Re Giorgio NATOlitano e la regina Elisabetta
di Federico Roberti - 16/04/2013
Nell’imminenza dell’elezione del nuovo inquilino del Qurinale, il sito della Presidenza della Repubblica – alla nota illustrativa del bilancio di previsione per il 2013 – ci informa che “il bilancio di previsione per il 2013 dell’Amministrazione della Presidenza della Repubblica, ultimo del settennato del Presidente Giorgio Napolitano, conferma una dotazione a carico del bilancio dello Stato di 228 milioni di euro, pari a quella degli anni 2010, 2011 e 2012″.
“Dopo i significativi ridimensionamenti conseguiti negli anni precedenti, nel corso del 2012 si è avuta una ulteriore riduzione di 24 unità del personale di ruolo (da 823 a 799) mentre è rimasto sostanzialmente stabile (da 103 a 102 unità) l’ammontare del personale comandato e a contratto, il cui rapporto di collaborazione fiduciaria si concluderà alla scadenza del settennato. Anche la consistenza del personale militare e delle forze di Polizia distaccato per esigenze di sicurezza – che, come è noto, viene determinata sulla base di intese con la Sovraintendenza centrale dei Servizi di sicurezza e con le Amministrazioni interessate – si è ridotta nel corso del 2012 di 42 unità, passando da 861 a 819.”
“Il personale complessivamente a disposizione dell’Amministrazione si è pertanto ridotto – dal 31 dicembre 2006, anno d’inizio del settennato, al 31 dicembre 2012 – di ben 461 unità, passando da 2181 a 1720. Deve per altro osservarsi che la spesa per le 819 unità del personale distaccato per esigenze di sicurezza grava, in misura largamente prevalente, sulle amministrazioni di appartenenza.”
“La spesa per il personale in servizio e in quiescenza costituisce il 90,88% della spesa complessiva suindicata. La spesa per il personale in servizio (pari al 53,78%) ammonta a circa 131 milioni di euro“.
“La spesa pensionistica, che ammonta a circa 90,4 milioni di euro, registra un aumento di 2,2 milioni di euro rispetto al 2012 a causa del progressivo incremento del numero dei trattamenti di quiescenza”.
Aumento approssimativamente compensato dal calo della spesa per beni e servizi, pari a 22,2 milioni di euro.
Da non scordare, però, che “il bilancio è comprensivo degli oneri relativi all’intera dotazione, compresi quindi, oltre al palazzo del Quirinale, anche la tenuta di Castelporziano e Villa Rosebery“.
Detraendo “gli extra costi derivanti dalla gestione, manutenzione e valorizzazione di un compendio immobiliare e naturalistico unico al mondo e aperto alla più ampia fruizione del pubblico, che alla luce delle risultanze di bilancio può essere stimato in circa 30 milioni di euro” -appunto il palazzo del Quirinale, Castelporziano e Villa Rosebery…- e il crescente ammontare delle spese pensionistiche -che nella generalità di altri Paesi gravano sui bilanci di distinte gestioni previdenziali- il cosiddetto costo comparabile dell’amministrazione della Presidenza della Repubblica italiana ammonta a 123 milioni di euro.
“Comparabile” con cosa? Con “analoghe amministrazioni di altri Paesi, specialmente se si tiene conto di fondamentali dati di fatto, non facilmente quantificabili con esattezza ma comunque rilevanti, quali la diversità delle funzioni dei Capi di Stato, spesso molto inferiori a quelle attribuite al Presidente della Repubblica dalla Costituzione italiana, nonché dei criteri contabili di imputazione delle spese, con particolare riguardo al personale comandato o distaccato da altre amministrazioni, che in altri ordinamenti è largamente prevalente rispetto a quello di ruolo ed il cui costo grava nella maggior parte dei casi esclusivamente sui bilanci delle amministrazioni di appartenenza del personale. Tali differenze risultano particolarmente evidenti quando il confronto viene fatto con istituzioni titolari di poteri prevalentemente formali”.
Sarà vero?
Ci risulta infatti che la regina Elisabetta II d’Inghilterra abbia appena ottenuto, “nonostante la crisi”, un aumento delle entrate per l’anno fiscale 2013-2014 di circa 5 milioni di euro, passando da 31 a poco oltre 36 milioni di euro.
La somma è a copertura, tra le altre cose, delle spese di mantenimento dei palazzi reali e per i viaggi e gli impegni ufficiali, sia nel regno che all’estero.
Quando verrà designato il suo sostituto, da Re Giorgio NATOlitano ci congederemo senza alcuna nostalgia.