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Bill Gates e la nemesi tecno-medica (V)

di Bianca Bonavita - 16/08/2020

Bill Gates e la nemesi tecno-medica (V)

Fonte: Sinistra in rete

Conclusione

Io e Melinda siamo cresciuti sapendo che la seconda guerra mondiale è stato il momento che ha definito la generazione dei nostri genitori. Similmente, la pandemia COVID-19 – la prima pandemia moderna – definirà questa era. Nessuno che avrà vissuto la Prima Pandemia Mondiale (Pandemic I), la dimenticherà mai. Ed è impossibile esagerare il dolore che le persone stanno sentendo ora e continueranno a sentire per gli anni a venire.

Il pesante costo della pandemia per le persone povere e poco pagate è una preoccupazione speciale per Melinda e me. La malattia sta ferendo in maniera sproporzionata le comunità più povere e le minoranze razziali. Similmente l’impatto economico del lockdown sta colpendo in maniera più dura i lavoratori a basso reddito e le minoranze. I decisori politici dovranno assicurarsi che, quando il paese riapre, il recupero non produca ineguaglianze anche peggiori di quelle che già ci sono.

Allo stesso tempo, siamo impressionati da come il mondo si stia unendo per combattere questa battaglia. Ogni giorno, parliamo a scienziati nelle università e nelle piccole aziende, ai CEO delle aziende farmaceutiche, o ai capi di governo per assicurarci che i nuovi strumenti di cui ho parlato diventino disponibili il più presto possibile. E sono così tanti gli eroi da ammirare adesso, inclusi gli operatori sanitari in prima linea. Quando il mondo infine dichiarerà finita la Prima Pandemia Mondiale, noi dovremo ringraziare tutti loro per ciò che hanno fatto.

Gates ritorna nella sua conclusione sul mito fondativo della guerra facendo esplicito riferimento alla seconda guerra mondiale, (e nel titolo, Pandemic I, anche alla prima).

Il suo discorso si inserisce pienamente nella tradizione della “violenza redentrice” e della “missione imperiale” che accompagna la storia del suo paese fin dalla sua fondazione.[48]

Chi abita la “casa sulla collina” conosce messianicamente quale sia il bene per l’umanità e ha l’onere e l’onore di indicare ad essa la strada per raggiungerlo. Solo che questa volta la violenza redentrice non si sta dispiegando direttamente, come eravamo abituati, attraverso la supremazia dell’esercito statunitense, ma con una ridefinizione globale dell’economia, e quindi del governo, con conseguenti effetti devastanti, simili a quelli di una guerra vera, sulle popolazioni.

Conseguenze che infatti, ipocritamente, Gates non manca ora di nominare definendole “pesante costo della pandemia”. Solamente “effetti collaterali” che ogni guerra porta con sé?

Solo gli strumenti di cui ha parlato, le salvifiche “innovazioni tecnologiche”, ribadisce Gates, porranno fine alla Prima Pandemia Mondiale.

I totalitarismi del Novecento ci avevano abituato alla riscrittura del passato (lo stalinismo era in questo all’avanguardia) secondo la logica che la storia, non solo la scrivono, ma anche la riscrivono i vincitori.

Gates, da scaltro programmatore, nonché esperto di virus e antivirus informatici, si diletta nei suoi discorsi, non tanto a riscrivere il passato, quanto a programmare il futuro, inaugurando una nuova forma di scrittura della storia che potremmo chiamare “storia preventiva”, una storia che si preoccupa di essere scritta prima ancora che accada il suo oggetto, per potersi così avverare.[49] Gates ha già “storicamente” deciso che quella in corso è la Prima Pandemia Moderna, che sarà dichiarata finita (come una guerra) solo con l’arrivo del vaccino universale, e che essendo la prima sarà necessariamente seguita da una seconda e magari da una terza, una quarta e via dicendo, ovvero Gates ci sta dicendo che a periodizzare la storia del XXI secolo saranno presumibilmente le dichiarazioni di pandemia e di cessata pandemia: la nuova forma di governo tecno-sanitaria.

La prima cosa che dovrebbe saltare agli occhi dopo aver concluso la lettura del testo di Gates è come il suo programma, scritto il 23 aprile, si stia puntualmente verificando, ovvero come le cinque innovazioni tecnologiche da lui menzionate (test, terapie, vaccini, tracciamenti, riapertura) siano oggetto in tutto il mondo di ogni azione dei governi e di ogni discorso dei media.

In Italia l’adesione dell’attività di governo al programma di Gates, o dell’oligarchia digitale, biotecnologica e farmaceutica, di cui sembra essere portavoce, attraverso i consigli o le direttive delle numerose e illegittime “task force” di “tecnici” che ne hanno condizionato l’attività, ha raggiunto livelli parossistici e imbarazzanti.

