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Aereo malese, per gli occidentali la colpa è della Russia. Ecco perché i conti non tornano

di Silvia Vittoria Missotti - 29/09/2016

Aereo malese, per gli occidentali la colpa è della Russia. Ecco perché i conti non tornano

Fonte: l'Opinione Pubblica

Il 26 settembre, sono stati resi noti in Russia i dettagli circa quanto rilevato dalle stazioni radar russe nelle immediate vicinanze del confine con l’Ucraina, in merito all’abbattimento del Boeing malese avvenuto nel 2014. Queste stazioni, quel giorno, non avrebbero rilevato alcun aereo in avvicinamento proveniente dalle regioni orientali del Donbass.

Allo stesso tempo, le Forze Spaziali russe (VKS) avevano affermato la presenza di difese aeree ucraine nella zona del disastro del Boeing. Secondo il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo, il generale Konashenkov, l’Ucraina non avrebbe pubblicato i dati inerenti alla posizione del loro sistema missilistico anti-aereo “Buk”.

L’Ucraina, subito dopo l’incidente, aveva accusato le milizie del Donbass del disastro. Queste ultime, a loro volta, avevano detto di non possedere sistemi di difesa aerea (ad esempio, il complesso “Buk”). In risposta, Kiev aveva accusato le milizie del Donbass di aver tentato di addossare la colpa all’Ucraina.

Secondo fonti russe, la motivazione, dietro alle accuse di Kiev, sarebbe quella di creare un’immagine inaccettabile dei loro avversari del Donbass, anche allo scopo di giustificarne il genocidio. Le informazioni inerenti a questo fatto si sono diffuse nella comunità mondiale, a poco a poco, anche attraverso gli sforzi di scrittori e giornalisti italiani (ad esempio Max Bonelli, autore del libro “Antimaydan. I motivi del genocidio del popolo dell’Est Ucraina”).

Riguardo al Boeing, oltre alle argomentazioni fornite dalla Russia, vi è un’altra questione rimasta senza risposta, la quale, secondo i russi, proverebbe la colpevolezza delle autorità ucraine. L’Ucraina, infatti, aveva più volte dichiarato di avere il pieno controllo dello spazio aereo del Paese, ed aveva dato, in precedenza, il permesso ad un aereo cargo di volare appena sopra il territorio del Donbass, assumendosi quindi la piena responsabilità per la sicurezza del velivolo. Allo stesso modo, avevano accordato il permesso di sorvolare lo stesso territorio, in cui avevano luogo i combattimenti, anche al Boeing malese. Subito dopo l’incidente, l’Ucraina avrebbe immediatamente addossato la colpa alla Repubblica filo-russa di Donetsk.

Il disastro del Boeing malese non è il primo avvenuto in Ucraina. Nel 2001, infatti, un calcolo errato della difesa aerea ucraina durante un’esercitazione aveva abbattuto l’aereo passeggeri russo “TU-154”, provocando la morte di 78 persone tra cittadini russi ed israeliani.

Questo caso, però, era stato il risultato di un grave errore dei sistemi militari della difesa ucraina. Da ormai due anni e mezzo, invece, l’Ucraina svolge consapevolmente una politica di genocidio del proprio popolo. Decine di migliaia di persone sono morte. Inoltre, la strage degli oppositori politici del regime di Kiev avvenuta il 2 maggio 2014 a Odessa non è ancora stata del tutto nota e rilevata. Ad esempio, secondo i dati ufficiali, 48 persone sono state uccise nel rogo appiccato quel giorno nella Casa dei Sindacati di Odessa, mentre secondo calcoli non ufficiali il numero ammonterebbe a 300.

Questo farebbe pensare che il regime in Ucraina pratichi il terrorismo internazionale, in quanto le attuali autorità di Kiev, durante il colpo di Stato, avrebbero applicato la strategia ed i metodi dei terroristi. Le testimonianze raccolte dai giornalisti europei e dalla Russia ne sarebbero la prova.