Much ado about nothing. (Sono stufo di sentirmi chiedere se sono “di destra” o “di sinistra”)
di Franco Cardini - 04/11/2010
A proposito di scandali veri o (purtroppo soltanto) supposti.
Nota per tutti gli Amici, gli Estimatori (bontà loro), gli Osservatori Critici e Perplessi, i Non-Amici, i Detrattori Occasionali, i Detrattori Professionali e Sistematici.
Udite tutti!
Vi ringrazio per la considerazione obiettiva dimostrata nell’inondare la mia casella e-mail di domande, informazioni, inviti, lodi, rimproveri, consigli, contumelie e minacce, ma non potendo rispondere a tutti Vi prego di limitarVi ai messaggi indispensabili. Comunque, su fatti recentissimi che obiettivamente o a Vostro giudizio mi hanno visto implicato, sia chiaro quanto segue:
1. E ovvio che a livello sia internazionale (cfr. i recenti e recentissimi attentati terroristici che si stanno intensificando e che, come quelli al papa in occasione della sua visita in Inghilterra, delle bombe yemenite, si rivelano tutti prima o poi delle bufale), sia nazionale (l’evidente ancorché incipiente dementia senilis di un noto imprenditore, show man e viveur camuffato ohimè per noi e per colpa di molti di noi da, si fa per dire, “uomo politico”) siamo alla vigilia di eventi forse molto importanti. Un mio amico sostiene che siamo al 1926, alludendo alla Grande Crisi del 1929. Mi auguro che sbagli, ma non posso escludere che abbia più o meno ragione. Alla luce di ciò, ritengo che si sia entrati in una fase nella quale non è legittimo né tirarsi indietro né stare alla finestra. La prudenza non è mai troppa, ma in certi casi l’esporsi e il prendere posizione diventa un dovere.
2. Ci sono comunque delle priorità. Forse non saranno le piu importanti, ma sono le più urgenti. La prima e assoluta è questa: bisogna liberarci al più presto e a qualunque costo del governo del Nano Pagliaccio che disonora e ridicolizza il nostro paese. La prima cosa è liberarci dal Manager-Corruttore, tanto più che ormai sta dando i numeri. Poi bisognerà esaminare, ripartire e gerarchizzare le responsabilità e le complicità che hanno reso possibile il suo ormai troppo lungo malgoverno: e farlo con misura, perché pochissimi o nessuno può ritenersi del tutto innocente in quel che è successo in questo paese negli ultimi venti anni (io, per esempio, ho fatto molti errori, ho avuto molte colpe e non lo dimentico). E non dimentichiamo che, se un Corruttore può far strame di un paese che più o meno si riteneva civile, ciò significa che i Corrotti o i Corruttibili – a tutti i livelli – erano troppi. Liberarsi del primo sarà (relativamente) facile; correggere e redimere i secondi sarà un’impresa lunga e disperata. Abbiamo avuto cattivi governi per molti motivi, ma soprattutto per uno: perché siamo una pessima societa civile.