In un bellissimo passo di “Nemesi Medica”, Ivan Illich, suggerisce che per evitare che la Nemesi, la gelosia degli Dei, ricada su tutti quanti, la società debba elaborare dei programmi per fronteggiare i desideri irrazionali dei suoi membri più dotati.

“Per restare in condizioni vitali, l’uomo deve anche sopravvivere ai sogni, che finora erano modellati e insieme tenuti a freno dal mito. Oggi la società deve elaborare dei programmi per fronteggiare i desideri irrazionali dei suoi membri più dotati. Prima, era il mito ad adempiere la funzione di porre dei limiti alla materializzazione dei sogni cupidi, invidiosi, omicidi. Il mito prometteva all’uomo comune la sicurezza su questa terza frontiera, purché egli rimanesse dentro la sua barriera. Garantiva invece la rovina a quei pochi che cercavano di raggirare gli dei. L’uomo comune moriva di malattia o di violenza; solo chi si ribellava alla condizione umana diventava preda di Nemesi, la gelosia degli dei.”[50]

Ci sembrano parole appropriate a commento del testo di Gates, parole che parlandoci del limite ci riportano qui sulla terra dal cyberspazio in cui siamo stati gettati, in maniera sempre più accelerata, negli ultimi cinquant’anni.

La nemesi che sembra abbattersi in questi giorni sull’umanità intera non è soltanto la nemesi medica di cui parla Illich, con la sua iatrogenesi, la sua diagnosi epidemica, la sua prevenzione totalitaria e la sua medicalizzazione della vita e della morte, ma è anche la nemesi tecnologica che, dal blog del fondatore di Microsoft, si annuncia con tutta la sua furia. Gates ci presenta il conto almeno trentennale dell’informatizzazione delle nostre vite: la macchina è pronta a fare il “salto di specie” dentro l’umano (il più pericoloso “spillover” da cui dovremmo davvero guardarci), per meglio guidarlo nei suoi comportamenti, per meglio governarlo.

Che fare allora per fronteggiare i “desideri irrazionali” di questi “membri più dotati” che sembrano voler ridefinire non soltanto la forma del governo ma con esso anche quella dell’umano?

In “Fahrenheit 451” si tratta di salvare la memoria della conoscenza attraverso la formazione di piccole comunità nelle quali ogni individuo renitente alla società, diventa un libro e ne diventa le parole; in “1984” di estendere a poco a poco lo spazio dell’integrità mentale.

Si ha l’impressione che a noi e alle prossime generazioni spetterà il compito di coltivare e di tramandare, anche clandestinamente, una forma-di-vita umana riunita alla terra e libera dal controllo delle macchine (e di chi le governa) mascherato da sicurezza sanitaria, e di cospirare dunque nel suo significato più originario di confondere gli spiriti[51], resistendo al distanziamento e alla diabolica separazione, mediante lo scambio di soffio vitale e divino che avviene attraverso il bacio.


