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Bravo Donald! Bravo Vladimir! Una speranza per evitare la guerra mondiale

di Eugenio Orso - 21/12/2015

Fonte: Pauperclass


Ecco fatto. Ora abbiamo qualche speranza che la benefica tendenza isolazionista – ossia farsi di più i cazzi propri e meno quelli degli altri, per essere diretti – ritorni negli Usa dopo decenni di superpower o lonely superpower. Isolazionismo vorrebbe dire minore ingerenza nelle vicende di altri paesi, minor rischio di guerra mondiale, migliori rapporti con la Russia. La speranza è il miliardario Donald Trump, che le “spara grosse” e scandalizza gli altri candidati alla presidenza Usa, democratici o repubblicani che siano, tutti votati al politicamente corretto e desiderosi di “piegare” la rinata potenza russa.

Lo scambio di complimenti fra Trump e Vladimir Putin è foriero di buoni sviluppi internazionali, favorevoli anche alle popolazioni europee (e a noi italiani). Putin non avrebbe elogiato Trump, quale leader assoluto nella corsa presidenziale, se non avesse compreso, assieme al suo gruppo di potere, quello che ho compreso anch’io. E cioè che con Hillary Rodham Clint, o con Jeb Bush fratello di Walker e figlio di George, si andrà alla guerra con certezza quasi assoluta, se non scoppierà prima, al termine dell’infausta presidenza Obama.

A sostegno dell’”eretico” e isolazionista Trump, ho scritto un post un po’ eccessivo ma carico di speranza per evitare l’Armageddon:

Donald Trump for president! Viva Donald Trump! Si può leggere al seguente link: http://pauperclass.myblog.it/2015/12/11/donald-trump-for-president-viva-donald-trump-eugenio-orso/

Questo post non l’ha ripreso nessuno, forse perché troppo imbarazzante. Voglio riportarne di seguito un passaggio:

Se Donald manterrà ciò che promette, potrebbe darsi che gli Usa si chiuderanno in se stessi, occupandosi principalmente dei loro confini, della sicurezza interna e … perché no? Degli ottimi Barbecue e del Superball. Pensate che bello! Si ritirerebbero progressivamente sull’altra sponda dell’Atlantico e l’Europa sarebbe più libera di decidere il proprio destino – e le proprie alleanze! A quel punto la Russia, quale potenza mondiale alternativa e benefica, avrebbe molto più campo libero e potrebbe spingere i popoli dell’Europa occidentale a liquidare l’Unione monetaria, a mettere in soffitta la Nato riacquistando sovranità e potenza. Anche in medio Oriente e in Africa settentrionale la situazione migliorerebbe e stati-canaglia come l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia, allentandosi la presa degli Usa in quell’area e nel mondo, avrebbero finalmente ciò che meritano.

Confermo tutto, naturalmente. Per quanto si tratti solo di una speranza di cambiamento nella linea di politica internazionale seguita degli Usa, il recentissimo scambio di complimenti fra Trump e Putin, sembra andare nella direzione da me auspicata.

Trump si sente onorato di aver ricevuto i complimenti da cotanto statista (lo scrivo senza ironia, bene inteso!), mostrando di non essere come tutti gli altri candidati alla presidenza Usa, ma di rappresentare una tendenza insolita, poco gradita – c’è da credere – alla Cia e al Pentagono che lavorano per la guerra con la Russia. Per Trump, infatti, Putin è un uomo molto rispettato, non solo nel suo paese. Il miliardario del mattone non-conformista, fra l’altro, pensa a una reale collaborazione con la Russia contro il terrorismo – un’apertura dopo tante chiusure negli States! – e a migliori rapporti economici e commerciali, con beneficio reciproco.

Se Putin evita di giudicare le frasi che finora Donald Trump ha profferito in campagna elettorale – quelle che hanno suscitato scandalo, come il blocco dell’immigrazione islamica – perché non spetta a lui farlo, sicuramente lui e il suo staff hanno compreso che con Trump alla presidenza, potrebbero finire le provocazioni Usa contro la Russia, dirette o per “interposta persona”, come nel caso dell’Ucraina e della Turchia, spalleggiate dalla Nato.

Al Cremlino, giustamente, non importa che Trump sia una sorta di macchietta, o di anomalia fra i candidati alla presidenza Usa, perché ciò che conta è evitare la guerra e la distruzione alimentata da Bush figlio il cretino, prima, e dal pericoloso ipocrita Barack Obama poi. E’ chiaro che sia la Clinton ex segretario di stato, russofobica e spietata, sia Jeb Bush, ex governatore della Florida di “illustre” lignaggio, continueranno, se eletti, sulla linea mortifera dei loro predecessori.

Una sana tendenza isolazionista (che forse ci permetterà di liberarci del gioco Nato e UE), critiche alla seconda guerra americana in Iraq, volontà di migliorare i rapporti con la Russia e di cercare una collaborazione con la rinascente potenza, caratterizzano il programma politico di Trump, più ancora del divieto d’immigrazione ai musulmani o la proposta “spot” di chiudere internet, perché alimenta gli estremismi. Putin e i suoi l’hanno compreso e hanno compreso i vantaggi che potrebbero derivare alla Russia e al mondo intero dall’elezione di Donald Trump.

Siccome la speranza è l’ultima a morire, dopo di noi, chiudo anche il presente post con uno scanzonato (ma non troppo) Donald Trump for president!