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Il nemico assoluto

di Roberto Buffagni - 05/04/2022

Il nemico assoluto

Fonte: Roberto Buffagni

Gli ucraini/l'Occidente sostengono che a compiere la strage di Bucha sia stato questo reparto. Magari è anche vero (è possibile). Curioso però che abbiano facce orientali, da mongoli/cinesi (è un reggimento che viene dalla Siberia).
Curioso perché a) secondo i neokantiani ucraini, gli ucraini sono "di razza pura" europea, mentre i russi sono di "razza meticcia", meticciata con il minestrone orientale, giallo, insomma mongolo-tartaro b) anche i cinesi, amici dei russi, hanno facce da cinesi.
Insomma a compiere questa orrenda strage di civili sarebbero stati gli Altri, gli Altri per antonomasia: crudeli, spietati, impenetrabili, incomprensibili, alieni, barbari; il contrario degli europei, il contrario dell'Europa, della civiltà, dell'illuminismo, dei principi universali, della democrazia liberale occidentale.
Ora, possono essere stati davvero loro i responsabili di questa strage (dico sul serio, nessun uomo, nessuna etnia, nessuna cultura è incapace di stragi crudeli).
Certo però che così, il nemico che ci viene additato, il nemico con il quale non entriamo apertamente in guerra soltanto perché slealmente possiede 6000 testate nucleari, non è più soltanto un nemico politico, con il quale si fa la guerra ma si può anche fare la pace: ossia un uomo, un popolo come noi siamo uomini e popoli; che come noi ha interessi, affetti, volontà, ragione, cultura, capacità di comprenderci e desiderio di essere compreso.
Così il nemico che ci viene additato e con il quale entreremmo volentieri in guerra se non avesse l'arsenale nucleare è un nemico assoluto. Un nemico assoluto è un nemico che con noi ha in comune, forse, il 98% del patrimonio genetico, diciamo l'hardware: ma  l'anima, la ragione, i sentimenti, le aspirazioni, il software: no, quello no. Il software del nemico assoluto è incompatibile con il nostro sistema operativo, se lo installiamo ci fa saltare il computer. E lui invece, come un virus informatico, è proprio quello che vuole, installarsi clandestinamente nel nostro sistema operativo, contaminarlo, mandarlo in tilt, e resettarci, resettare la nostra democrazia in autocrazia, la nostra civiltà in barbarie, i nostri diritti in violenza arbitraria.
E allora che si può fare col nemico assoluto? La pace, no. La guerra, neanche perché ha le testate nucleari. Si può fare questo: si può distruggerlo nelle nostre menti, nella nostra cultura, nelle parole e nelle immagini in cui siamo immersi. Distruggerlo, vaporizzarlo, scagliare contro di lui un anatema così potente e minuzioso che nulla più ci resterà di lui tranne un moto istintivo di repulsione e di orrore.
Si può fare. Ma se ci sbagliassimo? Se il nemico assoluto fosse un nemico umano, un nemico come noi? Se ascoltasse quel che diciamo e vedesse quel che di lui mostriamo con un'anima che non sarà identica alla nostra, ma simile, analoga, sorella? Che cosa penserebbe, allora, questo nemico assoluto che ci somiglia come un fratello? Che penserebbe che vogliamo fare a lui?
Che lo vogliamo distruggere, direi. Che vogliamo non solo ucciderlo, ma distruggere tutto quel che fa di lui quello che è: la sua lingua, la sua cultura, la sua famiglia, il suo popolo, la sua storia, tutto ciò che quando egli si pensa e si chiede "chi sono" gli risponde con una piccola voce silenziosa che è la voce dell'infanzia, del cuore profondo, dell'io che dice tu.
Persuaso di questo, come reagirà il nemico assoluto? Come reagiremmo noi?