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Invito alla lettura: ”Divide et impera”

di Fabrizio Fiorini - 23/02/2014


     
 
Paradossalmente, è proprio nell’epoca della “grande informazione di massa”, nell’era odierna in cui vengono strombazzati ai quattro venti il diritto e la possibilità di tutti (qui in Occidente) ad accedere alle informazioni ventiquattro ore su ventiquattro, in tempo reale, attraverso un numero sempre crescente di strumenti tecnologici, che gli uomini sono costretti a fare i conti con una ricostruzione degli eventi sempre più evanescente, superficiale, fumosa, incompleta, parziale.
E’ altrettanto paradossale il fatto che questa “tara” dell’informazione, sintomo prodromico del soffocamento della cultura nazionale, non sia veicolato come ci si aspetterebbe dalla stampa periodica, magari frivola o divulgativa, bensì proprio nei luoghi in cui meno ci si aspetterebbe di trovarla: nel mondo accademico, nella saggistica, nella ricerca storica, nell’analisi politica ed economica.
Tra le motivazioni che hanno determinato tale preoccupante stato di cose bisognerà rilevare senz’altro (oltre a un pur presente effettivo impoverimento del mondo della cultura e della ricerca) la necessità di adeguarsi a uno schema predefinito e circoscritto a quella gabbia del “politicamente corretto” necessaria ad evitare pericolosi sconfinamenti su terreni dialettici e contenutistici poco conformi o addirittura ostili alla “vulgata” che funge da retroterra culturale e da matrice mitopoietica di un determinato e vigente sistema sociopolitico.    
Il saggio di Paolo Sensini rompe volutamente e lucidamente questo sortilegio, denunziandolo apertamente e contrastandolo sia sotto l’aspetto della metodologia di ricerca con cui la stessa opera si dipana sia nei contenuti di questo libro, prezioso e irrinunciabile strumento per quanti desiderino approfondire, in una armonica visione d’insieme, la storia recente del vicino e medio oriente.
E’ proprio di questa area geografico-politica che l’Autore ci offre, oltre che un’introduzione storica incentrata sugli eventi del XX secolo e una rapida ma esaustiva carrellata sulla sua variegata composizione etnica e religiosa, una puntuale, precisa e scorrevole ricostruzione dei recenti eventi che l’anno resa una dei teatri più “caldi” della politica internazionale, dalla Libia alla Siria, dal Libano all’Iran, dall’Iraq all’Afghanistan. Senza limitarsi tuttavia a una mera ricostruzione “localistica” dei fatti, ma inserendoli – ed è qui il “succo” dell’opera – nell’ampio e complesso contesto delle ingerenze, delle manipolazioni, delle sobillazioni e (arrischiamo un termine abusato) delle trame messe in atto nella regione dalla superpotenza statunitense, dallo stato israeliano, dalle miriadi di gruppi di pressione e dalle miriadi di individui che in seno all’ “americanismo politico” e al sionismo internazionale hanno agito e interferito – a distanza o direttamente, con la propaganda o con le armi, con l’economia o con la finanza – nel corso dei recenti accadimenti storici.
Non mancherà, a coronare la completezza della trattazione, una ricostruzione storica e un’analisi sociologica di come questi strumenti di ingerenza siano stati utilizzati, anche in epoche più remote, da parte delle suddette potenze nel corso del secolare consolidamento della loro posizione di egemonia planetaria.
Gli eventi, nell’opera di Paolo Sensini, non sono semplicemente “raccontati”: sono dimostrati, ricostruiti, vengono ricomposti tutti i frammenti e tutti gli elementi “a monte” (che altrimenti sarebbero dispersi nel mare magnum delle cronache e dell’informazione di massa) che hanno portato, come naturale conseguenza, al verificarsi del tale fatto, della tale guerra, della tale crisi.
Come è purtroppo logico che sia, toccare certi punti sensibili, denunciare certi lati oscuri della storia, oltrepassare certe linee rosse, concedersi al politicamente scorretto, espone lo storico, il saggista, il ricercatore, al rischio di messa all’indice, all’esclusione dal consesso accademico, ai più svariati tentativi di contestazione. L’arma più comunemente utilizzata a tali propositi, in particolar modo nel momento presente, è quella dell’accusa di “complottismo”, della riduzione delle tesi esposte al fumoso coacervo della “teoria della cospirazione”. Arma che tuttavia, nei confronti dell’opera “Divide et impera”, si rivelerà inefficace o quanto meno spuntata, grazie al rigore scientifico con cui Sensini ha strutturato la sua analisi, alle minuziose e nutrite annotazioni, alla citazione meticolosa delle fonti.
Rigore scientifico e coraggio delle proprie affermazioni: sono queste le qualità che possono condurre, che necessariamente condurranno alla verità storica. Quella verità, come lo stesso Autore tiene a precisare, con la “v” minuscola, costruita su fatti determinati, sulla mancanza di pregiudizio, sul pensiero critico indipendente, così lontana da quella “Verità” innalzata come feticcio, come dogma, come rivelazione, dai tanti ciarlatani che vorrebbero imporci non solo una visione preconfezionata della storia, ma anche un uniforme e grigio modo di (non) pensare.
 
Paolo Sensini, “Divide et impera – Strategie del caos per il XXI secolo nel vicino e medio oriente”, Mimesis Edizioni, Milano 2013 – pp. 322 più 26 tavole, € 24
 
Il saggio può essere ordinato scrivendo a  commerciale@mimesisedizioni.it