Ci trattano da minus habens
di Mario Adinolfi - 09/05/2024
Fonte: Mario Adinolfi
È ripartita la propaganda a martello: noi no vax (non sono un no vax, rispetto le valutazioni di ciascuno sul vaccino Covid, ma io non me lo sono iniettato nonostante l’obbligo di legge e la vessazione del green pass) saremmo dei fessi o degli invasati perché colleghiamo il ritiro di Astrazeneca agli effetti avversi causati, peraltro ormai più che provati e in alcuni casi immediatamente letali, pensate alla povera 18enne Camilla Canepa. Giornali e telegiornali hanno insistito con ossessione sul fatto che il ritiro del vaccino da tutto il mondo è stato compiuto perché il prodotto è “superato” da altri vaccini. Il ritiro di un farmaco dal mercato per ogni casa farmaceutica è una dichiarazione di resa, si accompagna ad una ovvia perdita di valore. Solo il Daily Telegraph fa notare che in poche ore in borsa Astrazeneca ha guadagnato ieri 3 miliardi di sterline di valore in borsa. Perché?
Non tanto per i risarcimenti milionari sugli effetti avversi, quelli dovrà pagarli nelle cause dove verranno condannati, ma perché ritirando il farmaco non sono più obbligati a pubblicare i follow up di medio periodo. Giostra finita, si scende tutti e incassi al sicuro. Per questo in un giorno il ritiro di un prodotto dal mercato, che in tutti gli altri casi per una azienda farmaceutica sarebbe un disastro, in questo produce tre miliardi di sterline di valorizzazione in poche ore. Pfizer e Moderna sono state costrette, ad esempio, ad avviare uno studio sulle incidenze di miocarditi e pericarditi causate dal vaccino nei giovani nei prossimi cinque anni. Astrazeneca saluta tutti e se ne va. Poi ai no vax viene rimproverato il complottismo quando leggiamo dei sempre più frequenti casi di problemi cardiaci dei calciatori, alcuni recentissimi e anche purtroppo fatali.
Per non parlare degli Internazionali di tennis in corso a Roma, dove tutti gli idoli più giovani sono contemporaneamente infortunati, da Berrettini a Sinner a Alcaraz a tanti altri. Ci toccherà andare a tifare per il vecchio leone Djokovic, 37 anni da compiere il 22 di questo mese, nessuno mai alla sua età è stato numero uno del ranking Atp. Il suo rifiuto di vaccinarsi gli costò l’esecrazione mondiale sui media e pure un arresto in Australia. In Italia il “divulgatore scientifico” Alessandro Cecchi Paone in una trasmissione di prima serata in cui c’ero anche io disse testualmente che Djokovic sarebbe “certamente morto” se avesse contratto il Covid, d’altronde analoga profezia fu fatta da Bassetti in un’altra trasmissione contro di me aggiungendoci un sapore di bodyshaming e fui costretto a mostrargli le corna in diretta tv. Insomma, la storia si è già peritata di dimostrare in pochissimi anni che i veri “complottisti” che spacciavano fake news erano altri. Erano i capi di governo che dicevano “non ti vaccini, ti ammali, muori” e tutti i media a martellare appresso in stile Cecchi Paone. Che oggi è candidato alle elezioni europee per un autorevolissimo raggruppamento di partiti e sui manifesti elettorali ha fatto aggiungere “detto Pavone”. Giuro, non è una fake news. L’ha fatto veramente. Votate per i partiti che non sostennero la follia dell’obbligo vaccinale e del green pass (dunque per i candidati del Popolo della Famiglia nella lista Libertà). È una questione di igiene contro quelli che non si vergognano, anzi ancora si pavoneggiano.
Spero che presto si possa avviare un dibattito sereno e davvero informato sul perché l’Unione europea ha comprato e pagato anticipatamente 4.6 miliardi di dosi di vaccino per 71 miliardi di euro (20 dosi per ciascun cittadino vaccinato) con trattative imbarazzanti dirette come quelle tra Ursula von der Leyen e il ceo di Pfizer Albert Bourla a colpi di sms per giunta cancellati, perché questi due non si presenteranno il 17 maggio presso il tribunale di Liegi dove sono stati convocati per un’inchiesta ufficiale, perché è vietato parlare degli effetti avversi, perché c’è stata cosi tanta violenza sia mediatica che politica con la lesione di diritti fondamentali per chi non si è voluto vaccinare, perché tale violenza continua ancora oggi anche occultando notizie che vanno spiegate come la valorizzazione in borsa di 3 miliardi di sterline in poche ore quando il ritiro mondiale di un farmaco è sempre un evento catastrofico per un’azienda farmaceutica che lo produce, perché per un paio di manganellate agli studenti in una manifestazione non autorizzata ora la politica insorge ma sugli idranti da sparare per ore addosso a manifestanti non violenti allora la politica era tutta concorde, perché tanti giovani sportivi muoiono improvvisamente per questioni cardiocircolatorie o si infortunano pesantemente e Djokovic è vivo e numero uno invece di essere “certamente morto” come dicevano in tv i “divulgatori scientifici”, perché è morta la 18enne Camilla Canepa e quando questo accadde subito dopo la somministrazione di Astrazeneca tutti i giornali a scrivere di “coincidenza” e che i vaccini erano sicuri, salvo poi decidere che quel vaccino là oggi ritirato era meglio somministrarlo solo agli over 60.
Io voglio discutere di una pagina della nostra storia che è stata pesantissima e non voglio essere trattato da terrapiattista, perché i terrapiattisti sono altri, sono quelli che continuate a ospitare ogni giorno in tv e pure nelle liste elettorali senza mai accennare alle bestialità e fake news di cui sono stati martello propagandistico ogni giorno per tre anni. Non voglio inutili commissioni d’inchiesta parlamentari tanto le comanderebbero quelli che erano tutti d’accordo con la stessa linea, non voglio neanche vendette e Tizio o Caio in galera, ma voglio poter liberamente discutere di fatti certi e indubitabili che sono accaduti, che stanno accadendo. La pretesa del mainstream di trattarmi da minus habens è chiaramente intimidatoria, ma la rifiuto. Come sempre, dalla parte della verità oggettiva di cifre e eventi, di uno sforzo comune per renderla chiara a tutti.