Manipolazione degli avvenimenti in Medio Oriente: Corriere della Sera campione di disinformazione
di Luciano Lago - 12/05/2015
Fonte: controinformazione
La manipolazione dei grandi giornali sugli avvenimenti del Medio Oriente: il Corriere della Sera campione di disinformazione
La manipolazione delle informazioni e la diffusione di menzogne grossolane sono da tempo una caratteristica propria della stampa e dei media del sistema in generale (giornali e TV) in un paese come l’Italia che è di fatto una colonia dell’Impero (quello degli USA e della grande finanza).
Non bisogna quindi meravigliarsi se le grandi questioni internazionali ed i conflitti in corso vengano o ignorati (come spesso accaduto) o presentati sotto una deformazione totale della realtà per portare acqua al mulini delle centrali atlantiste collegate con Washingtom Londra e Tel Aviv.
Questo è il caso del conflitto in Siria che dura da 4 anni e che è stato provocato, come ormai noto, da una azione combinata degli Stati Uniti e dei loro alleati che hanno infiltrato nel paese un esercito di terroristi e mercenari stranieri, armati, addestrati e finanziati dai servizi di Intelligence e dai comandi militari degli USA , dell’Arabia Saudita, del Qatar, degli Emirati A.U. e della Turchia al fine di rovesciare il regime di Bashar al-Assad, considerato ostile agli interessi occidentali e delle potenze regionali. Una classica guerra per procura attuata per le finalità geopolitiche ed economiche degli USA e dei loro alleati.
Il fatto che tutti i media filo atlantisti abbiano inizialmente tentato di presentare il conflitto come una “rivoluzione popolare” o una insurrezione contro il governo di Assad è stato ormai smascherato da molti analisti e giornalisti indipendenti che hanno fatto luce sui sistemi di “finte rivolte” messe in atto da agenti occidentali e sauditi che hanno creato artificialmente uno scenario, opportunamente ripreso dai media occidentali, per offrire il pretesto dell’intervento esterno degli “esportatori di democrazia”. Un sistema analogo a quanto accaduto in Libia ed in altri paesi: seminare il caos, creare il problema (conflitto o rivoluzione) ed offrirsi come portatori della soluzione (portare la “democrazia”) .
Naturalmente non hanno previsto o sottovalutato quello che è avvenuto dopo, il verificarsi delle barbarie, delle atrocità ed efferatezze effettuate dai gruppi terroristi jihadisti, ispirati dalla ideologia wahabita e salafita radicata in Arabia Saudita, atrocità che hanno pesantemente fatto la loro comparsa nel conflitto e determinato l’appoggio della maggioranza del popolo siriano a favore del governo di Assad che si è presentato come il vero antagonista dei terroristi e della barbarie ed è stato anche votato dall’80% della popolazione (sia all’interno che all’estero).
Non è così per i media del sistema, prostituiti agli interessi delle centrali atlantiste pro USA e pro Arabia Saudita, media che hanno continuato a sostenere i così detti “ribelli” siriani (che in realtà sono tutto meno che siriani) e la necessità di rovesciare il regime di Assad in quanto contrario agli interessi occidentali.
Esemplare in questo senso il pezzo pubblicato oggi da Pierluigi Battista, noto politologo opinionista che scrive sul Corriere della Sera, il quale, nel pezzo intitolato ,”Il cattivo silenzio sulla Siria“, sostiene che “…sarebbe giunta l’ora che l’Occidente smetta di voltarsi dall’altra parte e di fare finta di non vedere i massacri compiuti da Assad ……”che bisogna che il compimento del massacro del popolo siriano (attuato da Assad secondo Battista) avvenga senza nemmeno una protesta verbale”.
L’Europa e gli USA, secondo Pierluigi Battista, “..dimenticano completamente l’uso acclarato delle armi chimiche da parte di Assad, Aleppo rasa al suolo, la carneficina dei civili, i migliaia e migliaia di bambini morti sotto le bombe, per la fame, uccisi dagli squadroni del terrore del regime, perché ora Assad ci serve”.
