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Brodo per bolle

di Marco Della Luna - 28/02/2024

Brodo per bolle

Fonte: Italicum

Gli Stati Uniti d'America o più esattamente l'impero del Dollaro di cui essi sono la piattaforma tecnologico militare, in quanto impero con forti costi di gestione, hanno bisogno di continuamente espandere il loro dominio cioè l'area in cui e da cui possono finanziarsi imponendo il loro signoraggio monetario internazionale, ossia l'accettazione del dollaro e dei T.bonds, che essi generano a costo zero. La storia del dopoguerra è la storia dell’imposizione, dell’espansione, della difesa e dello sfruttamento del signoraggio del dollaro. Per questa ragione, l’impero del Dollaro si è espanso in vari modi e ambiti, in particolare attraverso la NATO, dapprima facilitando la disgregazione dell’URSS, indi avanzando in territorio europeo verso Est, annettendo molti stati, fino a premere direttamente sulla Russia e la Bielorussia piazzando i suoi missili a ridosso dei loro confini e accerchiandole anche da sud attraverso l'Afghanistan e gli stati dell'Asia centrale, dove va collocando le sue basi militari. L'invasione dell'Ucraina è stata una operazione di arresto di questa espansione, che tendeva dapprima a piegare la Federazione Russa, poi a frammentarla per ricavarne repubbliche piccole e facilmente dominabili col metterle l'una contro l'altra, al fine di sfruttare le loro risorse naturali. Già questo è stato fatto con l'Ucraina e attraverso anche l'emissione di bonds sullo sfruttamento delle sue terre agricole e delle sue aree minerarie nel Donbass, nonché sulla sua futuribile ricostruzione – perché nell’impero del Dollaro l’economia finanziarizzata va avanti creando bolle dopo bolle, che vanno alimentate mediante una continua e massiccia creazione monetaria da offrire alle banche di investimento (Quantitative Easing etc.), e ciò necessita il mantener viva la domanda di credito con qualsiasi mezzo.
 
La seconda necessità strutturale dell'impero del Dollaro è prevenire una integrazione economica, se non anche politica o strategica, tra l'industria e la tecnologia europee e le risorse minerarie e scientifiche della Russia, integrazione che porterebbe a un blocco continentale dominante nel mondo e sul mondo. E in questo i suoi strateghi sono stati abilissimi. Mediante il conflitto suscitato tra Ucraina e Russia (suscitato fomentando il regime change a Kiev, la persecuzione delle minoranze russe e proibendo prima il rispetto degli accordi di Minsk, indi la firma di quelli di Istanbul) e il coinvolgimento dell’Europa nell’attuale guerra accompagnato dalle massicce sanzioni economiche, ci sono riusciti alla grande. Non solo: costringendo l'Europa ad approvvigionarsi di gas non più dalla Russia a basso costo ma dagli Stati Uniti e da altre fonti ad altissimo costo, hanno fatto salire i costi di produzione in Europa rispetto ai loro, onde ora molti capitali, molte aziende e molti ‘cervelli’ stanno trasferendosi dall'Europa agli Stati Uniti, i quali in tal modo risolvono il problema della reindustrializzazione americana a spese della serva Europa. La condizione di vassallaggio dell'Europa verso gli USA si manifesta in come l'Europa e i suoi governanti entusiasticamente e zelantemente assecondano tale operazione che lascia l'Europa unica zona al mondo a pagare l'energia moltissimo e quindi condannata a un declino economico, alla perdita di quota di mercato internazionale e, in prospettiva, a subire il take over di capitali esterni.
 
Ora però che la prospettiva di una pronta e tranquilla fruizione economico-finanziaria della neo-annessa Ucraina e del Donbass è sfumata, dato il fallimento della controffensiva di Zelensky, per mantenere viva la creazione di nuova ricchezza finanziaria attraverso l'emissione di nuove covate di bonds, si è dovuto trovare un rimpiazzo, un investimento alternativo – sempre a nostre spese. Così, attraverso la NATO, è stata comandata la preparazione generale dell'Occidente alla guerra con la Russia e magari anche con la Cina e con l'Iran, con tutti i necessari, titanici investimenti, per la gioia dell’industria degli armamenti americana, la quale rimuove il banale timore che tale preparazione aumenti il rischio di uno scontro nucleare. Tutto fa brodo per le bolle, anche i funghi atomici! Però il Cremlino e tutti i Russi hanno visto quali sono e dove sono i centri di potere responsabili delle prefate scelte, quindi sanno dove è giusto puntare i loro missili, per il worst case scenario. Amen.

Marco Della Luna