Note
1. Ivan Illich, Nemesi Medica, red!, Milano 2005, p.98
2.Ivan Illich, Nemesi Medica, op.cit., p.245.
3. George Orwell, 1984, Mondadori, Milano, 2016, p.293.
4. Ci pare interessante far notare come l’istituzionalizzazione del “dovere di memoria” della Shoah, sacralizzando quel momento storico e ponendolo in un altrove separato e “indicibile”, abbia avuto l’effetto di rendere irriconoscibili, laddove si presentano magari sotto altre vesti, quegli stessi dispositivi e meccanismi che l’hanno reso possibile. Per menzionarne alcuni: esposizione alla propaganda (dove la menzogna viene eletta a verità), conformismo, cieca obbedienza agli ordini e all’autorità, ambizione e paura di perdere il proprio prestigio sociale, bisogno di forti identità collettive, sacrificio dell’individuo in nome di un bene superiore.
5. Fonte AIRC: https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/cose-il-cancro/numeri-del-cancro. Che riporta dati ISTAT relativi al 2014.
6. Fonte Ministero della salute relativa al 2017: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2606_allegato.pdf (si veda pag.4)
7. https://www.lastampa.it/esteri/2020/05/04/news/test-sul-sangue-effettuati-in-giappone-rivela-la-mortalita-da-coronavirus-e-di-gran-lunga-inferiore-all-influenza-1.38801430. Lo stesso Bill Gates afferma in un’intervista rilasciata il 25 marzo che la letalità del Sars-CoV-2 è inferiore a quelle di Sars e Mers. (https://www.youtube.com/watch?v=Xe8fIjxicoo)
8. https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_9_luglio.pdf Interessante anche a questo proposito il comunicato Ampas dei medici per una medicina di segnale: https://www.medicinadisegnale.it/?p=1052
9. Ricordiamo che ogni anno in Italia si stima muoiano 49.000 persone per infezioni contratte in ospedale. Fonte ANSA https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/05/15/allarme-rosso-infezioni-ospedaliere-49-mila-morti-lanno_41a0e9c5-8f5d-4373-acda-4f46014f9dd0.html
10. Lo stesso rapporto dell’Istat del 16 luglio (https://www.istat.it/it/files//2020/07/Report_ISS_Istat_Cause-di-morte-Covid.pdf) dopo aver affermato in maniera certa che “COVID-19 è la causa direttamente responsabile della morte, ossia è la causa iniziale, nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2” conclude fondando questa certezza su una presunzione: “In altri termini è presumibile che il decesso non si sarebbe verificato se l’infezione da SARS-CoV-2 non fosse intervenuta.” Si presume dunque.
11. L’originale è consultabile qui: https://www.gatesnotes.com/Health/Pandemic-Innovation
12. Documentario della tv svizzera del 2012: https://www.youtube.com/watch?v=m6bElTVU_jc
13. Idem
14. https://www.gatesfoundation.org/
15. https://www.gavi.org/. Alleanza mondiale per i vaccini, che riceve finanziamenti, tra gli altri dalla Fondazione Gates, dalla Banca mondiale e dalla Fondazione Rockefeller.
16. https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2020/02/15/huawei-usa-e-una-minaccia-per-la-nato_7cc7660b-aa0c-4575-af1c-9e781c1c464c.html; https://lu.usembassy.gov/secretary-pompeo-and-secretary-esper-speak-at-munich-security-conference-2020/
17. Il recente annuncio dell’amministrazione Trump di uscita degli Usa dall’OMS sembra confermare questa tesi:
18. L’immaginario collettivo è stato negli ultimi anni così abituato alle distopie hollywoodiane che quando esse si realizzano le si accettano immediatamente come reali; i primi irrazionali assalti ai supermercati sembravano rispondere ad esigenze di un copione, così come i paesaggi umani post-atomici popolati di mascherine. La “sospensione dell’incredulità” a cui la società dello spettacolo ci ha addestrato per esigenze di immedesimazione fa sì che tutti i significati veicolati dalle immagini mediali diventino automaticamente credibili. Per questo chi mette in discussione la narrazione ufficiale viene accusato di essere un visionario. Quando la distopia esce dallo schermo e ci chiama al nostro ruolo di immagini, non può che essere vera.
Chiunque abbia osato e osi mettere in discussione la narrazione ufficiale sull’evento Covid-19, ovvero la sceneggiatura della serie omonima, viene, a prescindere dalle sue competenze e dal suo curriculum, accusato di complottismo e cospirazionismo, termini che, non appena vengono nominati, tolgono automaticamente legittimità ad ogni discorso, per quanto ragionevole sia. Nessuno può intervenire impunemente su un copione già scritto.
19. Ivan Illich, Nemesi Medica,op.cit, p.84
20. Ibidem, p.137
21. Ibidem, p.202
22. Ibidem, p.205
23. Si veda questa documento del 2010 a cura della Rockefeller Foundation in cui si immaginano quattro diversi scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale (tra questi “lockstep”presenta inquietanti somiglianze con ciò che sta accadendo): http://www.nommeraadio.ee/meedia/pdf/RRS/Rockefeller%20Foundation.pdf
24. In realtà sappiamo che il contagio reale è probabilmente molto più elevato di quello registrato in maniera terroristica ogni giorno attraverso il conteggio riportato sui media, e che dunque anche in virtù di questo la letalità del virus stesso è molto più bassa di quella che viene propagandata.
25. https://www.gatesinstitute.org/
26. Ivan Illich, Nemesi Medica, op.cit, 139-140
27. https://www.ted.com/talks/bill_gates_the_next_outbreak_we_re_not_ready#t-40863
