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Conferenza sulla Decrescita e Colloqui di Dobbiaco 2012

di Guido Dalla Casa - 16/10/2012


  Durante lo scorso mese di settembre si sono tenuti due importanti Convegni su temi riguardanti la Decrescita, quindi non in linea con il “pensiero unico” sviluppista,  quella voce “concorde” che vede la crescita economica come il rimedio di tutti i mali. I mezzi di informazione hanno dato pochissimo rilievo ai due avvenimenti, alla faccia della libertà di informazione e della pluralità di opinioni.

  La Conferenza Internazionale di Venezia (www.venezia2012.it), le cui notizie sono state riportate quasi soltanto sui quotidiani locali e nelle TV regionali, ha avuto come titolo “Terza Conferenza internazionale sulla Decrescita, la sostenibilità ecologica e l’equità sociale”, una durata di quattro giorni (19-22 settembre) e oltre 600 partecipanti.

  I Colloqui di Dobbiaco si sono tenuti nella località altoatesina nei giorni 28-30 settembre e avevano come tema  Suolo: La guerra per l’ultima risorsa”.

(www.colloqui-dobbiaco.it). 

 

 

Conferenza di Venezia

  Le giornate centrali del convegno di Venezia, articolate in riunioni plenarie a tema, lavori di gruppo e di approfondimento, sono state il cuore della conferenza.

I workshops erano divisi in due momenti: la mattina con la presentazione dei papers e la discussione, il pomeriggio con esperienze, progetti, proposte e idee.

  Di solito i giornalisti usano il termine “decrescita” come sinonimo di “recessione”. Secondo loro la Conferenza internazionale sulla decrescita ha trattato, anche se con argomenti fondati e idee innovative, qualcosa considerata fuori dell’ordinario, quasi una stravaganza. Forse la parola “decrescita” è fuorviante ed è anche un tantino “pessimista”: si potrebbe far circolare un altro termine, tipo “Buen vivir”, come fanno a volte i popoli originari dell’America latina. Eppure, “decrescita” è una parola con una storia lunga, da Georgescu-Roegen fino a Latouche, ed ha corrispettivi in molte lingue: “degrowth”, “décroissance”, “decrecimiento”.

  Come esempio, per quanto riguarda l’auto, “Decrescita” non significa andare tutti a piedi festeggiando la chiusura delle fabbriche, ma chiedere a cittadini e lavoratori di immaginare, con una nuova responsabilità collettiva, una mobilità del tutto diversa. Certo non è facile, ma prima si comincia e meglio è.

  Finora, attorno alla decrescita è nato un interesse solo da parte di gruppi sparsi, come i progetti sull’autoproduzione, la distribuzione a chilometro zero, le banche del tempo, la cooperazione, il risparmio e il riciclo, qualche movimento filosofico, e così via. Allo stesso tempo, non solo i media o i fanatici del liberismo o i politici replicanti, ma sinistre e movimenti vari hanno guardato con sospetto e avversato una tendenza che contraddice le credenze più solide anche dei movimenti che si dichiaravano anti-sistema nel Novecento, qualcosa che mette fortemente in dubbio le loro “lotte”.

 

 

Colloqui di Dobbiaco

   “I Colloqui di Dobbiaco" è la denominazione di un convegno che si tiene ogni anno nella località altoatesina ed è costituito da una serie di conferenze a tema. I Colloqui si sono tenuti dal 1985 al 1999 e dal 2005 ad oggi: sono stati trattati temi ambientali di notevole rilievo. L’ideatore e primo organizzatore è stato Hans Glauber, scomparso nel 2008. L’edizione 2011 aveva come titolo “Benessere senza crescita”.                                      

  Negli anni successivi al loro inizio, i Colloqui si sono sempre più dimostrati un notevole laboratorio di idee per una svolta culturale in senso ecologico. L’edizione 2012, che si è svolta nei giorni 29 e 30 settembre con la partecipazione di oltre 180 iscritti e organizzazione impeccabile, ha avuto come titolo Suolo: La guerra per l’ultima risorsa”.

 Le conferenze, tenute da esperti di fama internazionale, di lingua tedesca e di lingua italiana, erano rese ben comprensibili a tutti da una perfetta traduzione simultanea in entrambe le lingue.

  Il moderatore è stato Karl Ludwig Schibel, coordinatore  della Fiera delle Utopie Concrete di Città di Castello (PG), membro della presidenza dell'Alleanza per il clima. Era presente il coordinatore culturale Wolfgang Sachs, prestigiosa figura della Sede di Berlino dell’Istituto Wuppertal per il clima, l'ambiente e l'energia, professore onorario delle Università di Kassel e di Berlino.

  Il tema, trattato in una decina di relazioni, ha destato un notevole interesse, come dimostrano i numerosi interventi dei partecipanti al convegno. Le relazioni più notevoli sono state quelle di Luca Mercalli (Come si affronta l'emergenza suolo in Italia), Presidente della Società Meteorologica Italiana e noto per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva di RAI3 Che tempo che fa, e di Winfried Blum (Il suolo–fondamento della nostra vita) dell’Istituto per le risorse naturali presso l'Università BOKU di Vienna.

  Nella relazione Terra e vino – Assaggiamo la terra e gustiamo i suoi frutti è stato fatto un interessante accenno all’agricoltura steineriana.

  Il suolo, come lo conosciamo oggi nella sua molteplicità, esiste da circa diecimila anni, e si formò dopo l’ultima era glaciale. Ai Colloqui di Dobbiaco 2012 sono stati analizzati i pericoli che incombono sempre più pesantemente su questo sottile strato del Pianeta, nella sua funzione di habitat, fonte di nutrimento e di risorse. È sempre più evidente che la cementificazione, compattazione, contaminazione ed erosione del suolo sono un pericolo per la Vita sulla Terra. La distruzione, i conflitti d’interesse per l’utilizzo del suolo (nutrimento, energia, edificazione) e la carenza crescente di terreno fertile sono una minaccia per tutto il Pianeta. Se negli anni Sessanta ogni abitante della Terra poteva contare, in media, su 0,4 ettari di suolo coltivabile, nel 2050 ne avrà a disposizione solo 0,16, tanto che ormai, parafrasando il “picco del petrolio”, si parla di “picco del suolo”.

  I relatori e il pubblico dei Colloqui si sono confrontati sul futuro del suolo e della vita che si sviluppa sopra e sotto di lui, del terreno che sta sotto i nostri piedi, della politica del suolo nei paesi alpini e di altri argomenti correlati. Quali opportunità e prospettive si aprono nella lotta al consumo del suolo? Come si possono difendere i diritti delle popolazioni rurali dalla corsa all’accaparramento di appezzamenti enormi da parte delle multinazionali, soprattutto in Africa? Quale contributo può dare una politica attiva per la difesa del suolo allo sviluppo di filiere produttive ed economiche più ecologiche e sostenibili?

 

Conclusioni

  Anche se in entrambi i Convegni si sono avuti notevoli spunti innovativi, l’impostazione di base è stata quasi completamente antropocentrica, quindi senza alcun accenno alle idee dell’ecologia profonda. Inoltre il linguaggio tendeva a scivolare sul sociale, sul politico e sull’economico: a Venezia, solo i due workshops proposti e condotti dall’Associazione Eco-Filosofica di Treviso (Le origini culturali vicine e lontane della Decrescita e Scuola, Ecologia e Decrescita) e a Dobbiaco solo la relazione del Prof. Mercalli (Come si affronta l'emergenza suolo in Italia) si sono mantenuti su un più solido linguaggio scientifico-filosofico.

 

il denaro?

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