Vigliacchi ed egoisti
di Eugenio Orso - 05/05/2013
Durante la mia convalescenza, in seguito all’ennesimo intervento chirurgico, ho violato la regola che da tempo mi ero imposto e … ho guardato la televisione. Non provo sensi di colpa per questo, perché certi orrori non si possono ignorare e devono essere esplorati, compresi, spiegati.
Dopo il gesto di Preiti davanti a Palazzo Chigi, mentre i suicidi per ragioni economiche continuano e si moltiplicano, il sistema ha scatenato una campagna mediatica generale contro … gli stessi suicidi, colpevolizzando, demonizzando e insultando non soltanto il ”mostro” che in luogo di autosopprimersi in silenzio ha tentato di uccidere, pistola alla mano, qualche politico miserabile, ma tutti coloro che non ce la fanno più e rivolgono l’arma contro se stessi.
Ho provato particolare disgusto ascoltando l’abilissimo Michele Santoro, di Servizio Pubblico, che in una puntata del suo talk show ha trovato il modo si scagliarsi – come fanno tutti i suoi compari, del resto – contro Luigi Preiti, andando ben oltre, però, e insultando tutti coloro che si sopprimono perché disoccupati, falliti economicamente o spolpati da equitalia, accusanti senza eccezione di essere degli egoisti. Degli egoisti i quali compiendo il gesto non si preoccupano minimamente degli altri. Santoro non è certo l’unico campione di questa becera propaganda. Molti altri conduttori di talk show, supportati da giornalisti, sedicenti professori e opinionisti e politici vari, seguono questa strada, dopo una rituale condanna della violenza, ma a senso unico. Paragone, Formigli e feccia sistemica varia.
L’apparato ideologico-massmediatico, dopo il gesto armato di Preiti ha cercato di correre ai ripari per sostenere a qualsiasi costo il sistema, e ha sciolto i suoi migliori (o peggiori) cani, fra i quali, appunto, Santoro, Paragone, Formigli. Le ridotte televisive in cui alberga la politica liberaldemocratica e dalle quali si diffonde l’ideologia neoliberale, sono state mobilitate per un bombardamento mediatico contro la popolazione strangolata dalla crisi. Alla semplice disinformazione si affiancano criminalizzazione e demonizzazione senza risparmio delle vittime, con tutto il corredo di menzogne, condanne e insulti ai quali questo nuovo tribunale dell’inquisizione ci ha da tempo abituati.
L’accusa, che si dovrebbe levare fortissima, come un urlo corale, contro il mercato, la liberaldemocrazia di complemento, la grande finanza e l’unione europoide, si ritorce contro le vittime predestinate del massacro. Così, Preiti non è altro che un bieco giocatore d’azzardo, affetto da slotmania, e lui stesso ha causato la sua rovina, omettendo di dire che il gioco d’azzardo è stato diffuso e incoraggiato dal sistema, per ragioni economiche e soprattutto di manipolazione antropologico-culturale. Così, quello che si suicida perché disoccupato di lungo periodo che materialmente non può più sopravvivere – il sistema neoliberista-europoide gli ha tolto ciò che aveva – è solo un egoista, esecrabile in quanto tale, che non pensa minimamente a tutti quelli che lo circondano e che saranno colpiti dal suo gesto.
Nella fase precedente si mettevano alla berlina i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, per giustificare le controriforme neoliberiste contro di loro. Le vittime predestinate del massacro sociale, in una lunga campagna mediatico-giornalistico-editoriale, sono diventate “nullafacenti”, “fannulloni”, “assenteisti” e addirittura ladri. Così, la iena confindustriale Marcegaglia millantava che le multinazionali non verranno in Italia, regalandoci a piene mani investimenti e lavoro (è il loro scopo!), «finché non si è in grado di licenziare un fannullone» (Le vittime predestinate, l’invidia e il massacro sociale, di Eugenio Orso). Prima di lei il giuslavorista-boia Pietro Ichino tacciava di essere nullafacenti tutti i dipendenti pubblici, in uno scritto molto pubblicizzato e diffuso, rivelando la bramosia sistemica di tagliare posti di lavoro e stipendi nel settore pubblico.
Se prima si criminalizzavano “soltanto” i lavoratori, oggetto di continue controriforme e contratti collettivi truffa, culminati con il colpo di accetta contro l’articolo 18 della Fornero, oggi che la disoccupazione impazza, le chiusure aziendali e i fallimenti si moltiplicano, i diritti dei lavoratori sono quasi azzerati e il loro reddito ridotto al lumicino, il problema diventano quelli che perdono lavoro e mezzi di sussistenza, i quali potrebbero rappresentare un pericolo per la tenuta sistemica e per la subdominanza politica nazionale.
La nuova frontiera della propaganda si è dunque spostata, senza vergogna alcuna, colpendo i suicidi per ragioni economiche, cercando di esorcizzare con ogni mezzo il gesto armato di Preiti, affinché non “contagi” migliaia di uomini costretti al suicidio proprio da quel sistema che i vari Santoro, Paragone e Formigli sono strapagati per difendere, con l’uso e l’abuso della menzogna.
Vigliacchi ed egoisti. Questo è l’epitaffio mediatico-politico-ideologico da scrivere sulla tomba di coloro che rivolgono l’arma contro se stessi, perché non posso più materialmente sopravvivere. Sono soltanto loro i colpevoli, in quanto egoisti e vili, e nessun altro. Posto che all’esercizio della violenza non si deve neanche pensare – ci pensa il sistema a esercitarla contro i dominati, avendone il monopolio – costoro dovrebbero arrivare al limite della disperazione e della sopportazione senza neppure pensare di autosopprimersi, o peggio, di rivolgere l’arma contro i loro aguzzini.
Ebbene, vigliacchi ed egoisti sono i vermi come Santoro, Paragone, Formigli e molti altri di quella razza, che per il soldo, abbondante e immeritato, si permettono di fare i forti contro i deboli – sapendo che non corrono alcun pericolo – e naturalmente i deboli con i forti, scodinzolando e leccando i piedi ai loro Padroni. Sono uomini senza dignità? Anzi, si possono ancora definire uomini? O sono semplicemente dei vermi da schiacciare, anche loro come i politici di sistema?
A voi la risposta.
Con profondo disgusto