Chi crede nell’autarchia nordamericana?
di Enrico Verga - 09/09/2011
Quando nel 2009 la Berkshire Hathaway Inc ha acquisito la Burlington Northern Santa Fe Corp. per 44 miliardi di dollari il mondo della finanza si è interrogato sulle reali intenzioni di Warren Buffet. Le ferrovie americane hanno perso smalto, nel tempo. Soppiantate dalle piu’ veloci compagnie aeree per il trasporto di persone, con linee lente e manutenzione ridotta al minimo, le ferrovie sono spesso considerate una vestigia del passato. I nuovi progetti dell’amministrazione Obama per rilanciare le ferrovie con corridoi ad alta velocità, a causa della crisi, hanno sempre più spesso l’aspetto di slogan politici, da rispolverare di tanto in tanto a qualche comizio. Tuttavia l’interesse di Buffet per le ferrovie potrebbe essere analizzato in chiave strategica, come un approccio alla verticalizzazione delle sue attività e compagnie possedute. Tra le partecipate dal gruppo Berkshire Hathaway vi è la MidAmerican Energy, compagnia elettrica che possiede numerosi centrali a carbone. L’acquisto di Buffet denota una visione operativa focalizzata a investire in aziende americane le cui attività, estremamente strategiche per la nazione, sono difficilmente sostituibili o scalabili da compagnie straniere ( cinesi per esempio). In un breve intervista Buffet dichiaro’ che il carbone sarebbe stato una risorsa fondamentale per la produzione energetica americana nei prossimi decenni. In verità la sua affermazione poggia su fondamentali basi strategiche. Gli stati centrali degli USA hanno riserve di carbone ancora poco sfruttate. Con la crescita dei costi del petrolio, la produzione energetica “verde” spesso conveniente solo in virtu’ di facilitazioni statali, il carbone rimane una soluzione economica per mantenere gli USA indipendenti per quanto concerne la produzione energetica. Una soluzione non esente da critiche e attacchi: in giugno il comitato senatoriale per l’Ambiente e le Opere Pubbliche ha convocato a testimoniare Cathy S. Woollums, vice presidente della MidAmerican Energy, in merito agli elevati livelli di inquinamento raggiunti dalla compagnia. Malgrado eventi del genere, spesso frutto di lotte intestine nella lobby energetica dei carburanti fossili, molto attiva a Washington, è improbabile che le compagnie energetiche che utilizzano carbone rischino seriamente di venir penalizzate dal governo. Lo stesso Obama, che nel suo “progetto americano” aveva incluso numerose idee per sviluppare un economia verde, sembra scontrarsi con la dura realtà, e sono molti tra i suoi sostenitori a cominciare a ricredersi sulle reali intenzioni del “verde Obama”.
La produzione e distribuzione di materie prime, con un attenzione su bio carburanti e il cibo, è motivo di forte interesse per un altro importante giocatore. La Ospraie Management LLC, società di investimento partecipata da Soros, è stata avvistata operare in Missouri, precisamente nella zona colpita recentemente dalle esondazioni. Sembra che la società abbia creato una joint venture con la Teays River Investments per poter acquistare i terreni allagati. Terreni agricoli di ottima qualità che devono essere drenati e riportati alla loro naturale condizione. Date le risorse limitate di molti contadini, e il loro tasso di indebitamento, il gruppo di Soros ha la possibilità di acquisire i terreni a prezzi favorevoli rispetto al valore di mercato. L’interesse di Soros per l’agricoltura non si ferma tende ad essere estremamente ramificato. Utilizzando la Ospraie ha acquistato una compagnia di trading, la ConAgra. Rinominata Gavilon ( ex ConAgra), la nuova società si è mossa velocemente per acquisire nuovi asset. In poco tempo il nuovo veicolo di Soros, Gavilon, ha comprato gli impianti della Union Elevator and Warehouse, una della maggiori realtà nello stoccaggio e distribuzione di grano. Con il successivo acquisto della DeBruce Grain, poco fuori Kansas city, Soros è divenuto ( tramite il Soros Fund Management che supporta la Gavilon e controlla direttamente la Osprei) il terzo uomo piu’ importante nel mercato americano del grano. Con le sue controllate gestisce una capacità di immagazzinamento di 280 millioni di bushels ( = staio, antica unità di misura per le granaglie tuttora in uso in America), secondo solo alla Archer Daniels Midland (capacità di immagazzinamento 542 millioni di bushels) e alla Cargill (capacità di immagazzinamento di 344 millioni di bushels).
