Il Movimento 5 Stelle è, anche a livello internazionale, la più grande novità politica degli ultimi decenni ed è l’unica forza politica che mette profondamente in discussione gli schemi ideologici del secolo scorso. Per questo non si riesce a collocare, con la facilità degli altri, in un parlamento dominato da ideologie di destra e di sinistra.
Destra e sinistra non sono in grado di affrontare i grandi temi del nostro tempo: esaurimento delle risorse naturali, stravolgimento del clima, fine dell’era del petrolio a basso costo, crescente diseconomicità della crescita economica, sostanziale impossibilità di perseguire un ulteriore aumento dei consumi in un pianeta che non cresce al crescere del PIL.
Mentre destra e sinistra discutono ancora di come rilanciare i consumi, discettando di politiche keynesiane e libero mercato, dal basso – e ignorate dai partiti – si moltiplicano le iniziative che cercano di dare risposte nuove ad una crisi epocale: circoli della decrescita felice, movimento “transition towns”, filiere corte e gruppi d’acquisto solidale, downshifting, consumo collaborativo ed economia della condivisione, orti urbani, critical mass, social street, banche del tempo, distretti di economia solidale, ruralità 2.0 sono solo alcune delle iniziative nate negli ultimi anni ad opera di cittadini informati e consapevoli. Sono iniziative che fondono innovazione e tradizione, che mettono d’accordo persone che furono di destra e di sinistra perché creano nuove sintesi post-ideologiche tra istanze che tradizionalmente sono appartenute ad una delle due parti in causa. Si pensi al legame con il proprio territorio, che potrebbe appartenere di più alla cultura della “destra”, e una più equa distribuzione delle risorse, che potrebbe appartenere alla cultura della “sinistra”. Sono di destra o di sinistra la sovranità alimentare e l’autosufficienza energetica?
Si stanno diffondendo in modo esponenziale, in rete tra loro e ignorate dai mass media, le iniziative che riannodano legami sociali spezzati dal consumismo, che ricollocano le economie sui territori e che danno vita ad economie nuove, che producono innovazione sociale servendosi dell’innovazione tecnologica. E si tratta delle uniche proposte concrete nel deserto ideologico di tutta la politica di destra e di sinistra, una politica sterile, autoreferenziale ed impotente di fronte alle crisi globali che stanno devastando il pianeta e la vita delle persone. Sono proposte che consentono di dare risposte locali a problemi globali.
Alla base di questo multiforme movimento popolare c’è una consapevolezza che i vecchi schieramenti di destra e sinistra non hanno e non possono avere in quanto incrostati di “sviluppismo” e legati a un’idea di industria che non c’è più: il 20 agosto del 2013 abbiamo consumato tutte le risorse naturali che il pianeta era in grado di darci nel corso di tutto l’anno. Dal 20 agosto al 31 dicembre 2013 abbiamo vissuto a debito verso la natura e le generazioni future.
I cittadini attivi e consapevoli sanno, a differenza dei politici di destra e sinistra, che è finita l’era iniziata più di due secoli fa con la rivoluzione industriale, che nulla sarà più come prima e che abbiamo appena iniziato a costruire un modello economico e sociale capace di futuro.
Destra e sinistra parlano di spread, il Movimento 5 Stelle parla, da sempre, di innovazione sociale e tecnologica. Per questo il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che può dare voce a quei cittadini attivi, informati e consapevoli che a partire dalle loro scelte di vita quotidiana stanno costruendo un futuro oltre ogni ideologia del passato.
Non c’è nessuna altra forza politica in Europa che abbia le caratteristiche del Movimento 5 Stelle. Per questo, non c’è alcun gruppo in Europa con il quale il Movimento 5 Stelle si possa unire a cuor leggero. Sicuramente non i Verdi che, riducendosi ad una delle mille varianti della sinistra, hanno distrutto uno dei movimenti politici più promettenti e necessari. Lo facessero loro uno storico passo in avanti venendo via dal gruppo dei progressisti e collocandosi, come suggeriva Alex Langer, oltre la destra e la sinistra. Si chiariscano le idee e la smettano di prenderci in giro. Il Movimento 5 Stelle vada nel gruppo che gli permetta la maggiore libertà di voto. Non mi spaventa Farage. Mi spaventa l’ipocrisia e l’inconsistenza di certa politica.