Obama: “gli USA hanno l’obbligo di combattere la violenza”
di Paolo De Gregorio - 17/12/2012
Si è vero! Ma nel caso degli USA è come mettere un vampiro a guardia degli anemici.
Fin dalle origini i cosiddetti americani, che poi erano minoranze di delinquenti e di integralisti religiosi provenienti da mezza Europa, combatterono la “violenza” dei primitivi, sporchi, ignoranti, senza Dio, che pretendevano di restare a casa propria (essendo loro i veri americani) e, sempre in nome di Dio e della civiltà, ne sterminarono dieci milioni, insieme a tutti i bisonti che costituivano la base della sopravvivenza di quelle splendide popolazioni.
Archiviata la pratica colonialista, si pensò a far fruttare le immense terre sottratte ai nativi, e venne spontanea l’idea di offrire agli africani una grande opportunità di lavoro, con viaggio pagato, con la clausola di essere incatenati e lavorare da schiavi senza salario, per permettere alla nazione americana di diventare ricca e potente. Per riconoscenza, una volta abolita la schiavitù, gruppi di volenterosi cittadini americani amanti della democrazia costituirono delle associazioni culturali denominate KU-KLUX-KLAN, con l’hobby del tiro al bersaglio sui neri, di bruciarli sui roghi, per impedire che queste persone fossero inserite nella società americana, dimenticandosi che queste persone non erano venute dall’Africa proprio spontaneamente.
Con questi piccoli precedenti penali in cui venne esercitata la violenza più assoluta, si pensò bene di inserire nella Costituzione il diritto dei cittadini a possedere armi, diritto che i cittadini americani accolsero con naturale entusiasmo, fino alla attuale situazione in cui più di duecento milioni di pistole e fucili automatici circolano nelle case e nelle strade degli States.
Ma in America nemmeno la religione cristiana è un argine alla ideologia della violenza, tutte le guerre imperiali per il dominio del mondo e del petrolio sono appoggiate dalle chiese evangeliche che definiscono i marines “legionari di Cristo”.
Se poi vediamo i contenuti dei film prodotti negli USA, l’apologia della violenza e della forza militare è diventata ideologia e cultura popolare, così profonda e dogmatica che rende impossibile qualsiasi dialogo di pace e di democrazia, e si finisce per accettare qualsiasi tesi, anche quella che hanno aggredito l’Afghanistan e l’Iraq per difendersi dal terrorismo, tesi sostenuta all’unisono sia dai repubblicani che dai democratici.
Nulla è più ideologico della realtà, e se i bambini americani sanno che il loro paese ha 800 basi militari nel mondo per “difendersi”, hanno la mamma che li porta al poligono a sparare, vedono film in cui gli eroi sono quelli che uccidono di più, vedono la politica e la religione che appoggiano questo sistema, come potrebbero essere diversi da come sono stati allevati, permeati da questa ideologia. Il vero mistero è che queste stragi non siano più frequenti.
La violenza diffusa negli USA viene da lontano e non si può fermare solo vietando l’acquisto di armi, anche se certe stragi sarebbero impossibili usando solo bastoni o coltelli.
Ma per me la cosa più misteriosa è che in Europa i cittadini sono convinti che gli USA siano un paese democratico, un esempio da imitare.
Quanto a Obama, che dice che gli corre l’obbligo di combattere la violenza, gli suggerirei un po’ di cautela: chiunque si metta contro i disegni del Pentagono, contro le lobby delle armi, contro le multinazionali petrolifere, contro la lobby ebraica che domina nel cinema, diventa un “uomo morto che cammina” (a dead man walking) nella grande democrazia che fa fuori i presidenti se toccano gli interessi veri. E’ il “lato oscuro della forza”.