Vaccinazione permanente. Eravamo stati avvertiti
di François Meylan - 26/12/2021
Fonte: controinformazione
Israele ha appena iniziato la quarta dose della pozione Pfizer questa settimana. Il processo è sempre lo stesso. Partiamo da un segmento della popolazione (o una fascia di età, oppure una o più aziende) e diciamo che non è obbligatorio. Giusto per saltare la pillola… senza troppo dolore. Soprattutto, senza suscitare proteste. Il resto lo sappiamo. Estendiamo la nuova dose a tutta la popolazione in maniera obbligatoria (direttamente o indirettamente con il ricatto).
Abbiamo l’impressione che i governi si stiano copiando fra di loro le procedure. La realtà è che sono consigliati dagli stessi lobbisti e seguono la stessa ideologia di alcune aziende farmaceutiche. Quelli a cui hanno venduto le nostre vite. Tutto è fatto con le nostre tasse e le nostre paure. L’obiettivo inconfessabile è potere e denaro. Basiamoci sui fatti. Non c’è bisogno di spaventarsi argomentando teorie cospirative.
La realtà è già abbastanza brutta. Osiamo usare il termine truffa perché è quello che è. Siamo di fronte a un gigantesco caso criminale. In un contesto di influenze d’acquisto e corruzione.
Quanto alla trappola della vaccinazione permanente, non possiamo che ricordare il movimento politico svizzero nato durante il primo confino “Les Amis de la Constitution”1 che ha il merito di aver difeso molto presto le libertà fondamentali. A loro, tra l’altro, dobbiamo il referendum votato il 13 giugno 2021 contro le modifiche abusive alla legge Covid e quello del 28 novembre contro il certificato Covid – passaporto sanitario. Certo, entrambi i voti sono stati persi. Ma almeno il movimento costituisce una resistenza alla dittatura sanitaria. Nel processo, hanno anche lanciato un referendum contro il pacchetto di aiuti ai media, sostenendo che il sostegno statale ai media riduce la libertà giornalistica. È difficile non essere d’accordo con loro.
Capiamo anche che una certa aggressività nel verbo che abbiamo potuto rimproverare loro durante le campagne è dovuta al fatto che tutti i media mainstream svizzeri hanno fatto campagna contro di loro.
Alcuni anni fa, il controverso scrittore Jacques Attali sosteneva che le generazioni future si libereranno della democrazia se non soddisfa più i loro bisogni. Potrebbe avere ragione. Ma prima ci libereremo dei media mainstream che, pur essendo sovvenzionati con i nostri fondi, hanno più volte fallito la loro missione: la ricerca della libertà perché il pubblico ha il dovere di conoscerla (Carta deontologica di Monaco di Baviera) .
Sono diventati portavoce e persino propagandisti. Ora che le persone sono intrappolate nella vaccinazione sperimentale permanente, non è più necessaria.
Fonte: Reseau International