Civiltà al paragone
di Fabrizio Pezzani - 13/06/2023
Fonte: Fabrizio Pezzani
La Storia si ripete
“Civiltà al paragone “ è il testo pubblicato da Arnold Toynbee nel 1946 in cui esamina e confronta le civiltà nella storia , la loro ascesa , il successo e l’inesorabile declino . In questa illustrazione della storia Toynbee ritrova i corsi e ricorsi storici di G.B.Vico e la sequenza dei fatti che sempre accompagnano il ciclo storico delle civiltà che si sono alternate nella storia . Il suo ultimo lavoro “Il racconto dell’uomo “ ( “ Mankind and mother Earth”) raccoglie le sue riflessioni sui tremila anni oggetto di studio concludendo l’opera con la seguente considerazione . “ L’uomo ucciderà la Madre Terra o la riscatterà ? Può ucciderla con il cattivo uso della sua potenza tecnologica. Ma può anche riscattarla , sconfiggendo quell’avidità suicida ed aggressiva che rappresenta il prezzo del dono della vita da parte della grande Madre . Questo è l’enigma che l’uomo si trova ad affrontare “. Parole che possono descrivere in pieno il dramma che ora stiamo vivendo dove due modello di civiltà sono allo scontro : la civiltà occidentale nella sua fase di declino e quella dell’est e del sud del mondo che è in ascesa e pronta a sfidare la prima.
Per provare ad analizzare lo stato di vita delle due civiltà , in particolare quella occidentale è utile fare un confronto storico con le civiltà che l’hanno preceduta ed hanno contribuito alla sua affermazione fino al mondo moderno nella parte che più la rappresenta, gli USA . Il confronto con la civiltà romana e quella dei bizantini nella loro fase finale ci può aiutare a capire lo stato di declino degli Usa come massimi rappresentanti della civiltà occidentale. L’analisi dei fatti , seppur in tempi diversi , mostra una ricorrenza sistematica delle cause che creano il collasso di una civiltà costituito dallo scindersi della società che si disintegra fra un recalcitrante proletariato da una parte e dall’altra da una minoranza sempre meno dominante ma illusa dall’idea che il sole non finisca mai e che sia possibile perpetuare i modelli vecchi di risposta ad un mondo che cambia . Anche oggi come sempre viene meno e va in crisi la classe media che è il levito della civiltà occidentale ma è chiaro che se esiste una crisi per una minoranza chiave, crisi vi sarà inevitabilmente anche per il resto del mondo perché guerra e classe sono sempre state con l’uomo fin da quando la prima civiltà è emersa sopra il livello della vita umana primitiva cioè cinque o seimila anni fa e sono sempre state fonti di gravi malanni.
Come potremo vedere in una lettura semplificata della storia la tecnica ha illuso di una pace universale e di una giustizia universale ma la crescita della disuguaglianza ,oggi senza precedenti nella storia, con la creazione di una minoranza altamente privilegiata rispetto ad una maggioranza deprivata di un livello di vita che sembrava promesso dalla tecnica ma negato dalla storia non toglierà dalla sua anima l’esigenza di una sociale giustizia negata dalla minoranza dei privilegiati . In una società che sperava di avere scoperto il segreto di Amaltea la disuguaglianza nella distribuzione dei beni che era sempre stata brutta è divenuta una enormità morale poiché ha finito di essere una necessità pratica . Così la minoranza elitaria si illude che la realtà si ripeta all’infinito e tende ad assopirsi sui vantaggi acquisiti , rinuncia a capire le nuove sfide che il mondo impone e si stringe nella sua inutile visione del passato e perde il confronto con la realtà di un mondo che cambia ed inizia la sua decadenza ed il suo collasso.
Noi con questa riflessione ci chiediamo:” si ripete la storia ?”, intendiamo semplicemente chiederci : “ dimostra la storia di essersi ripetuta in altre occasioni nel passato ? “ o invece ci domandiamo se la storia sia governata da leggi inviolabili che come hanno agito nel passato agiscono anche oggi ? La Storia si ripete in modo simile ma non uguale e le variabili che portano al collasso una civiltà tendono a ripetersi perché a dominarle è sempre l’uomo la cui natura non cambia mai , noi però non siamo condannati a fare sì che la storia si ripeta ma se non riusciamo a trattenere la nostra civiltà occidentale dal seguire le orme di società precedenti non eviteremo un suicidio totale.
