Prossemica del potere: la legge applicata ai nemici e interpretata con gli amici
di Augusto Sinagra - 01/01/2025
Fonte: Augusto Sinagra
GIANNI ALEMANNO: QUANDO LA "GIUSTIZIA" PERDE IL SENSO DI SE' STESSA
Apprendo in questo momento che nella sera del 31 dicembre scorso l'On. Gianni Alemanno già Ministro di questa fatiscente Repubblica e già Sindaco di Roma, è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Rebibbia dove ha trascorso il capodanno e dove tuttora si trova.
La motivazione è che l'On. Gianni Alemanno avrebbe disatteso gli obblighi relativi all'affidamento ai servizi sociali. Avrebbe, cioè, violato al massimo qualche limitazione oraria.
Il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Roma è stato adottato "in via d'urgenza".
Dio solo sa quale sarebbe l'urgenza per disporre l'arresto nella sera di capodanno di un cittadino che, in più, nel caso dell'On. Gianni Alemanno, riflette una sua notorietà e dunque una sua "controllabilità" che non giustifica l'ingiusto provvedimento e non giustifica soprattutto la sua asserita "urgenza".
L'On. Gianni Alemanno, gravato di una condanna a 22 mesi di reclusione, si era giovato dell'affidamento in prova come prevede la legge.
Peraltro, per quanto io conosca la vicenda giudiziaria, le pene non superiori a tre anni non comportano automaticamente la privazione della libertà personale. Mi riferisco alla famosa e benemerita legge "Simeone".
Quando la "giustizia" perde il senso di sé stessa, si tramuta in gratuita violenza e lascia supporre in controluce la compiacenza a non ben definiti "poteri".
Ritengo, infatti, che questo inusitato e ingiustificato arresto di Gianni Alemanno sia determinato da ragioni strumentalmente e squallidamente politiche connesse al Movimento politico "Indipendenza" da lui creato e promosso, in forte e costante crescita, che si propone come suoi scopi prioritari la cessazione delle ostilità in Ucraina e in Medio Oriente, la condanna politica dello Stato di Israele per il genocidio in corso a Gaza e in altri territori palestinesi abusivamente occupati da Israele, l'uscita dell'Italia dalla NATO, dall'euro e dall'Unione europea, il ritorno ad un vero Stato sociale in difesa dei lavoratori e delle ragioni del lavoro.
Un progetto politico, dunque, diametralmente opposto all'attuale politica interna ed estera del governo.
Chi vuole, seguendo la logica, può ben immaginare dove si trovi la mano che muove i fili.
Mi auguro che venga al più presto fatta vera giustizia per Gianni Alemanno al quale manifesto la mia convinta e affettuosa solidarietà in questo momento per lui molto difficile ma che egli, con la sua forza d'animo e il suo carattere, saprà ben superare e diventare più forte di prima.
Faccio appello all'onestà intellettuale di tutti affinché tutti condannino questa ingiustizia e si associno, con una parola o un gesto, alla solidarietà che si deve a Gianni Alemanno e a chiunque altri viene riservata questa "giustizia".
Per chiarezza faccio presente che non faccio parte del Movimento politico "Indipendenza".