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La sentenza su Marine Le Pen ha imbroccato una strada senza ritorno

di Antonio Catalano - 01/04/2025

La sentenza su Marine Le Pen ha imbroccato una strada senza ritorno

Fonte: Antonio Catalano

La sentenza su Marine Le Pen dice chiaramente che o si sta da una parte (dell’Europa) o si è fuori dal gioco cosiddetto democratico. Questa fetida Europa ha imbroccato una strada senza ritorno: quella della repressione diretta di qualsiasi minaccia al suo ordine e alla sua prospettiva guerrafondaia. O si capisce che la posta in gioco è la prospettiva di guerra che questa Europa considera come unica soluzione alla crisi totale nella quale si è inabissata oppure si è al servizio, coscienti o meno non importa, di questa criminale logica nella quale le classi dirigenti europee vogliono precipitarci. Questa Europa difende e sostiene l’Ucraina di Zelensky perché quello è il suo modello, un paese che ha mandato milioni di giovani a morire per difendere gli interessi dei suoi procuratori, un paese attraversato e permeato da bande criminali nazi-banderiste finanziate e sponsorizzate dal capitale finanziario occidentale… questa Europa si è ucrainizzata. Un’Europa che ha esaurito la carta di credito della democrazia formale e che mostra senza vergogna la sua brutale e orrenda faccia: di criminali che vantano con fierezza la propria superiorità morale e culturale sul resto del mondo, che mettono a tacere con le buone e con le cattive chiunque ne metta, seppure parzialmente, in discussione i suoi dogmi. La strada intrapresa è chiara, non si tratta di leggere tra le righe: l’attentato al premier slovacco Fico, la sospensione del voto popolare a favore di Georgescu in Romania, la manipolazione dei risultati elettorali in Moldavia, la censura di qualsiasi contenuto non compatibile con l’ordine di Bruxelles, la chiusura dei conti correnti (VisioneTv, Vento dell’Est)… Non c’è molto da capire, questa oligarchia al servizio del globalismo, sconfitto politicamente – ripeto: politicamente – negli Usa, rimane un attivo centro di potere che ha trovato il suo rifugio delle canaglie in questa orrida Europa dov’è totale la disponibilità di classi dirigenti addestrate da tempo alla sua perversa e diabolica ideologia. Sottoprodotto tossico di queste classi dirigenti sono i cosiddetti progressisti, che esultano per questa sentenza, perché come dice la Boldrini «Marine Le Pen ha sempre disprezzato l’Ue…». Noi popoli abbiamo un’urgenza: estirpare questo cancro prima che le sue metastasi infettino irrimediabilmente le nostre carni.