Quo vadis, Scozia?
di Vincenzo Ferraro - 22/09/2014
Fonte: Millennium
La Scozia rimarrà sotto influenza economica e politica di Londra. Gli scozzesi hanno deciso tramite referendum, giovedì 18 Settembre, di continuare a camminare lungo i giardini di Buckingham Palace. Lo stesso David Cameron, il Primo Ministro inglese, ha dichiarato subito dopo il Referendum che “Insieme siamo più forti”, ha ribadito inoltre di mantenere le promesse che dichiarò in un’altra intervista prima del Referendum, come quella di, “Una maggiore autonomia della Regione scozzese e del resto del Regno Unito”. Nel quadro generale dei risultati finali, il NO è arrivato al 55% circa mentre il SI al 44%. Dati che come possiamo ben notare affermano quindi le prime idee che gli stessi critici e analisti dichiararono prima di giovedì, quello di un’equilibrio tra i Separatisti ed il Fronte Nazionalista e coloro che invece erano favorevoli ad una più forte unione con Londra e quindi contrari all’indipendenza. Il referendum, quindi, ha sancito il futuro di una regione intera. Quella della Scozia. Una Scozia che poteva davvero essere la protagonista nel quadro geopolitico ed economico del globo intero, ma che ha deciso di restare e dipendere, sopratutto, da Londra, da David Cameron e sopratutto dall’Imperialismo targato UK colluso con l’UE e i cugini dell’Atlantico, USA. Il vero valore del concetto di indipendenza va oltre ogni aspettativa dei concetti populisti sia di Destra che di Sinistra. La Scozia che di storia ne ha da vendere e forse anche da regalare se volesse, ha quindi imboccato la strada sbagliata, una strada che porterà soltanto ad una lenta auto-distruzione sociale, economica e politica, che getterà le basi di una diseguaglianza enorme e che sarà, quasi sicuramente, implacabile. Basti osservare in queste ore il Medio Oriente, una regione che si trova in balia delle forze imperialiste del globo e che le stesse potenze belliche internazionali come USA, UE, Turchia, Nato, Qatar, Arabia Saudita e la stessa Corona Inglese sono i primi protagonisti dello scenario bellico in quella regione, finanziatrici quindi delle milizie dello Stato Islamico nonché fautori delle crisi geopolitiche nell’Africa del Nord nel 2011. Una Scozia quindi, o meglio una parte di Scozia, ha deciso di appoggiare le politiche di aggressione estere di Londra e con esse l’intero blocco imperialista.