Antifascismo e anticomunismo esistono oggi per impedire che possa sorgere una alternativa al liberismo
di Riccardo Paccosi - 24/02/2025
Fonte: Riccardo Paccosi
Il risultato elettorale tedesco denota una crisi sistemica in atto, ma suddetta crisi risulta altresì trattenuta e mistificata nel suo contenuto grazie all'azione congiunta di antifascismo e anticomunismo.
Vediamo infatti una duplice narrazione spettrale - ovvero incentrata sulla memoria spettrale del passato - che impedisce al dissenso sociale di volgersi contro la globalizzazione finanziaria, contro la sua declinazione bellicista degli ultimi anni e, più in generale, contro un'ideologia liberista che vuole la nuda vita ridotta a merce.
.
L'antifascismo è il paradigma maggiormente visibile, giacché tutti i media mainstream bollano Alternative fur Deutschland come partito "neonazista".
In realtà, la valenza "alternativa" di AfD sarà tutta da verificare ma non certo per ragioni di nazismo bensì perché - come esplicitato nel corso dell'intervista di Alice Weidel a Elon Musk nel mese scorso - si tratta d'un partito accogliente in pieno la visione neoliberista inerente al primato del mercato sulla società.
.
L'anticomunismo è meno visibile ma parimenti presente nel momento in cui Musk, Trump, Milei - e infine la Weidel nella succitata intervista - attribuiscono al globalismo e agli indirizzi del World Economic Forum una presunta valenza "comunista" dovuta, a loro dire, a una volontà di controllo dell'economia a cui essi contrappongono un'astratta idealità di anarcoliberismo e deregulation.
.
In sintesi, antifascismo e anticomunismo servono oggi a impedire di cogliere il punto, ovvero impediscono di comprendere che tanto il globalismo progressista di Soros e Gates quanto l'anarcoliberismo nazionalista di Musk e Trump, sono articolazioni d'una visione del mondo basata sempre e comunque su tre linee-guida:
a) estinzione della sovranità popolare in favore d'una forma-stato gestita dal comando aziendale e alla cui volontà, quindi, i cittadini-consumatori devono subordinarsi;
b) sottomissione della società alle esigenze del mercato;
c) sottomissione degli esseri umani alle esigenze della tecnologia.
.
Solo liberando le coscienze dagli spettri decrepiti del novecento - ovvero comprendendo che comunismo e fascismo sono argomenti di analisi storiografica e non strategica - sarà possibile costruire un fronte popolare antagonista al neoliberismo e fondato, quindi, sui tre indirizzi diametralmente opposti:
a) uno stato fondato sulla sovranità popolare e dunque subordinato alla volontà dei cittadini;
b) un mercato sottomesso alle esigenze della società;
c) una tecnologia sottomessa alle esigenze degli esseri umani.
Tanti che, come me, hanno una posizione anti-globalista che attribuisce importanza al tema del rapporto tra le classi sociali, avevano provato un enorme interesse per la nascita del partito BSW di Sarah Wagenknecht.
Abbiamo seguito, nel corso dei mesi, l'andamento dei sondaggi e, quindi, possiamo annotare con certezza che, se questa formazione è passata da proiezioni a due cifre all'attuale 4-e-qualcosa per cento, ciò sia avvenuto immediatamente in seguito agli accordi regionali di BSW coi partiti tradizionali e all'affermazione di escludere in modo categorico un'alleanza anche solo di scopo (uscire dall'economia di guerra) con AfD e, infine, con la scelta della Wagenknecht di attaccare frontalmente quest'ultima nelle ultime fasi della campagna elettorale.
E così... Il partito della Weidel si è posto come antisistema rischiando di venire sciolto per legge e, alla fine, è stato premiato dagli elettori impauriti dalla crisi economica.
Il partito della Wagenknecht, invece, ha preteso di porsi come antisistema ma farfugliando al contempo sulla necessità di "arginare l'estrema destra". La pretesa di essere antisistema tenendo in piedi la retorica di sistema, si è rivelata velleitaria: e così, i voti precedentemente conquistati da BSW sono andati in parte ad AfD e in parte hanno fatto ritorno alla ultra-liberale Linke.