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Benvenuti nell'Era Hyboriana del capitalismo

di Riccardo Paccosi - 09/08/2024

Benvenuti nell'Era Hyboriana del capitalismo

Fonte: Riccardo Paccosi

L'Era Hyboriana è un'invenzione fantastorica dello scrittore americano Robert Howard: essa risalirebbe a circa 20.000 anni fa, come fase intermedia tra lo sprofondamento di Atlantide e il sorgere delle prime civiltà conosciute dalla storiografia ufficiale. Nell'Era Hyboriana, il mondo è governato dalla brutalità della forza, dalla credenza nella magia e dalla guerra costante fra regni barbarici come Stygia, Nemedia e Aquilonia.
Fatta questa doverosa premessa, proviamo a citare qualche fatto di attualità limitandoci all'ultima settimana.
1) Il canale israeliano N12 ha reso pubblico un filmato, preso da una telecamera a circuito chiuso del centro di detenzione di Sde Teiman, in cui alcuni soldati israeliani con il volto coperto inserivano un oggetto nel retto di un detenuto palestinese. La vittima ha riportato gravissime ferite nel detenuto e, quando è poi emerso che non si trattava affatto d'un caso isolato, ampia parte della società civile israeliana è insorta. Di conseguenza, alcuni militari sono stati interrogati ma poi, alla fine, rilasciati.
2) Ricky Jones, un esponente locale del Partito Laburista inglese, ha pubblicato il video d'un comizio in cui incitava una folla esclamando che i manifestanti di estrema destra - ovvero i cittadini che in questi giorni stanno protestando contro l'immigrazione senza limiti - devono essere sgozzati. Il Labour ha sospeso Jones ritenendo avesse un po' esagerato ma, intanto, sono iniziati gli arresti, in tutta la Gran Bretagna, di coloro che si esprimono a favore di suddetti manifestanti: nella giornata di ieri, una donna di 55 anni è stata arrestata per aver postato notizie "non accurate" sulla biografia dell'uomo di origine africana che, dieci giorni fa, ha ucciso tre bambine accendendo così la miccia delle proteste.
Dunque, non siamo in una situazione di "barbari alle porte".
Stiamo stabilmente vivendo in un mondo integralmente barbarico, dove cioè la brutalità viene avallata e promossa dai vertici del potere e della comunicazione e dove - quindi e inevitabilmente - la società intera si sottomette all'istintualità e al furore cieco.
Sul piano antropologico-culturale, tutto si muove lungo assi di contraddizione enormi: la superficie devirilizzante e festante dei gay pride da una parte, la violenza più arbitraria e nichilista dall'altra.
Questo processo si è materializzato a una velocità tale, da non consentirci alcuna reazione che non fosse il puro inebetimento.
Ed è molto importante sottolineare tale aspetto: se il negazionismo di sinistra affermante "è sempre stato così" non è ormai meritevole di alcun commento, anche la relativizzazione della rapidità dei processi sarebbe un approccio analitico errato.
Questo perché, sì, in linea teorica e logica risulta evidente come tutto questo abbia avuto inizio con trasformazioni risalenti agli ultimi decenni del secolo scorso: eppure, le accelerazioni recenti sono state così folgoranti che, nella nostra percezione, vi è stato semplicemente il risvegliarsi una mattina scoprendo che l'Età Contemporanea era giunta al suo termine e che, al suo posto, si stagliava - plumbea e minacciosa - l'Era Hyboriana del capitalismo.