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Dalla “Repubblica delle banane” alla Repubblica “Gay-friendly”?

di Enrico Galoppini - 16/04/2013

Fonte: europeanphoenix


di Enrico Galoppini

Alla fine ce l’hanno fatta anche in Francia: per legge viene sancita la liceità dei “matrimoni gay” e del “diritto” di costoro di adottare bambini.

Ma la legge francese pecca per difetto. Il “legislatore” s’è dimenticato di attribuire a questa categoria superprotetta e coccolata un altro basilare “diritto”: quello di concepire dei figli.

Sì, perché per tal via viene meno – nel “Paese dei Lumi” – il principio della “égalité” tra cittadini “gay” e “etero” (come piace definire oramai le persone normali), sancito con altisonanti dichiarazioni dalla Costituzione della “Repubblica antifascista nata dalla Resistenza” e via incensando.

Cosa abbiano partorito le “Repubbliche antifasciste nate dalla Resistenza” imposte in questo simulacro d’Europa sui cingoli dei carri armati dei “liBBeratori”, è presto detto: tutto tranne che quelle sane abitudini e quegli atavici modi di vita che hanno contraddistinto i nostri popoli per secoli.

Una famiglia, dei figli e… la vita che viene dalla vita e va verso la vita. Fiducia e Speranza (con le maiuscole!) nel fatto che, in mezzo ad ogni difficoltà, ce la si farà comunque, sostenuti dal “Buon Dio”.

Qui invece, preceduto dal rullo compressore dell’ateismo (il “laicismo”), che da “teorico” per rarefatte “avanguardie”, è divenuto “di fatto” per tout le monde,   s’impongono “per legge” l’isterilimento, l’odio per la vita, la morte.

Cosa possono fare, infatti, due “omo” che si accoppiano, oltre che a “godersela”?

Non possono concepire figli. Se ne vogliono avere, devono cercarsi un essere umano dell’altro sesso.

In questo (e qui cado nel peccato narcisista della ripetizione), non c’è lo schiribizzo di qualche “dio tirannico”, ma un insegnamento che, come tutti quelli copiosamente offerti in natura, deve far riflettere l’uomo.

Ma che fa il “gay”? Si ribella, ‘tecnicamente’ parlando. La sua, al fondo, è una ribellione contro le leggi poste dal Signore per il nostro bene in questa vita e nell’altra. La “ribellione” è l’attività preferita dell’uomo quando dà retta solo al suo ego, al suo “satana interiore”.

Certo, non siamo così vanagloriosi dal parlare “in nome di Dio”, il Quale, se vorrà, potrà perdonare chi vuole e condannare chi vuole. Ma il matrimonio è stato stabilito per un maschio e una femmina, proprio perché solo loro, così diversi e così complementari, possono concepire un figlio, una nuova vita umana.

La Chiesa, e qualsiasi altra istituzione religiosa, non può accettare i “matrimoni omosessuali” senza abdicare definitivamente dalla sua funzione, che è anche quella di frenare l’avvento, nel mondo, delle forze infere della dissoluzione finale. Così, per ora, spalleggiati da questa “classe dirigente” di ciechi, sordi e muti, si accontentano delle nozze in Comune e delle adozioni. Ma presto, se non giungerà prima un salutare flagello, vedremo “uteri in affitto” per questi novelli sposini ( e sposine) impazienti di prodursi in “nuove forme di genitorialità”, per le quali, in alcuni paesi “all’avanguardia”, sono state sbrigativamente abolite dai documenti ufficiali le parole “padre” e “madre”.

I “media”, nei quali non è ammesso alcun parere contrario fondato su solide argomentazioni (anche i “contrari” li scelgono accuratamente, tra personaggi pittoreschi e facilmente “smontabili”), plaudono gaudenti. Anzi, gai.

E la “democrazia”, da (odiosa) dittatura della maggioranza si trasforma in quella (ancor più odiosa) di una minoranza particolarmente… ‘illuminata’, cioè indottrinata nelle oscure spelonche in cui si adora e si serve qualche abominevole entità.

In Francia, checché ne pensino gli autoreferenziali fautori delle magnifiche sorti e progressive, esiste una solida tradizione cattolica, sotto attacco da oltre due secoli di “rivoluzionarismo” e “radicalismo”.

Ma in Parlamento – quest’inutile, anzi, nociva istituzione escogitata per dare l’illusione al “popolo” di “governarsi da sé” – lo storico provvedimento legislativo è passato grazie al sostegno di alcuni deputati della Destra e del Centro.

Cosa vi sia di “cattolico”, per non dire “tradizionale”, in individui che approvano una cosa simile e agli occhi di certuni rappresenterebbero l’antitesi della Sinistra, non si sa proprio.

Ma una giustificazione la si trova sempre: siamo una “destra moderna”, ci sono i “gay di destra”, su questo tema bisogna “sfondare… a sinistra” (evitiamo inutili volgarità) e via contorcendosi mentalmente.

Andate al diavolo! No, nelle suddette spelonche, ché quello è il vostro posto.

E non ci s’illuda che tutto questo clima festoso e arcobalenista produca uno sviluppo della “tolleranza” e del “rispetto”. A Parigi, dopo l’approvazione di questa “legge”, un attivista del fronte contrario, e padre di sei figli, è stato fermato e multato dalla polizia perché indossava, nei pressi dell’aula sordida e grigia dove si era consumato lo scempio, una felpa che ritrae schematicamente una famiglia normale.

Siete avvisati: se appuntate alla giacca il nastro (il “ribbon”!) multicolore per ostentare come la pensate, se circolate con una felpa che raffigura mostri orripilanti e scene blasfeme, se uscite di casa imbacuccati come dei pagliacci siete i benvenuti in giro, ma se osate ribadire l’ovvio rischiate la galera e la persecuzione per offesa al “buon costume”!

Signori, questa è “l’Europa”. Un milione di cittadini (“uguali” agli altri) scendono in strada per dire “no” ai “matrimoni gay” e li si ignora tranquillamente, anzi, li si deride come “residui del passato”. C’è un “gay pride” e tutti i “media” gli danno un gran risalto, e guai a bofonchiare.

Milioni di “democratici cittadini” manifestano contro le aggressioni dell’Occidente e si fa come se non esistessero. C’è forse qualcuno che approva il modo in cui viene condotta questa “Unione Europea”? Sembra addirittura che ci provino gusto nel fare proprio al contrario del sentire della maggioranza normale.

Ma alcuni sono più “uguali” degli altri. Non c’è che dire, una bella prova di coerenza coi propri “principi” tanto sbandierati!

Circolano voci che anche in Italia stiano apparecchiando tutto l’ambaradan per concedere a questi specchiati esempi di moralità il “diritto” di sposarsi, adottare bambini eccetera. Alcuni indicano proprio nel “nuovo che avanza” (‘presidenta’ compresa) quello che partorirà non la rinascita di un’Italia sana e forte, ma una serie di “leggi” mirate ad omo-logarci – noi “latini” e “machisti”, noi così “PIGS” - all’Europa più “progredita” e “libera”.

“L’Europa ce lo chiede”! E l’Italietta si adeguerà, aggiungendo al già imbarazzante titolo di “Repubblica delle banane” (!) quello altrettanto vergognoso di… “Gay-friendly"?