Tacco 12
di Martino Mora - 26/02/2025
Fonte: Martino Mora
"Sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene e sono anche quella del Twiga e del Billionaire, che voi tanto criticate». (Daniela Santanchè).
Per fortuna che c’è la Santanchè. Se non ci fosse, infatti, bisognerebbe inventarla.
Sospettavo che i contenuti di questa “destra” fossero piuttosto scarsi. Che il suo livello intellettuale e culturale fosse piuttosto infimo. Che soprattutto una sua diffusa componente femminile, molto frivola e ipointelligente, identificasse la liberta della donna occidentale con l’apparenza e l’ostentazione, e i “valori” per cui lottare col conto in banca e la carta di credito. Lo sospettavo fortemente.
Ma ora, grazie alla Santanchè, so che mi sbagliavo. Erano soltanto miei pregiudizi.
Mai un ministro delle Repubblica ha tenuto alla Camera, dagli scranni di governo, un discorso di tale contenuto culturale. Da fare impallidire, insieme, Benedetto Croce e Giovanni Gentile.
Per non parlare di una tale cristallina affermazione di principi sublimi che danno senso alla vita, in opposizione al nichilismo sinistroide.
Di là c'è l'idologia woke? Niente paura, di qui abbiamo la Santanchè e affini, coi loro principi profondi. La vera alternativa.
Siamo in una botte di ferro. Anzi, abbiamo il Katechon.
Questa “destra” non cessa mai di stupire. Onore al merito.