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La falsa corte penale e la strategia globale della tensione

di Tony Cartalucci - 03/06/2011

Una falsa corte finanziata dai globalisti usa prove false fornite da false ONG finanziate dai globalisti



Bangkok, Thailandia, 28 maggio 2011
Il Presidente russo Medvedev,
secondo The Australian, ha "approvato le richieste fatte al Colonnello Gheddafi per lasciare il suo incarico e per offrire il suo aiuto alla negoziazione della sua uscita di scena". È una mossa che ha “sorpreso e rallegrato" sia Londra che Washington dopo le proteste iniziali della Russia contro l’azione militare extralegale che era stata avviata in seguito a una caterva di bugie stile-guerra in Iraq.

Questa apparente marcia indietro della Russia coincide l'intensificazione dei bombardamenti sulla capitale libica e le richieste indirizzate da Francia e Gran Bretagna per inviare elicotteri d’assalto nel tentativo di incrementare il livello di assassinio e di distruzione per costringere il governo libico ad acconsentire alle "concessioni". La globalista e artefatta Corte Penale Internazionale (ICC) ha anche lei cercato di mettere pressione sulla Libia con un “mandato di cattura" contro Gheddafi.

Una Corte totalmente falsa

Il "mandato di cattura" emesso dall’ICC si basa su prove acquisite da "trenta missioni di 11 nazioni diverse, e per mezzo di interviste con un notevole numero di persone, tra cui insider e testimoni oculari". L’ICC stessa afferma che una "cooperazione senza precedenti" è stata fornita da "Stati e organizzazioni, nessuna dei quali sta al momento operando in Libia". Senza lasciarsi scoraggiare dalle inconsistenti indagini da loro stessi ammesse, ci forniscono una lista infinita di "prove".



Le immense risorse dell’élite globalista, che derivano dal controllo dell’emissione di moneta,
gli danno la possibilità di creare istituzioni di facciata come l'ICC
per continuare a perpetuare la loro illegittima e criminale agenda.
La foto ritrae il quartier generale dell’ICC, tanto impressionante architettonicamente,

quanto illegittimo seguendo il senso comune della legalità.

Uno sguardo a questa ”prova" presentata dall’"Ufficio del Procuratore" ci rivela un tentativo amatoriale e quasi disperato contro il leader libico. Tutte le basi del caso del Procuratore sono costruite su report presi dalla BBC, da Al Jazeera, dal Guardian, dal New York Times, da Voice of America – gestita da Broadcasting Board of Governors del Dipartimento di Stato USA, da Human Rights Rights Watch finanziata anch’essa dai globalisti e da International Federation for Human Rights (FIDH) finanziata dal National Endowment for Democracy and Tides Foundation, oltre a tante altre.

Forse fidandosi dell’autorità auto-relegata, dell’ottimo logo, dell’imponente quartier generale e del look professionale del suo sito web, l’ICC spera che proprio nessuno dia un’occhiata alle "prove" o che comprenda che i soliti interessi delle multinazionali sono stati i propulsori dell’ICC fantoccio, delle false ONG e delle organizzazioni dei media finanziate dalle multinazionali che hanno fornito tutte queste "prove". Dovrebbe essere evidenziato che persino la BBC, assieme ad Al Jazeera e a molti altri media mainstream hanno ammesso, anche se in modo ben nascosto nei loro report su Libia e Siria, che le loro fonti non possono essere verificate come viene affermato nella seconda informativa fornita dai "gruppi di attivisti". Deve essere anche notato che ”l’opposizione della “Primavera Araba” e questi “gruppi di attivisti” sono tutti finanziati dai globalisti.

La stessa Corte Penale Internazionale
riferisce di essere "una corte permanente e indipendente che indaga e persegue le persone accusate dei crimini più rilevanti nel contesto internazionale, principalmente il genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra". Una visita al sito della Coalizione per la Corte Penale Internazionale(CICC) ci rivela chi è che sta dietro all’ICC e che sta lo attivamente promuovendo e interfacciando ai tanti partner nelle ONG dell’ICC, oltre al fatto che tutti usufruiscono degli stessi sostenitori finanziari e politici.

Il CICC asserisce di riunire "2.500 organizzazioni della società civile in 150 paesi diversi che agiscono in partnership per rafforzare la cooperazione internazionale con l’ICC; per assicurare che la Corte sia giusta, efficace e indipendente; per rendere la giustizia sia visibile che universale; e per promuovere leggi nazionali più stringenti che possano assicurare giustizia alle vittime di crimini di guerra, di crimini contro l’umanità e di genocidio". Il CICC, comunque, ha "profondamente apprezzato il generoso sostegno" fornito dall’Unione Europea, dalla Ford Foundation, dalla John D. and Catherine T. MacArthur Foundation inserita nella classifica stilata da Forbes delle 500 compagnie più ricche, da Open Society Institute di George Soros e da Humanity United.

Humanity United a sua volta offre la sua partnership ai co-conspiratori globalisti di BBC World Service Trust, a Benetech che è finanziata da NED, da Open Society e dal Dipartimento di Stato, a Open Society Institute di George Soros e al Solidarity Center finanziato da NED che ha mobilitato i sindacati egiziani subito dopo che i rivoltosi supportati dagli Stati Uniti hanno iniziato a vacillare. Questi "generosi sostenitori" sono gli stessi enti che hanno istituito le solite "organizzazioni della società civile” con cui il CICC sta "lavorando in partnership".