La civiltà greco-romana
La prima civiltà di cui proviamo a tracciare le cause del suo collasso è la greco – romana per la forte inferenza della cultura greca in quella romana come scrive Virgilio :” Graecia capta ferum victorem cepit et artes intulit agresti Latio “; non v’è dubbio che molte opere latine furono una traduzione di quelle greche . La civiltà romana comincia verso il 200 a.c. ma poi diventa grande con Augusto imperatore a cui seguirono 105 imperatori dal 27 a.c. al 476 d.c. , una lunga storia che ha segnato fortemente la civiltà occidentale ; nel 330 d.c. Costantino porta la capitale del regno da Roma a Costantinopoli dando vita a quello che sarebbe diventato l’impero Romano d’Oriente o anche l’impero bizantino che durò altri mille anni.
La caduta dell’impero romano d’occidente si fa ricadere nel 476 d.c. anno in cui Odoacre depose l’ultimo imperatore romano Romolo Augustolo , la decadenza ed il collasso hanno coperto quasi duecento anni con una progressiva perdita di potere , di debolezza di governo , la debolezza del suo esercito , un tempo il più forte dei suoi tempi , l’incompetenza dei governanti , la diminuzione della popolazione come vedremo in una sintesi di raccordo con la storia . Il collasso è stato un lungo scivolare dell’impero sempre meno capace di rispondere alle sfide del mondo esterno e sempre più chiuso in modo suicida su sé stesso.
Dal punto di vista politico-militare l’impero romano d’Occidente cadde definitivamente nel V secolo invaso da popoli non romani per mano delle truppe di Odoacre che misero fine alla lunga storia di quella che un tempo era chiamata la “ pax romana “; Odoacre fu un accidente perché l’impero era già finito al suo interno . La cause del dissolvimento possono essere sinteticamente descritte .
-Il violento calo demografico dovuto alle guerre , alle carestie , alle epidemie ed a motivi economici ; nel periodo dei Cesari Roma aveva un milione di abitanti sotto Romolo Augustolo nel 470 i residenti erano scesi a cinquantamila;
-la perdita della forza commerciale ed il crollo dei traffici che avevano arricchito Roma , un’inflazione galoppante, la produzione di monete fiat cioè senza sottostante , le monete nate interamente d’argento alla fine avevano solo il 5% di argento dunque la regressione dell’economia monetaria all’economia rurale , l’inflazione galoppante , la stagnazione produttiva e l’insicurezza dei commerci
-la crisi e la fuga dalle città sempre più sporche ed a rischio epidemie ed oggetto di sistematici saccheggi ;
-la dissoluzione sociale , la perdita di valori morali , il disinteresse per il bene comune a vantaggio del bene personale con una disuguaglianza devastante, un lusso eccessivo per pochissimi e povertà estrema per i contadini ed il proletariato urbano;
-una crescente degenerazione burocratica che favoriva una sistematica corruzione ed un peso fiscale che finiva sui ceti meno abbienti;
-la mancanza di una cultura della governance ed in generale un periodo molto orientato al culto del bene personale di tipo materialista ;
-la mancanza di leader con creatività e coraggio capaci di sfidare la storia ed ancora un sistema costituzionale non più aderente alla realtà dominato dall’esercito ed asimmetrico tra il potere centrale e quello periferico.
Alla fine l’impero si è dissolto da solo e sono bastati i barbari di Odoacre a fare cadere un regno che un tempo avrebbe reagito respingendoli ai loro paesi .
L’impero romano d’Oriente
L’impero romano d’Oriente che sopravvive a quello d’Occidente per mille anni, cadde per mano degli ottomani martedì 29 maggio 1453 , un lungo periodo caratterizzato dalla capacità della diplomazia realista nel dividere i suoi nemici ed evitare guerre sanguinose non avendo una forza militare in grado di sostenere campagne militari lunghe e costose.
