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Carlo De Benedetti è il perfetto uomo di sistema

di Matteo Brandi - 20/12/2020

Carlo De Benedetti è il perfetto uomo di sistema

Fonte: Matteo Brandi

Feroce europeista, liquidatore dell'industria pubblica italiana, gruppo GEDI, tessera numero uno del PD, Legion d'Onore francese... chi più ne ha più ne metta.
Il 15 dicembre De Benedetti è stato ospite nella trasmissione Otto e Mezzo di "Lady Bilderberg" Lilly Gruber. Una sorta di riunione di famiglia, insomma.
In quella occasione, ha regalato a tutti noi una perla di pensiero antidemocratico. Una di quelle frasi che da sole racchiudono tutto l'odio che gli euroinomani hanno verso la sovranità della nostra nazione:
"Salvini al governo? L'Europa non lo permetterà mai, in un modo o nell'altro. Il giorno in cui viene Salvini, i rubinetti si chiudono, perché non si può essere anti-europeo e poi chiedere i soldi all'Europa."
Ora, il sottoscritto non è un estimatore dell'attuale opposizione (anzi...), ma la gravità delle parole di De Benedetti vanno ben al di là dell'appartenenza politica.
In pratica il buon Carlo ha appena ammesso candidamente che la sua adorata UE non riconosce il processo democratico. E che gli aiuti verso un Paese dipendono dalla linea politica di quest'ultimo: se è filoeuropeista allora arriveranno, altrimenti "i rubinetti si chiudono".
Bisognerebbe ricordare al signor De Benedetti (ma lui lo sa benissimo) che una nazione a sovranità monetaria non ha bisogno di "chiedere soldi all'Europa". Anche quando la BCE, con il PPE, acquista i nosti BTP, non fa altro che fare (male) ciò che in altre parti del mondo fa normalmente la Banca Centrale. Inoltre l'Italia resta un contributore netto della UE, con un passivo di 105 miliardi negli ultimi 7 anni.
Ma sappiamo che per gli adepti dello straccio blu non è consentito pensare al di fuori dello schema coloniale europeo.
L'Italia è sempre una stracciona indebitata che deve a Bruxelles la sua stessa esistenza, dovendo quindi assicurare sempre governi servili e allineati.
Ormai ce lo dicono in faccia, con l'arroganza di chi sa che la farà franca.