3. Come primo passo, bisogna ricominciare a star insieme e a discutere. Con tutti: compresi i complici del Nano Pagliaccio che si sono ricreduti o che hanno capito che è arrivato il momento di cambiar bandiera. Con questo spirito che ho aderito a quello che qualcuno ha definito “Manifesto degli intellettuali finiani”: e che ormai è scappato un pò di mano ai primi estensori di esso, dato che le firme più illustri che vi si riscontrano sono quelle di alcuni studiosi di sinistra. Troverete il testo del “Manifesto” (con il quale poco concordo, ma che mi sembra una discreta piattaforma per ricominciar a discutere) sul quotidiano “Europa” del 27 ottobre 2010, dove ho pubblicato anche una spiegazione della mia presenza come firmatario di quel documento (potete chiederlo alla Direzione, Via di Ripetta 142, 00186 – Roma, tel.06-684331). Non trasferisco quel mio scritto in rete per la buona ragione che non lo trovo più nel mio computer. Posso comunque anticipare che del “Manifesto” non condivido né il richiamo al “patriottismo repubblicano” o “costituzionale”, né i silenzi sulla bioetica, sulla questione sociale e su quella internazionale. L’importante mi sembra che oggi in Italia esiste gente che vuol ricominciare a parlar di politica e di cultura, e farlo in modo trasversale. Se tra voi ci sono brahmani o manichei che non vogliono parlare con questo o star accanto a quell’altro, si accomodino pure. Confesso che a me, in questa fase storica, il kosher ideologico e intellettuale interessa poco. Poi, ci sarà tutto il tempo per distinguere, discutere e magari decidere che il tratto di strada da fare insieme è finito e separarsi. Ora bisogna lavorare con chiunque sia disposto e deciso a liberarsi della Vergogna nazionale: compresi quelli che, dalla vergogna, ci hanno guadagnato. Vorrei specificare che, nel medesimo spirito, ho partecipato come ospite e interlocutore alla riunione organizzativa del movimento “Alternativa”, tenutasi a Genova il 30.10-2010. “Alternativa” è un movimento “di sinistra” che mi sembra interessante per le sue posizioni soprattutto a livello socioeconomico all’insegna dell’etica e dell’ecologia (l’attenzione alle tesi di Latouche sulla “decrescita”) e a livello di politica estera (l’istanza di liberarsi dalla NATO, valida per l’Italia e per tutta l’Europa).
4. Sono stufo di sentirmi chiedere se sono “di destra” o “di sinistra”. Ho scritto molte decine di libri e molte centinaia di articoli: credo che le mie posizioni siano chiare e lascio il determinarne l’ubicazione topografica a chi sia interessato a questo tipo di giochi, che poco mi appassionano. Tutto quel che posso dire a livello d’indicazione generale e che io sono cattolico, socialista, europeista. 5. Ho settant’anni, Tremonti mi sta fottendo il TFR dopo quasi mezzo secolo di lavoro, tra due anni a Dio piacendo andrò in pensione. Spero e prego soltanto di mantenere il più a lungo possibile, nei limiti dei miei mezzi e della volontà di Dio, la lucidità e la salute necessarie a vivere in modo autosufficiente e a continuar a studiare e a lavorare. Ben conscio dei miei limiti, accetto lealmente le critiche sul piano culturale e scientifico perché so di meritarle e sono grato a chi le formula. Non accetto invece critiche morali da nessuno salvo Dio e il mio confessore, in quanto ho la piena coscienza di essere persona onesta e corretta. Non ho ambizioni né politiche, né tanto meno elettorali. Tutto quel che voglio è conservare il diritto di dire quel che mi pare quando mi pare a chi mi pare, e non accetto al riguardo la minima insinuazione sulla mia onestà né civica né intellettuale per la semplice ragione che so di aver diritto su questo piano al massimo rispetto. Quanto alle lobbies multinazionali, ai poteri finanziari e bancari che sostengono i politici che hanno piazzato come loro “comitato d’affari”, agli spacciatori mercenari di strapagate menzogne massmediali, ai massacratori d’innocenti in Iraq e in Afghanistan e ai mercanti d’armi e di petrolio che li sostengono, alle aziende farmaceutiche che condannano milioni di persone a morte per AIDS pur di mantener alti i costi dei loro brevetti, a chiunque lucri su un sistema mondiale così infame da permettere ad alcune decine di migliaia di persone al mondo di nuotare ogni mattina in una piscina olimpionica mentre si cerca di far pagare l’acqua a interi popoli assetati e a tutti quelli che ritengono che basti ripetere “Signore-Signore” e nascondersi dietro la Bibbia e la “Tradizione” per ritenersi Eletti, io – povero e indegno soldato di Gesù Cristo - rispondo con le parole di fra Cristoforo a Don Rodrigo: “Avete colmato la misura; e non vi temo più”.