La vergogna del Buddha-tour
di Manuel Zanarini - 16/04/2013
Con un lancio promozionale degno di una popstar (o peggio, di una boy-band), l'associazione Cenresig organizza l'arrivo in Italia del “tour” delle spoglie (vere o presunte) del Buddha, che si concluderà oggi 14 Aprile.
Va subito detto, che è un evento organizzato da associazioni di tutto il Mondo che si rifanno al “ramo” tibetano del Buddhismo. Questo è molto importante per capire di cosa si tratta. Come si sa, man mano che tale religione si è diffusa nei vari Paesi, essa ha assorbito gli elementi base delle religioni e tradizioni pre-esistenti. In Tibet, gli elementi delle tradizioni sciamaniche sono particolarmente evidenti, e rendono particolarmente diverso da altre scuole come quella Theravada, tipica del Sud-Est asiatico. Il carattere riservato al Dalai Lama, venerato come un Papa, l'importanza dei Mantra, la venerazione di immagini o statue o reliquie del Buddha, ben poco hanno a che fare con quelle scuole che si rifanno alla vita e alle opere del Buddha.
E' estremamente significativo ricordare che il Buddha non aveva alcuna intenzione di “insegnare” ad alti la propria via, e fu solamente per le insistenze dei suoi primissimi seguaci che si decise a farlo. Va ancora ricordato, che il Buddha non è alcun essere superiore, o figlio di qualche Dio; bensì, semplicemente un uomo che, grazie al suo Khamma, è riuscito a “risvegliarsi” (Buddha significa appunto il Risvegliato in lingua Pali). Secondo il Buddhismo, in via puramente teorica, ognuno di noi potrebbe diventare un Buddha!
Infine, va decisamente considerato, che il Buddhismo è una via ascetica, che tende a innalzare l'uomo, verso il trascendente; al contrario di altre religioni (vedi Cristianesimo) che sono vie discetiche, in cui l'uomo prega per ottenere una Grazie divina che discende, appunto, dall'alto e al dal di fuori di sé.
Ora, che le spoglie del Buddha siano oggetto di un tour mi pare già un fatto assurdo, ma che addirittura, vengano tratte alla stregua delle reliquie di un Santo cattolico o, forse peggio, dei guantini di Padre Pio mi sembra veramente improponibile!
Su Il Resto del Carlino, il responsabile dell'associazione Cenresig affermava entusiasta che nell'ultima occasione, c'era una fila incredibile di persone in attesa di ricevere la benedizione derivante dalle reliquie, sottoponendo al “rito” anche i loro animali domestici.
Tutto ciò non ha nulla a che fare col Buddhismo, anzi ne è l'esatta negazione!
Si dovrebbe spiegare, e chi meglio di un'associazione con tanto di monaci al seguito è incaricata a farlo, che le reliquie del Buddha non hanno alcuna possibilità di incidere sul Khamma di alcuno e che quindi costoro farebbero meglio a dedicare alla meditazione e alla lettura dei testi del Buddha, invece di fare la fila davanti a dei meri oggetti, con tanto di cagnolino e gattino al seguito!
E' molto probabile che la tradizione tibetana sia la maggior conosciuta al mondo tra le buddhiste, proprio per questi suo tratti che la rendono facilmente comprensibile alla gente: venghino signore e signori, benedizioni per tutti!
Ma quali effetti negativi ciò porti alla popolazione, e in fin dei conti, al Buddhismo è abbastanza evidente: totale mistificazione degli insegnamenti del Buddha, con conseguente perdita del senso ascetico nelle persone, che invece di aspettare la benedizione di qualche Santo o Madonna, aspettano che siano le reliquie del Buddha a salvarle!
Tutto ciò è assurdo e penso sia bene avvertire coloro che siano interessati che recarsi a tali eventi è assolutamente inutile, e che la tradizione tibetana (compresa la venerazione per il Dalai Lama) ben poco ha a che fare col Buddhismo originario (o Theravada) derivante dalle parole e dalle azioni del Buddha stessa.