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Cambiamenti in vista nell'industria culturale in Italia? No

di Riccardo Paccosi - 17/11/2024

Cambiamenti in vista nell'industria culturale in Italia? No

Fonte: Riccardo Paccosi

I CAMBIAMENTI NELLO SCENARIO POLITICO AVRANNO CONSEGUENZE SULL'INDUSTRIA CULTURALE? FORSE SI, FORSE NO, MA SICURAMENTE NON IN ITALIA.


La crisi di consenso del liberal-progressismo, la dinamica contro-egemonica in atto sul piano politico grazie all'affluenza delle istanze sovraniste nei paesi occidentali, determineranno conseguenze nell'ambito della produzione culturale?
La risposta non è scontata giacché l'egemonia dei liberal su Hollywood è divenuta totalizzante e incontrastata proprio nei primi anni duemila, ovvero in contrapposizione alla presidenza di Bush Jr e all'avvento dei neocon che allora, diversamente da oggi, erano situati soltanto a destra (si dice, per esempio, che a svolgere un ruolo strategico in quel periodo per la presa di Hollywood da parte della "sinistra" sia stato il film Ocean's Eleven di Steven Soderbergh).
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Certo, nel frattempo sono cambiate molte cose: la crisi di consenso dei liberal si è tramutata in una crisi di senso, alla quale essi hanno reagito con l'idea dello stato d'emergenza permanente e con l'estremismo isterico di woke e cancel culture.
Pertanto, nei prossimi mesi sarà interessante vedere come i pilastri di quella che è stata la narrazione dominante in ambito culturale negli ultimi anni - Disney e Netflix su tutti - reagiranno al mutamento di scenario.
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Quello su cui per ora non è il caso di farsi illusioni, è purtroppo il contesto italiano.
Un po' a causa di una presa ideologica dei liberal-progressisti che ha radici più antiche e che risulta onnipervasiva, assoluta, nel cinema, nella letteratura, nei fumetti, nel teatro e nulla musica; un po' per ragioni strutturali inerenti a un mercato troppo ristretto nelle dimensioni e troppo poco dinamico per lasciar intravedere, nel ravvisabile futuro, cambiamenti di vertici e di assetti produttivi.
Pertanto, non è da escludere che la produzione culturale italiana reagisca al processo contro-egemonico in corso sul piano politico, con un arroccamento identitario di tipo progressista ancora più ottuso e autoreferenziale di quello espresso negli ultimi anni.