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Storia di un bastone e di una carota: così funziona il "Potere della necessità"

di Daniele Ioannilli - 25/01/2025

Storia di un bastone e di una carota: così funziona il "Potere della necessità"

Fonte: Come Don Chisciotte

Il Potere, quello vero, dove sta ora? Che forma ha? Che scopi persegue? In questo preciso momento storico si fa fatica a capirlo. Prendiamo il Medio Oriente: qualcuno ha chiaro che sta succedendo?

Forse è stato sbagliato cercare di definirlo nettamente. Il “Potere” allora è forse solo un qualcuno che prende decisioni per la collettività senza che questa possa mettere in discussione tali scelte, che però è costretta a seguire. Penso sia una buona definizione, da tenere a mente per chiunque decida di vivere libero e non diventare lui stesso Potere per qualcun’altro.

La Svizzera è particolare ed emblematica a questo proposito: esiste il Potere ma per operare deve ottenere il permesso del popolo attraverso delle votazioni ogni tre mesi circa, dove il popolo deve dire se è favorevole – o meno – a ciò che il Potere vorrebbe fare.

Se qui in Italia è possibile annunciare provvedimenti all’ultimo minuto, pensiamo alle “zone rosse” o alle ZTL o ancora alle certificazioni energetiche degli immobili, in Svizzera è più complicato. Il popolo deve poter dire se è d’accordo o meno, visto che sarà lui a dover seguire quelle scelte.

Questo è particolarmente interessante per noi, perché possiamo vedere come agisce il Potere quando privato della forza dell’imposizione.

In Svizzera è innegabile che esista una buona qualità dell’aria, che non ci sia un problema di parcheggi urbani (se non il costo!) e che il parco veicolare sia tra i meno inquinanti e piú giovani al mondo. Quindi, il cambiamento climatico dovuto ai veicoli a motore la riguarda marginalmente.

Ma hanno anche loro un Potere Green che punta a città senza auto. Come far digerire la novità? Chiedendolo con una votazione? Sarebbe subito bocciata. Il Potere allora si è fatto furbo.

Il Potere Green in Svizzera non punta più sul terrore climatico e sull’inquinamento urbano, ma sul bisogno economico: come si sa la Svizzera è mediamente costosa, e vivere nelle zone centrali delle città sta diventando proibitivo. Servono alloggi con affitti calmierati, ma non esiste edilizia popolare come la conosciamo noi.

Succede quindi che nella periferia di Zurigo, una delle città più ricche ed abitate, stiano cominciando a sorgere dei comprensori dove si vive “in comunità”. I criteri per accedervi sono larghi – non bisogna essere poveri – si può avere uno stipendio nella media: circa 5-6000 franchi al mese, stipendio che permette di vivere decentemente ma non di avere una casa da 100 mq a Zurigo città.

Questi nuovi comprensori forniscono appartamenti di quasi 120 mq e molti spazi in comune, ad un costo del 20% circa in meno di quello di mercato. Un appartamento che costerebbe, per esempio, 2500 franchi al mese si può ottenere con soli 2000 franchi – 500 franchi al mese risparmiati, ossia 6000 franchi l’anno. Soldi che in un’economia domestica media fanno la differenza.

Cosa chiede il Potere per accedere a questa opportunità? Chiede di non avere un’auto di proprietà. Ma perché?

La Svizzera è un paese fortemente motorizzato, tutti hanno la macchina e anche piú di una. Però, anche se tutti usano l’auto, non c’è praticamente traffico. I centri urbani sono piccoli, le distanze brevi e ci sono molti parcheggi interrati che forniscono più posti auto del necessario. Chi abita in città e deve muoversi già oggi preferisce non usare l’auto, non ne ha bisogno.

Il trasporto pubblico e la rete ciclabile sono capillari e sicuri. Ma tutti continuano a considerare irrinunciabile il possesso di un’ auto.

Un popolo del genere, come fai a obbligarlo a non avere più un auto? Con la necessità.

Per lo svizzero, soprattutto quello residente da pochi anni, la casa è un motivo di necessità. La proprietà è rara, si dice che gli svizzeri siano un popolo di inquilini ed è vero, vivono tutti in affitto. Conviene anche, stare in affitto. Se a queste persone offri una casa in città che non potrebbero mai permettersi, loro rinunceranno di buon grado all’auto. Saranno loro a chiedere di poter abitare li, rinunceranno loro volontariamente all’auto.

Il Potere qui ha messo a nudo il suo schema: la necessità. Saremo noi a chiedere di fare quello che lui ci vuole imporre. Non ci saranno “costrizioni”, tutto sarà mascherato dalla necessità. Lo hanno già fatto a ben vedere: lockdown e vaccini per la salute pubblica, identità digitale e tracciabilità per la sicurezza, innalzamento generale del costo della vita per un futuro migliore e sostenibile. Tutte le imposizioni sono giustificate dalla necessità e nessuno può proporre soluzioni alternative.

A seconda della maturità e consapevolezza del popolo useranno un pugno piu o meno duro. Oppure la carota, come nel caso svizzero.

Da noi la carota potrebbe essere, ad esempio, l’accesso gratuito e illimitato alle zone ZTL per le auto elettriche. Sembrerebbe buon senso, in verità è altro: come dimostrato durante i lockdown con traffico zero, non sono le auto a creare il problema delle polveri sottili ma il riscaldamento delle abitazioni. Il ciclo di vita delle auto elettriche è piu’ inquinante delle auto tradizionali ed i costi di riparazione piu’ alti. Nonchè di acquisto.

Stanno rendendo l’attuale stile di vita difficile da mantenere, e quando saremo in stato di necessità il Potere ci offrirà la sua soluzione, che gran parte di noi accetterà con il sorriso di chi vedrà, in quella soluzione, un miglioramento della sua condizione – senza mai accorgersi, in verità, di aver lui stesso chiuso la porta della sua nuova prigione.


NOTE

https://zueriunterland24.ch/articles/292088-die-stadt-zuerich-verbietet-mietern-das-auto

https://aqicn.org/map/switzerland/it/

https://www.iqair.com/it/switzerland?srsltid=AfmBOopz7yjWYc3rE1fVuY-MWlDJ1LZDOyKtT05vAdrhDXHkBJlyMsDg

https://www.swissinfo.ch/ita/societa/abitare-in-svizzera-serie-_alternativa-trendy-alla-casa-unifamiliare/44647460