Dunque per l’opinionista Pierluigi Battista i massacri del popolo siriano non sono responsabilità di chi ha infiltrato, armato ed equipaggiato l’esercito dei terroristi islamici nel paese e non sono da imputare a quegli stessi gruppi che hanno predisposto autobombe davanti alle scuole (facendo strage di bambini) ed all’interno di mercati affollati di gente o che hanno bombardato con i mortai le case della popolazione, quelli che hanno tagliato la testa e sgozzato che non si voleva convertire all’Islam fanatico wahabita, inclusi i cristiani e gli stessi mussulmani di fede sciita o alawita (considerati eretici). Vedi: 41 bambini muoiono per un doppio attentato ad Homs davanti a una scuola .
Per il nostro Pierluigi Battista la responsabilità dei massacri è di Assad e dell’Esercito siriano, oltre che delle milizie di autodifesa civile, uomini e donne, costituitesi in Siria, che hanno reagito duramente, in una lotta per la loro sopravvivenza, bombardando e mitragliando le postazioni e le zone occupate dai terroristi, facendo esplodere i tunnels attraverso i quali i terroristi si infiltravano, e lasciando anche sul terreno un grosso tributo di sangue nella lotta al terrorismo (la lotta vera non quella finta delle “democrazie” occidentali) per difendere la loro terra, la loro Patria.
Inoltre il prode Pieluigi Battista, difensore ad oltranza delle tesi di Washington, avalla ancora la tesi delle “armi chimiche ” che Assad avrebbe utilizzato contro i ribelli in Siria, dimenticando che fonti indipendenti (fra cui la stessa Carla Ponte inviata dell’ONU) hanno chiaramente dimostrato che le famose armi chimiche ( che dovevano servire come pretesto di un intervento USA in Siria), erano in possesso delle forze ribelli, dei mercenari islamici e che queste erano state procurate attraverso la Turchia, paese coinvolto nell’appoggio ai terroristi secondo tutti gli osservatori. Vedi: Carla del Ponte,I ribelli hanno usato armi chimiche.
Pierluigi Battista avalla una tesi su cui gli stessi media USA hanno smascherato l’inganno della “false flag” architettata da USA e Turchia per intervenire in Siria, lo stesso tipo di pretesto utilizzato per l’invasione dell’Iraq (le armi di distruzione di massa), guarda caso si ripetono gli stessi pretesti fatti apposta per offrire ai tanti Pierluigi Battista dei giornali, prostituiti alle centrali atlantiste, buoni argomenti di bassa propaganda.
L’opinionista del Corriere della Sera ed il suo giornale si guardano bene di coprire con una corretta informazione quanto accade in questi giorni nello Yemen, con massacri che vengono compiuti dall’Arabia Saudita, grande alleato degli USA e dell’Occidente, nell’operazione di brutale aggressione fatta dalla Monarchia Saudita contro un paese, lo Yemen, uno dei più poveri della regione, per portarlo sotto il suo controllo politico e militare come Stato vassallo, con un sostegno all’operazione dato dagli USA, che hanno fornito supporto logistico e di supervisione radar alle forze saudite.
L’aggressione ed i bombardamenti hanno già provocato migliaia di vittime fra la popolazione civile con un grido d’allarme di organizzazioni dell’ONU che hanno parlato di “crimini di guerra” commessi dall’aviazione e dall’Esercito saudita. Di questi il Corriere della Sera non parla e Pierluigi Battista non se ne occupa poichè si tratta di alleati degli USA, di Israele e della NATO e non sarebbe opportuno mettere in risalto i crimini commessi dagli alleati degli “esportatori di democrazia”. Vedi: Peggiora la situazione umanitaria nello Yemen
Non c’è niente di cui meravigliarsi: ormai il ruolo dei media è divenuto quello di supporto nella guerra della propaganda e della disinformazione e ci sarebbero molteplici altri esempi da citare, dello stesso Corriere della Sera e degli atri giornali, si potrebbero riportare in un grande libro o in una enciclopedia per tutte le “bufale” pubblicate dai “giornaloni” del sistema che si fregiano di grande autorevolezza e prestigio. Il vero fattore che spinge gli opinionisti a disinformare è quello che il sistema e le centrali atlantiste, attraverso i gruppi economici che controllano i grandi giornali, pagano bene gli opinionisti al loro servizio ed assicurano loro delle folgoranti carriere, perchè quindi mettersi in gioco e rischiare di dire la verità?