L’interesse di Soros per il settore agroalimentare ha, tuttavia, radici lontane. Nel 2002 fonda la Adecoagro (AGRO ), basata in Lussemburgo ma con attività agricole nel Sud America. Le maggiori attività dell’azienda sono focalizzate nella produzione di riso, grano, olio di semi, prodotti caseari, zucchero, etanolo, caffe e cotone. Il 31 dicembre 2010 la Adecoagro possedeva un totale di 282.798 ettari di terreno coltivabile, consistente principalmente in 21 fattorie in Argentina, 15 fattorie in Brasile, 1 in Uruguay e impianti di cogenerazione per un totale di 112 MW. La compagnia è tra le maggiori produttrici di zucchero dell’area, in Argentina è il maggior produttore di riso e prodotti caseari. In Brasile Adecoagro opera tramite due impianti a Minas Gerais e a Mato Grosso do Sul, con gli scarti della produzione di granaglie produce energia. Ha venduto 22000 capi di bestiame e affittato terreni agricoli alla Santo Andre per un totale di 6.4 millioni di dollari. É in progetto lo sviluppo ulteriore di 120.000 ettari coltivati a canna da zucchero entro il 2016. Nel primo trimeste le vendite lorde di Adecoagro sono state di circa 58,3 milioni di dollari con un aumento ( anno su anno) del 11,3%. Circa l’80% derivate dal business agroalimentare e il rimantente dalla vendita di zucchero ed etanolo. La presenza negli asset di Adecoagro di terreni non ancora sfruttati implica una potenziale crescita. L’abilità della società nello sfruttare con efficacia il sistema agricolo a rotazione ha inoltre migliorato la resa dei terreni.
Per quanto Soros e Buffet siano nomi famosi in tutto il mondo, spesso associati ad operazioni ad alto profitto, l’interesse per trasporti nazionali, produzione energetica, compagnie minerarie e produzione agricola è andato via via intensificandosi negli ultimi anni. Un numero crescente di operatori finanziari hanno deciso di lasciare la”finanza pulita” per divenire “agricoltori” o “ferrovieri”. Per quanto inconsuete possano apparire queste scelte, sembra esistere un un sentimento comune tra gli esperti di finanza. La crisi alimentare del 2008-2009 è stata l’ultimo di una catena di eventi il cibo come primario protagonista. Il picco del petrolio ( già raggiunto o prossimo ad esser raggiunto a seconda di quale sia la chiave di lettura che si da alle statistiche ufficiali) denota una crescente tensione nazionale americana in merito alla sicurezza strategica e all’indipendenza. Con la crescente tendenza del governo USA a stampare cartamoneta, generando inflazione sulle materie prime generalmente commerciate in dollari, sembra che gli speculatori stiano velocemente sposandosi verso una visione autarchica nazionale. Il “buy American” tanto strillato da Obama, e vagamente imitato in modo erratico dai governanti europei, sembra aver raccolto sostenitori proprio nei grandi della finanza. E’ ipotizzabile, ma solo il tempo potrà suffragare tale teoria, che le monete nazionali andranno sempre piu’ a perder potere di acquisto mentre i beni di prima necessita, quali cibo, carburanti, minerali e tutte le infrastrutture necessari per lavorarli e trasportarli, diventerannno l’oggetto del desiderio di ogni cittadino. In questa luce ascoltare un uomo esperto di finanza mentre dichiara che “ con una tonnellata d’oro non puoi mangiare mentre con l’equivalente economico investito in una fattoria puoi sfamare molte persone” suona sinistro quasi, apocalittico. Il mondo non finirà nel 2012 come suggerisce il calendario Maya, ma è certo che il mondo dei prossimi anni sarà testimone di un drastico cambiamento negli equilibri del potere, e beni oggi considerati importanti saranno facilmente scambiati per beni elementari come acqua, cibo e carburanti. L’autarchia nazionale è un obbiettivo che alcune nazioni come l’America sono in grado di raggiungere, e la finanza speculativa è pronta a cogliere questa opportunità.
Fonti
http://www.webnewsjax.com/george-soros-buying-farm-land/
http://dailycaller.com/2011/08/30/obama-still-has-green-energy-vote-for-2012/2/
http://money.cnn.com/2008/11/12/news/companies/ospraie_demos.fortune/
index.htm
http://www.world-grain.com/News/News%20Home/Features/2010/12/A%20powerful%
20signal.aspx?p=1
http://www.bloomberg.com/news/2011-08-10/being-like-soros-in-buying-farm-land-lets-investors-reap-16-annual-gains.html
http://www.gatewaytosouthamerica-newsblog.com/2011/08/18/why-is-george-soros-selling-gold-and-buying-farmland/
http://seekingalpha.com/article/278230-analyzing-george-soros-s-top-holdings-part-1
http://www.meattradenewsdaily.co.uk/news/080210/brazil___george_soros_shows_interest_in_farm_land_.aspx
http://emergingcorruption.com/2011/06/look-who%E2%80%99s-buying-up-flood-ravaged-farm-land/
http://climateerinvest.blogspot.com/2011/04/soros-back-gavilon-buying-up-us-grain.html http://www.reuters.com/article/2011/03/24/usa-gavilon-pnw-idUSN2417892020110324
http://www.marketwatch.com/story/behind-buffetts-railroad-buy-is-a-coal-recovery-2009-11-03
http://online.wsj.com/article/SB10001424052970204621904574246440378843148.html http://www.investinganswers.com/a/50-warren-buffett-quotes-inspire-your-investing-2310
http://www.nytimes.com/2011/01/07/business/07tyson.html
http://www.berkshirehathaway.com/subs/sublinks.html