In altre parole, le finte organizzazioni della società civile finanziate dai globalisti formano una falsa coalizione finanziata dai globalisti, che a loro volta fondano una falsa corte finanziata dai globalisti, per mostrarci a noi tutti in cosa consista quest’agenda politica, motivata solo dall’interesse personale, che usa l”umanità" a pretesto in modo sempre più inconsistente. È un’intera rete gonfiata grazie all’emissione di moneta e che trae legittimazione da una miriade di resoconti dei media mainstream, quali la BBC, Al Jazeera, la CNN, Fox News, VOA e da tutta una serie di altre "fonti" citate dall’"Ufficio del Procuratore" dell’ICC riguardo la Libia.

La "Corte Penale Internazionale" è un falso totale, creata da criminali tra i più efferati che abbiano mai camminato sulla terra, non per assicurare la "giustizia" in un qualsiasi modo a noi comprensibile, ma per incrementare l’autorità auto-attribuitasi e la legittimazione che l’élite globale ci vuole obbligare ad apprezzare. Ma non la apprezzeremo, nemmeno un po’, e non apprezzeremo nessun’altro artificio realizzato nel nome dell”arbitrio internazionale”. Abbiamo i nostri governi locali all’interno degli stati-nazione. Quello che invece appare dietro le fila degli stati-nazione è una condotta egoistica, sono i conglomerati finanziari multinazionali che non tengono in considerazione alcun confine, che usurpano la sovranità nazionale e che tradiscono i sentimenti della nostra innata, inalienabile, sovranità individuale con le loro "istituzioni internazionali" che nascondono le loro immoralità.

L’innalzamento della strategia globalista della tensione

La sovranità e il futuro di un’umanità libera dipendono da una riasserzione individuale dei nostri diritti e delle nostre responsabilità per sostenere noi stessi, le nostre comunità, le nostre province/regioni e le nostre nazioni. Non possiamo affidarci ai russi o ai cinesi per controbilanciare l’élite globale perché i russi e i cinesi, con la loro partecipazione al FMI, alle Nazioni Unite e persino alla Corte Penale Internazionale – tutte manipolate dall’élite globale – per una qualche ragione sono cadute proprio nella "strategia della tensione". La recente inversione a U della Russia riguardo la Libia ha deluso le speranze di quelli che vedevano in questa nazione un contrappeso affidabile. Le azioni della Russia in questo momento servono a garantire la spoliazione di un’intera nazione da parte dei terroristi, usurpatori, filo-globalisti ribelli della ribellione libica che agiscono su mandato di Washington e Londra, e forse anche di Mosca, visti gli ultimi accordi intrecciati dietro le quinte.

Se le nazioni in cui viviamo fanno parte di queste illegittime "istituzioni internazionali”, garantiscono solo una legittimazione alle élite transnazionali che altrimenti non potrebbero in alcun modo avere. È impossibile discernere se i russi o i cinesi stanno partecipando in queste farsesche "istituzioni internazionali” in modo machiavellico, fingendo una complicità a un governo globale in divenire, o solo per interessi miopi e egoistici.

Quello di cui si può essere sicuri è che il nostro impegno personale deve tutelare i nostri interessi e un’agenda sviluppata a livello locale. Ma noi, americani, russi o cinesi, dovremmo essere il contrappeso all’influenza ingiustificata dell’élite globale. Ostacolare gli oligarchi della finanza delle multinazionali anglo-americane non ci garantisce che altri oligarchi non possano venire alla ribalta e riprendere di nuovo il loro posto. Solo con l’affidamento a un nuovo paradigma di sovranità locale, dove il potere nazionale e degli enti locali sia affidato nelle mani di persone autosufficienti del territorio invece che alle corporations multinazionali che agiscono su scala globale, allora potremmo far terminare il peso che le élite globali scaricano su di noi.

Sun Tzu nell’"Arte della Guerra" disse: "E poi il combattente intelligente impose la sua volontà al nemico, ma non permise alla volontà del nemico di imporsi su di lui." Lo scenario ideale per i globalisti è quello si continui a rispondere alle loro provocazioni alle condizioni da loro fissate. E anche se si fosse d’accordo o contrari alla loro agenda, se noi usiamo le loro artificiose istituzioni per contestarli, continueremo a fornirgli una sempre maggiore legittimazione, indipendentemente dall’entità delle proteste. Questa è la strategia della tensione definitiva, che agisce tutti i giorni a livello globale, intrappolando i ben intenzionati ma ignoranti servi dell’agenda globalista, così come gli informati sostenitori della libertà e della sovranità.

Girando le spalle alle istituzioni globaliste, alle loro manovre, alle loro motivazioni, alle loro guerre e alle loro false dicotomie politiche, cercando invece di imporre la nostra volontà, a livello locale, e tagliando alla radice la fonte del potere delle élite (la nostra complicità), li forzeremo a reagire alle manifestazioni della nostra volontà. Il movimento del “Decimo Emendamento” è la vera incarnazione di tutto questo nella pratica di tutti i giorni, con il movimento per la “Sovranità Alimentare” e ora lo è anche la battaglia in Texas contro gli abusi della TSA e gli inasprimenti legislativi negli aeroporti. Le persone comuni in tutto il paese stanno abbandonando i soliti dibattiti guidati dagli esperti pagati dalle corporations e si stanno muovendo, guidati non tanto da una linea politica definita, ma da loro innato senso d’indipendenza.

Tutto questo può iniziare in un modo semplice, come il piantare un giardino, il boicottaggio a macchia di leopardo e anche totale di tutte le multinazionali, la partecipazione nei nostri governi locali e nei media alternativi, e tutto ciò potrà portare alla fine del potere ingiustificato che ha permesso a un gruppo di banchieri internazionali criminali di manipolare il nostro esercito, una corte internazionale e di dichiarare guerra ad altre nazioni nell’impunità più totale.

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Fonte: http://landdestroyer.blogspot.com/2011/05/fake-icc-globalist-strategy-of-tension.html


Traduzione per www.comedonchisciotte a cura di SUPERVICE