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Un voto (o non voto) antisistemico, poi si vedrà. Oltre la destra e la sinistra

di Giuseppe Giaccio - 23/05/2014

Fonte: Diorama letterario

 

Per farla davvero  finita con Berlusconi occorre mettere da parte anche i suoi dirimpettai politici. Le due leve della tenaglia vanno distrutte entrambe, altrimenti il lavoro è eseguito a metà.

Il Movimento 5 Stelle è, al momento, l’unica offerta politica (per diversi aspetti criticabile, ma comunque l’unica) che si prefigga questo obiettivo col quale è stato sinora coerente, preferendo perdere una parte dei suoi parlamentari pur di non scendere a compromessi che ne snaturerebbero la ragione sociale. Le altre formazioni collocate all’estrema destra e all’estrema sinistra dello schieramento parlamentare appaiono prive di una prospettiva strategica o perché non l’hanno mai avuta, o perché si è logorata tra gli scandali del governo e del sottogoverno. Il loro respiro politico non va al di là del rastrellare, raschiando il fondo di barile della militanza e sottraendo consensi alla protesta grillina, un numero di voti sufficiente a conquistare qualche strapuntino da utilizzare per accordi all’insegna del piccolo cabotaggio politico.

Per usare il linguaggio dell’informatica, che in questo caso ci sembra anche appropriato vista l’importanza attribuita alla rete nell’ambiente del M5S, il populismo sembra configurarsi, in Italia e altrove in Europa, dove pure sono diffuse sensibilità analoghe, come un aggregatore, cioè un software che mette insieme, in vista di una  loro fruizione nell’arena politica e sociale, umori, pulsioni, sentimenti e risentimenti antisistema e anticasta la cui caratteristica peculiare è di aver tracimato rispetto alle appartenenze politiche tradizionali e di essere alla ricerca confusa, contraddittoria e balbettante, ma sincera e autentica, di una nuova dimora. Cosa ne verrà fuori è impossibile saperlo in anticipo. È come quando si prepara la maionese: i diversi ingredienti che la compongono, se sapientemente miscelati, producono un’ottima salsa; in caso contrario, il composto “impazzisce” e bisogna buttarlo via. Lungo questo sottile crinale si gioca la partita più interessante del dopo-Berlusconi.