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Se le persone sono cose

di Mario Adinolfi - 09/11/2015

Fonte: La Croce

 

Mi trovate spesso in tv a discutere anche di tematiche di cronaca, qualcuno mi dice "non andare in quelle trasmissioni" e, vi assicuro, ne conosco le insidie. La televisione ci propone nelle ore di massimo ascolto vicende che vengono commentate morbosamente, con l'attenzione al minimo dettaglio spesso di irrilevante importanza, con una incapacità di andare oltre la superficie. Si affastellano fatti di cronaca senza mai riuscire a dare una lettura più complessa della semplice eccitazione derivante dall'odore del sangue. Due fidanzatini vanno ad Ancona ad uccidere a pistolettate in testa i genitori di lei? Si va di corsa dal padre di lui che dice: "Lei lo ha plagiato" o si parla dell'arma con la matricola abrasa. Ci si chiede: come l'avrà trovata? Mai un approfondimento, mai un vero perché. Anche scarsa memoria, vietato fare collegamenti con la storia della settimana scorsa, quando si è scoperto che una donna uccisa nel sonno sempre con una pistolettata in testa era stata ammazzata dalla figlia diciassettenne. Accadono vicende così e se provi in tv a dire che questi fatti terribili sono causati da un collasso valoriale ed etico senza precedenti, ti permetti persino di ricordare il quarto comandamento "onora il padre e la madre", spieghi che aver messo in crisi queste due figure e con esse il principio di autorità porta a conseguenze infernali, subito vieni assalito. No, non c'è nessun iceberg di insensatezza da scandagliare di cui queste vicende sono la punta; ci sono solo dei ragazzini pazzi, che sono caduti da Marte. Risolta così. Andiamo al prossimo caso. Due donne massacrate e ridotte in fin di vita da due ragazzini per novanta euro. Sono tanti, questi marziani. Nella società in cui le persone sono cose, una vita di una donna di 84 anni vale novanta euro. Ma non ditelo in tv, non sanno reggerla in tv la verità. Dite che la violenza è sempre esistita, tranquillizzate, la tv serve a questo: a rincoglionire.