Apogeo o ipogeo statunitense
di Gennaro Scala - 08/01/2025
Fonte: Gennaro Scala
Tenendo conto che l'obiettivo dei vertici statunitensi è sempre quello di conservare la propria supremazia, perché essa è ritenuta in pericolo vengono cercate "soluzioni innovative" (Musk è principalmente un venditore di questa merce: "io offro soluzioni innovative") rispetto ai classici capisaldi della strategia statunitense che non vengono abbandonati, cioè stretto controllo del Medioriente, strategia stabilita dopo il crollo dell'Urss, separazione dell'Europa dalla Russia, separazione della Cina dalla Russia iniziata con Kissinger, ma che si potrebbe voler fare a parti inverse ora che con la guerra in Ucraina si è causato l'avvicinamento della Russia alla Cina. Queste strategie oggi non collimano, non si riesce a tenerle insieme, ad es. avvicinare la Russia per separarla dalla Cina significherebbe riavvicinarla di nuovo all'Europa, un controllo più stretto del Medioriente renderebbe la Cina più dipendente dalle risorse energetiche russe, quindi la Russia avrebbe meno remore ad un'alleanza più stretta con la Cina, che pur teme a causa della questione della Siberia. Per questo vengono cercate "soluzioni innovative" piuttosto "scioccanti" come l'inglobamento di Canada e Groenlandia, controllo del canale di Panama, al fine di far crescere la potenza statunitense che è ritenuta non sufficiente per evitare il declino. Trump e Musk, quali espressione di determinati settori delle classi dominanti statunitensi, sono dei geniali strateghi che rilanceranno il predominio statunitense, oppure un branco di matti che affosseranno definitivamente gli Usa? Ci sono argomenti in favore dell'una o dell'altra ipotesi, tuttavia siamo di fronte a questa alternativa, ovvero di fronte ad un mondo che sta cambiando a ritmo accelerato.