28. https://cepi.net/
29. https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2020/05/01/news/coronavirus-patto-europeo-per-il-vaccino-lunedi-sottoscrizione-da-7-5-miliardi-il-documento-dei-leader-ue-1.38793862
30. www.ilmessaggero.it/video/invista/covid_conte_italia_oltre_140_milioni_vaccini_cure-5207789.html
31. Ivan Illich, Nemesi Medica,op.cit, p.282
32. Eugenio Serravalle, Bambini super-vaccinati, Il leone verde, Torino, 2012
Nel testo seguono esempi, con grafici, di confronto tra popolazioni vaccinate e popolazioni non vaccinate
33. https://www.aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale
La nomina dell’Italia avveniva in presenza dell’allora ministra Lorenzin e di Raniero Guerra, ideatore della legge Lorenzin sui vaccini e allora consigliere scientifico dell’ambasciata italiana a Washington, oggi “Assistant director general” dell’Oms.
34. Nell’autunno dello stesso anno Walter Ricciardi, allora all’ISS, e Raniero Guerra, che furono entrambi al centro di polemiche per presunti conflitti d’interesse con case farmaceutiche, ottengono importanti ruoli all’interno dell’OMS. Entrambi hanno un ruolo di spicco come “esperti” durante l’evento Covid-19.
35. https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/vaccination/docs/10actions_en.pdf
Due di queste azioni riguardano l’impegno politico per contrastare le radici della cosiddetta “vaccine hesitancy”, riluttanza vaccinale, (presentata implicitamente, nel documento di cui al link successivo, come una sorta di devianza sociale e comportamentale da studiarsi attraverso l’ausilio delle scienze sociali) e una vera propria battaglia mediatica, con l’arruolamento dei social media e delle società tecnologiche, contro tutto ciò che viene definito “disinformazione” (“Empower healthcare professionals at all levels as well as the media, to provide effective, transparent and objective information to the public and fight false and misleading information, including by engaging with social media platforms and technological companies.”)
Da rilevare anche l’esistenza di un programma della Commissione europea per arrivare nel 2022 all’istituzione di un passaporto vaccinale per i cittadini dell’Unione europea:
36. Ivan Illich, Nemesi Medica, op.cit, p.82
37. Ivan Illich, Nemesi Medica, op.cit, p.97
38. Nel suo “Testing Action Plan” la Rockefeller Foundation lancia la costituzione di “Health Care Corps”, veri e propri corpi di salute pubblica che avranno il compito di testare e tracciare l’andamento del contagio. https://www.rockefellerfoundation.org/national-covid-19-testing-action-plan/
39. Tra questi andrebbero registrati anche i numerosi casi di tamponi coatti effettuati durante l’evento Covid-19 oltre al vero e proprio TSO effettuato su Dario Musso per motivi politici. Era pratica diffusa nell’URSS internare i dissidenti politici negli ospedali psichiatrici.
40. Ivan Illich, Nemesi Medica, op.cit, p.81
Andrebbe forse analizzato quanto la diagnosi di “positivo” al Sars-CoV-2 abbia contribuito, nella fase acuta dell’evento Covid-19, oltre che alla iatrogenesi sociale, anche alla iatrogenesi clinica che potrebbe essere occorsa in un momento in cui si aveva poco chiaro con quali terapie affrontare l’infezione.
41. https://www.ilsole24ore.com/art/zangrillo-clinicamente-coronavirus-non-esiste-piu-bassetti-il-virus-ha-perso-potenza-ADojQZU
42. Di nuovo gli “Health Care Corps” della Rockefeller Foundation
43.https://id2020.org/;
44. https://news.mit.edu/2019/storing-vaccine-history-skin-1218; https://stm.sciencemag.org/content/11/523/eaay7162
45. Ivan Illich, Convivialità, red!, Milano, 2005, p.130
46. Qui il termine medico “ricadute”, che di solito si usa riferito a un individuo, viene applicato a 1,4 miliardi di persone.
47. L’intenzione politica di imporne l’utilizzo nelle scuole ai bambini e alle bambine dai sei anni in avanti, insieme al “distanziamento” (nota metodologia educativa), avallata anche dalla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), è solo l’ultimo di una serie di crimini contro l’infanzia perpetrati durante l’evento Covid-19, primo fra tutti il confinamento. Ricordiamo, perché se ne abbia memoria, che nel territorio italiano per più di due mesi è stato “consentito” uscire di casa per portare a spasso il cane e interdetta la possibilità ai bambini e alle bambine di uscire a giocare all’aria aperta. I traumi vissuti dall’infanzia in questo periodo, insieme ad altre forme di iatrogenesi, andranno aggiunti ai costi sociali dell’evento Covid-19.
48. https://www.limesonline.com/cartaceo/la-citta-sulla-collina-imperituro-mito-damerica
49. Interessante a questo proposito anche l’esercitazione di pandemia globale svoltasi a New York nell’ottobre del 2019 denominata Event 201 (https://www.centerforhealthsecurity.org/event201/). In Event 201, così come nel grande evento denominato Covid-19, sembrano venire a coincidere le due accezioni più usate della parola, l’evento storico e quello spettacolare. Nell’era del trionfo dello spettacolare integrato, preconizzato da Debord nei Commentari alla Società dello Spettacolo, storia e spettacolo sembrano divenire indistinguibili.
50. Ivan Illich, Nemesi Medica, op.cit, p.274
51. Illich, I fiumi a nord del futuro, Quodlibet, Macerata, 2009,p. 215