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Chi è senza peccato scagli la prima pietra

di Vincenzo Sofo - 28/12/2010

Fonte: iltalebano



Mi inserisco in punta di piedi nell’interessantissimo confronto tra il professor Roberto Verolini e il dott. Fabrizio Fratus sul tema dell’evoluzione. Lo faccio innanzitutto perché, proprio con Fratus, ormai da alcuni anni mi occupo del dibattito sulla teoria di Darwin nonché sulle implicazioni che essa comporta in ambito sociale… seguendo degli studi ed elaborando ipotesi sul motivo per cui questa teoria è così accanitamente difesa nonostante le sue evidenti falle. Da profano, sia chiaro (i miei studi universitari riguardano ambiti ben diversi), ponendomi quesiti su punti che proprio non mi risultano chiari e approfondendo per trovare risposte convincenti. Giustificazioni plausibili per rattoppare la groviera dell’evoluzionismo. Giustificazioni che però, la maggior parte delle volte, non trovo.
Ma se ho deciso di scrivere questo pezzo è soprattutto per un altro motivo: nelle conversazioni intercorse tra di noi, Fratus mi ha sempre parlato di Verolini come una persona amabile e seria, oltre che competente… uno di quelli che, a prescindere dalle posizioni, con la sua disponibilità al dialogo contribuisce in ogni caso ad arricchire il dibattito scientifico/culturale. Proprio per questo motivo ho seguito con interesse il botta e risposta tra Fratus e Verolini, rimanendo stupito dal sentimento risentito di quest’ultimo.
Sono e siamo (mi permetto di usare il plurale, facendo parte del Comitato Antievoluzionista) contenti che Verolini non abbia intenzione di essere incluso nella nomenclatura evoluzionista: a conferma del fatto che la persona in questione si distingue per capacità di instaurare un dialogo e una discussione che forse, in questo caso, si è spostata su argomentazioni di diverso tipo. Cercherò, da  terzo incomodo, di rispondere alle varie questioni sollevate, in modo da sgombrare il campo da incomprensioni e riportare il dibattito sui temi più importanti e più interessanti per chi in queste settimane ha seguito il vostro “duello”.
Non posso certo negare, per onestà intellettuale, che l’atteggiamento provocatorio o comunque “d’assalto” è intrinseco nella personalità del dott. Fratus, almeno per quanto mi è dato conoscerlo. Per taluni è un pregio, per altri un difetto. Non tutti lo capiscono, alcuni fraintendono. E’ altresì vero che, come si suol dire, quando si litiga si è sempre in due. A mio avviso il primo a lanciare la pietra è stato il prof. Verolini, quando nel suo primo pezzo ha cercato di bollare come stupidi gli antievoluzionisti e i creazionisti. Può darsi che non se ne sia accorto e che non fosse sua intenzione, ma questo è trapelato e tanto basta.
Per lo specifico riferimento alla questione Catalano e Verolini, Fratus è stato sicuramente attento, facendo riferimento in modo generale alla questione dell’informazione e non ricordando che – dopo che Verolini si alzò spiegando la questione come descritta nel suo post – lo stesso Catalano lo corresse. Ma Fratus, rispettoso di Roberto Verolini, non ha specificato questo passaggio, ritenendolo penso un gesto poco garbato.
Venendo a questo punto alla sostanza, Catalano spiegò che l’informazione ha necessità di intelligenza, poi intervenne Verolini e a seguire ancora Catalano che con l’ausilio di un ragazzo in prima fila fece notare l’impossibilità di avere ordine e informazione senza una intelligenza. Non fece seguito la replica di Verolini.  La questione è nota e gli evoluzionisti non sono in grado di dare risposte basate su fatti: da dove nasce l’informazione?
L’arroganza e la presunzione nascono ogni qualvolta si afferma qualcosa che non è possibile avvalorare con fatti oggettivi. La questione è stata sollevata e spiegata in molteplici articoli di Fratus, con cui mi trovo d’accordo: l’evoluzione della specie non si basa su prove scientifiche ma sull’interpretazione di dati. A dimostrazione di quanto dico, gli studiosi a favore della teoria di Darwin hanno dovuto falsificare molte prove, che ancora oggi troviamo sui libri di scuola e persino nei testi universitari… a tal proposito invito a leggere “Le balle di Darwin”, ottimo libro di J. Wells, biologo ricercatore, pubblicato anche in Italia da Piemme edizioni.
Un esempio che spiega come l’interpretazione degli evoluzionisti ha creato danni all’uomo è quello degli oltre 180 organi “vestigiali” elencati oltre 100 anni fa – al contrario di ciò che sostenevano i creazionisti, cioè che tutti gli organi del corpo umano hanno uno scopo. Oggi cosa è rimasto di tale interpretazione? Nulla, sappiamo che non esistono organi vestigi ali. Come sostenevano i creazionisti, ogni organo ha uno scopo e quindi tonsille e appendice, per fare due esempi noti a tutti, sono importanti e hanno uno scopo specifico nella complessità del nostro organismo.
