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Distinguere amici e nemici

di Simone Torresani - 02/04/2014

Fonte: Giornale del Ribelle

 


 

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Le pietre del Colosseo sono ancora calde delle impronte dei piedi del Presidente Barack Obama, giunto di recente in visita nella Città Eterna.

Tale visita presidenziale, condita da appuntamenti con il Pontefice e con il premier Matteo Renzi, passerà senz' altro alla Storia non solo per l' ennesima delle sparate banali e assurde del "Nobel della Pace 2009", il quale ha paragonato il Colosseo ad uno stadio da baseball "grande, enorme"( e questo la dice già tutta sulle radici e la profondità culturale che allignano oltre l' Atlantico) ma anche per la calma olimpica che ha pervaso Roma per tutta la durata dell' evento.

Facciamo ora una premessa dovuta ai nostri lettori: qui nessuno vuole fare apologia contraria all' ordine pubblico e al rispetto delle leggi ,anzi si condannano fortemente e senza appello i disordini di qualsiasi tipo, ma la lingua italiana distingue bene i verbi: "rompere e spaccare" dai verbi "manifestare". Con l' aggiunta del vocabolo ”pacificamente”, nel rispetto delle leggi e della convivenza civile.

Ora, non si è vista una sola bandiera arcobaleno, un solo sit-in, un miserando corteo di quattro gatti. Eccetto i manifesti murali "Roma con Putin-Obama ospite indesiderato", che lasciano il tempo che trovano, non s' è visto neppure un girotondo da parte degli arcobalenisti, ormai talmente fuori dalla Storia come forma mentis dal giungere a vedere negli USA il paladino del bene, nella Russia quello del male (capovolgendo vecchi schemi) e lasciando agli arnesi della destra estrema il giusto livore antiamericano.

Paradossale. Fantascientifico. Da film. Eppure è successo.

Sempre condannando senza appello eccessi e disordini, pare avvenuta secoli fa la giornata romana del 27 febbraio 1969, quando la Capitale si fermò e quattro enormi cortei di protesta salutarono l' incolpevole Nixon (sulla poltrona da un mese e quindi senza colpe nella “escalation” in Vietnam).

Tali imponenti manifestazioni di popolo, è vero, degenerarono in tumulti estesisi alla Città Universitaria (con una vittima, Domenico Congedo) eppure, pur nell' eccesso, furono specchio di un' epoca di forti passioni civili e partecipazioni collettive.

Sembra millenni fa  il 27 settembre 1970 ( enormi cortei anti-Nixon a Roma), il 19 dicembre 1972 ( centinaia di migliaia a Roma per il Vietnam), il febbraio 1975 (quando il presidente Ford dovette sorvolare Roma in elicottero, essendo la piazza in subbuglio).

Sembra, soprattutto, millenni fa il marzo 2003, con le oceaniche manifestazioni colorate e allegre di bandiere arcobaleno contro l' aggressione all' Iraq.

Manifestanti arcobaleno, dove siete finiti?

Forse adesso, nella vostra ottica, è Putin l' "Asse del Male" e Obama quello del "Bene"?

Vi siete formati tutti sulle prediche domenicali di "Repubblica"?

Imparate a pensare con la vostra testa, signori, non delegate ciò ad altri!

Cinque anni e mezzo  fa ero a Minsk, assieme ad una amica bielorussa.

In un verdissimo parco della città, notai la statua di un ragazzo nell' atto di lanciare una bomba a mano , un nome e le date "1929-1944".

Mi venne in soccorso Natashka, la mia amica:

"Un eroe cittadino, caduto nei giorni della liberazione di Minsk", disse, per poi aggiungere:" Quindici anni appena..troppo giovane per lasciare il mondo..ma ha vissuto abbastanza  per saper distinguere l' amico dal nemico"

Consiglio a tutti gli ex pacifisti convertitisi al dogma USA una visita a Minsk ed una sosta dinnanzi a colui che, quindicenne appena, seppe distinguere l' amico dal nemico.

Non ricordo il nome del parco, ma qualsiasi bielorusso potrebbe senz' altro venirvi incontro, anche perchè da soli non ce la fareste: a differenza di altri luoghi, là la memoria collettiva storica viene coltivata e curata, con targhe, statue, memoriali: la città intera ne è piena.