Armi non letali: nuove tecnologie al servizio delle guerre statunitensi
di Federico Dal Cortivo - 28/02/2010
Fonte: italiasociale
Le guerre asimmetriche che si stanno combattendo nel Vicino Oriente rappresentano il terreno ideale per sperimentare nuove armi e tecnologie difensive. Sono proprio i conflitti a bassa intensità, che più caratterizzano questi ultimi dieci anni a dare la possibilità all’industria Usa di testare le cosiddette” armi non letali”, dove il concetto di non letalità sembra quasi presupporre , essendo l’operazione del tipo “peacekeeping” o “surgical war”, la volontà di non inferire troppo sul nemico e sui civili, una sorta di buonismo applicato alle guerre predatorie in atto. Long Range Acoustic Device, Taser, VLAD(Vehicle Lightwiight Arresting Device),ADS (Active Denial System), sono alcuni dei nomi che indicano altrettanti sistemi di offesa-difesa, che non implicano l’utilizzo di armi da fuoco. Ma nonostante la seducente promessa di non far male, nulla toglie che tali armi rappresentano pur sempre un mezzo di repressione ,che se utilizzato in un contesto di guerra di guerriglia e di occupazione militare ,diventano uno strumento anti insurrezionale in grado di controllare qualsiasi manifestazione di piazza.
Proprio il teatro operativo del Vicino Oriente, Afghanistan e Iraq, hanno di fatto suggellato l’uso continuativo della “armi non letali”, che nella strategia Nato servono a dare una parvenza umanitaria alle guerre in atto , con lo scopo molto remoto di non inimicarsi completamente la popolazione già duramente provata dai bombardamenti indiscriminati. Il ragionamento dei comandi alleati sarebbe il seguente: siccome i numerosi checkpoint che le forze di occupazione Nato sono costrette a predisporre sul territorio espongono le truppe agli attacchi portati da singoli insorti a bordo di auto imbottite di esplosivo, può capitare che tra gli occupanti di qualche mezzo vi siano solo pacifici pastori,il più delle volte, ed ecco che in questo caso l’uso di un arma da fuoco tradizionale potrebbe innescare una tragedia colpendo un falso bersaglio . A questo punto entrerebbero in gioco le armi non letali, la quale consentirebbero di fermare in tempo il mezzo, rendendolo inoffensivo con il suo occupante, ammesso che poi realmente la truppa dispiegata nel posto di blocco abbia veramente voglia di utilizzare questi sistemi, e non di sparare alla cieca come spesso accade .
Il Dipartimento alla Difesa Usa ha ultimamente portato a compimento un’analisi delle reali esigenze di “Non Lethal Effects”per Esercito-Marines-Marina- Aeronautica e SOCOM”Comando Operazioni Speciali”. Il documento è stato completato nel gennaio 2008 e prende in considerazione un largo spettro d’impiego che va dall’utilizzo antipersonale a quello contro mezzi ruotati,navali e velivoli, ovvero la possibilità di bloccare il movimento di singoli individui o gruppi organizzati , fino alla possibilità di arrestare mezzi, dirottare velivoli,fermare un’imbarcazione.
Oltre al già sperimentato Taser, o pistola elettrica già in uso presso alcune forze di polizia Occidentali, la suddivisione comprende super colle-laser-sistemi acustici a ultrasuoni e infrasuoni -a radio frequenza e bassa frequenza-cannoni ad acqua elettrizzata-stimolazioni acustiche e ottiche.
Le armi a colla sono già state utilizzate in Somalia nell’operazione “Restore Hope” nel 1995 e trattasi di un dispositivo ad aria compressa che lancia ad una distanza di 10 metri una colla rapida che in pochi secondi solidifica bloccando completamente i movimenti della persona ricoperta.
Il laser può essere usato per accecare temporaneamente o permanentemente l’avversario, si tratta di un comunissimo laser, con un impugnatura che ne facilita il puntamento.
Armi acustiche, utilizzano ultrasuoni che interagiscono con organi del corpo umano, come i centri dell’equilibrio, oppure possono provocare diarrea o nausea.
Le armi a radiofrequenza utilizzano le radiazioni elettromagnetiche per produrre attacchi di epilessia.
Infine le basse frequenze hanno come scopo quello di indurre il corpo umano a produrre istamina da parte delle cellule cerebrali con il risultato di creare uno stato di sonnolenza o sonno profondo.
Ma l’ultima frontiera è rappresentata da nuove armi come l’ADS-Active Denial Technology-utili per impedire l’acceso ad una specifica zona o fermare persone in movimento: Pan Ray, questo il nome del raggio, che sfrutta un fascio localizzato di microonde millimetriche che provocano un dolore intenso localizzato e sensazione di calore. Non appena cessa l’irraggiamento il dolore scompare, nei test compiuti sugli esseri umani non sono stati superati i 3 secondi,pena la comparsa di ustioni. E’ facile intuire che basta aumentarne la potenza per rendere letale l’arma. Al momento l’unico limite è rappresentato dal poter disporre dell’energia necessaria con piccoli apparati.
Ulteriori sviluppi si stanno compiendo nel campo dei laser- plasma capaci di lanciare un proiettile elettrico nel motore di un auto, compromettendo la componente elettronica o creando un barriera stordente-luminosa di difficile intrusione per gli esseri umani.
I laser ultravioletti sono invece capaci di paralizzare persone e animali.
Armi a microonde sono già state utilizzate grazie alla loro potenziale capacità inibente nel tempo,i sovietici le usarono dal 1970 investendo l’ambasciata Usa a Mosca,causando danni anche permanenti sul personale, sia fisici che psichici, con perdite cognitive, tumori e danni al sistema immunitario.
L’obiettivo non dichiarato dello sviluppo di questa tipologia di armi presuppone il controllo di “popolazioni fortemente ostili”, numerose e con armamento insufficiente, uno scenario che un domani potrebbe essere latino americano, ma anche Nord americano ed europeo, dove una grave crisi economica potrebbe portare a vere e proprie sollevazioni popolari e scontri di piazza con la necessità di stabilire al più presto quel controllo sociale indispensabile per la sopravivenza delle “oligarchie globalizzatrici”, senza ricorrere alla extrema ratio dei massacri di piazza indiscriminati.
Fino a ieri venivano considerate armi non letali il bastone,il laccio, la frusta, intese come mezzi atti a contrastare l’avversario senza ucciderlo, questo almeno nelle intenzioni, oggi come abbiamo visto le nuove tecnologie permettono di mettere a punto sofisticate armi delle quali non sono ancora ben chiari gli effetti reali sul corpo umano, soprattutto nel tempo. Ma dopo Hiroschima, l’uso dell’”Agente Arancione alla diossina” in Viet Nam ,dei proiettili all’Uranio impoverito in Serbia e Vicino Oriente e del Fosforo bianco a Gaza,possiamo stare certi che lo sviluppo di queste armi proseguirà in barba ai vari trattati e convenzioni internazionali, che oramai sono solo carta straccia o tutt’al più vengono rigorosamente applicati quando il contendente non si chiama Usa-Israel.