L’impressione è che – probabilmente per convenienza – si faccia finta di non capire la differenza tra antievoluzionismo e creazionismo: il primo mette in risalto la mancanza epistemologica sostenendo che, non essendo scienza sperimentale, la teoria di Darwin non va insegnata in ambito scientifico ma in altro ambito (teoria filosofica e Fabrizio Fratus  si spinge a definirla una religione vera e propria). Il creazionismo e l’Intelligent Design invece si pongono come alternativa scientifica, sostenendo che – se la teoria di Darwin è da ritenere una teoria scientifica – lo possono essere anche creazionismo e Intelligent Designer. Vi è una sostanziale differenza tra le posizioni, peraltro facilmente comprensibile… non comprendo come sia possibile continuare a commettere l’errore di mischiare le tre posizioni insieme.
Fratus ha risposto con due articoli alle considerazioni di Verolini: un pezzo sulle questioni scientifiche (http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=35925) e un altro direttamente a Verolini (http://iltalebano.wordpress.com/2010/11/25/scontro-du-darwin-roberto-verolini-attacca-a-i-s-o-e-harun-yahya/), quindi non si comprende a cosa faccia riferimento il prof. Verolini.
Interessante è il passaggio sul signor Marco Ferrari e la questione “evoluzionisti = biologi”: Ferrari dovrebbe spiegare come mai, a questo punto, i due referenti più conosciuti in Italia che spiegano l’evoluzione della specie sono un filosofo della scienza e un matematico (Pievani e Oddifreddi), facendo presente al signor Ferrari che il prof. Pievani è anche il “presidente” del portale dell’evoluzione a cui fa riferimento lui stesso…
Riguardo all’accusa di ateismo mossa da Fratus all’evoluzionismo, mi permetto di dire che la risposta di Verolini – che rivendica l’agnosticismo della scienza – non regge. O meglio, non dubito che questo sia l’approccio di Verolini e concordo che il cosiddetto “agnosticismo” dovrebbe essere l’atteggiamento ideale in certi ambiti. Chi lavora per scoprire la verità non può evitare di mettere tutto in dubbio, comprese le sue convinzioni, perché ogni preconcetto costituisce un ostacolo verso la conoscenza. Ma purtroppo è facile leggere o sentire dichiarazioni di scienziati più o meno autorevoli che, ad esempio, rivendicano per la scienza il compito primario di escludere Dio. Un punto di partenza per una missione che, così impostata, lascia pochi sbocchi… e spiega come mai ci si ostini a difendere anche ciò che è stato palesemente sconfessato.
Verolini dice di non far parte di questa cricca e non si può non credergli: ma proprio per questo, ha il dovere di combattere “dall’interno” questo atteggiamento, così da liberare finalmente la scienza da falsi dogmi. Perché arrivare alla Verità, qualunque essa sia, conviene a tutti. A prescindere dalle posizioni di partenza.
Sulla questione Harun Yhaya, di cui Fabrizio Fratus è stato il portavoce del convegno tenutosi a Milano il 21 ottobre, è evidente che Roberto Verolini non ha compreso la sostanza. La questione non credo che sia di tipo economico, ma di altro genere. Se Verolini ha sollevato questioni specifiche può benissimo scrivere al centro di ricerca scientifica del gruppo di Harun Yahya, composto da oltre 300 studiosi che tengono conferenze in tutto il mondo. Però, tornando ai pregi e ai difetti caratteriali di ognuno, faccio notare che lo stesso Verolini nella sua risposta ammette di usufruire di metodi provocatori per sollevare alcune questioni. Ecco perché non dovrebbe aversene così a male se lo stesso trucco viene adottato da Fratus.
Diamo atto a Verolini di essere uno dei pochi studiosi evoluzionisti che legge e studia anche i testi di professori e scienziati che lo avversano. Persino degli stupidi e bigotti antievoluzionisti riconoscono e apprezzano le qualità di questo loro “avversario”. Quindi lo invitiamo a studiarsi anche il manuale di biologia di Junker e Sherer (scritto da 14 scienziati tedeschi), il testo di Dr.J.C.Sanford genetista ad Havard, l’ottimo libro di M. Georgiev.
Le qualità e la pacatezza del professor Roberto Verolini ho potuto constatarle nei due contradditori ai quali ho assistito. Probabilmente non si è reso conto di come si è posto inizialmente; né sulle reali intenzioni dell’articolo di risposta di Fratus. Ma testimonio che la sua stima per Roberto Verolini è tanta, soprattutto per il coraggio la disponibilità manifestate in occasione dei due contraddittori organizzati da A.I.S.O. Questo mi sono sentito ripetere tante volte e questo riferisco ora.
Se così non fosse, essendo evidentemente stati tratti in inganno sia il sottoscritto sia il prof. Verolini, garantisco personalmente a quest’ultimo che otterrà soddisfazione per il torto subito. Come collaboratore del Comitato Antievoluzionista ho a disposizione un nucleo di primati specializzati in operazioni squadriste (solitamente li utilizziamo per uccidere gli scienziati neodarwinisti). Non esiterei a scagliarlo contro il dott. Fratus… perché, se c’è qualcosa che noi ignoranti e stupidi antievoluzionisti non sopportiamo, sono le bugie. Comprese quelle sull’evoluzionismo.