Questa politica di condivisione e di tolleranza consentirono investimenti , una forza commerciale , un’attenzione ai beni sociali come acquedotti e cisterne , sistemi fognarie le più complesse e formidabili fortificazioni cittadine del mondo . L’ingegneria dei bizantini hanno dato vantaggi continui non solo in campo militare come veloci galere e lanciafiamme simili all’attuale napalm ma anche nell’ingegneria urbanistica che diede prova della sua creatività specie con la Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli edificata da Giustiniano nel 532-537 d.c..e copiata dagli ottomani solo 1000 anni dopo.
Lo stesso imperatore Giustiniano codificò un precedente millennio di giurisprudenza romana eppure questo gioiello cominciò a collassare lungo il tempo passando da 800.000 cittadini a cinquantamila quando cadde per mano degli ottomani che ribattezzarono Costantinopoli con il nome di Istanbul .
Le cause del lungo collasso della civiltà bizantina possono essere in sintesi così riprese :
-La guerra religiosa tra cristiani occidentali ed orientali che si odiavano e nessun aiuto fu portato a Costantinopoli nel momento del bisogno;
-La peste del XIV secolo devastò l’impero ma contribuì agli scontri interni ed alla loro conflittualità che indebolì dal di dentro il sistema economico ;
-La perdita dei valori morali , civici dibattendo su oscure tesi religiose ,rendendo la guida del governo sorda alle nuove difficoltà ed incapace di capire le nuove sfide ma arroccandosi dietro una reputazione ed un tenore di vita che non si guadagnavano più;
-Invece di guadagnare denaro con il loro commercio che li aveva sostenuti per quasi mille anni hanno gonfiato la loro stessa valuta arrivando a fondere gli impianti d’oro e d’argento dando luogo ad una crescente svalutazione ed inflazione;
-la minore attenzione alla ricostituzione dell’esercito indotta dall’idea che le conquiste passate avessero lasciato una sorta di invincibilità,
-Il calo demografico aveva spento il senso del futuro e li ha resi incapaci di capire la crescente debolezza sociale e quali reazioni fare verso il collasso che non riuscirono a percepire rimanendo chiusi nelle glorie passate;
-Il sistema fiscale peggiorò la situazione della parte più debole della società aumentando in modo intollerabile la disuguaglianza e demotivando i cittadini a fare sacrifici per un bene che al loro non arrivava ;
-l’impero si stava dissolvendo e gli ottomani furono aiutati dallo stato di debolezza di quello che era stato un impero fiorente.
L’impero Usa e l’occidente
L’impero americano ha preso il dominio dell’ecumene alla fine della seconda guerra mondiale pensando di potere esistere per sempre anche se Arnold Toynbee nel 1962 scriveva : “ Dopo la guerra gli Usa hanno preso il bastone di comando del mondo ma al momento in cui sto scrivendo non credo che durerà più dell’impero mongolo ( tre generazioni ndr ) , il futuro sarà scritto dall’Estremo Oriente “ mai parole furono così profetiche .
Alla caduta del muro di Berlino Fukuyama arrivò a scrivere un po' stolidamente che la Storia era finita ed invece si sarebbe riaperta in modo imprevedibile con lo scontro , oggi , tra due civiltà quella occidentale al cui vertice si pongono gli Usa e la civiltà che fa capo al sud ed all’est del mondo.
La governance degli Stati uniti come la vediamo oggi è andata progressivamente peggiorando per colpa di una classe dirigente che si è ossificata sul potere del passato ed illusa da una storia di potere che pensava non si sarebbe mai fermata ; la debolezza attuale deriva dalla mancanza di cambiamento nelle elites che continuano a reiterare politiche di dominio basate sull’aggressione militare e finanziaria che hanno finito per ritorcersi contro di essa ed oggi siamo assistendo ad una decadenza che sembra essere sempre più veloce ed inarrestabile per l’incapacità del paese e dei suoi governanti di mettersi in discussione.
La cause del dissesto socio economico possono essere sinteticamente indicate :
-La supponenza maschera la reale incompetenza sia della politica ostinata a reiterare una vecchia logica basata sulla prepotenza , incompetenza che grava anche sulla finanza razionale eretta a verità incontrovertibile la cui certezza di razionalità si fonda su un principio deterministico che non è più nemmeno accettato dalla meccanica quantistica che ora ragiona in termini di probabilità , figuriamo la razionalità dei mercati finanziari ;
-Le divisioni sociali sono in tutto il paese e mostrano un degrado sociale e morale che divampa in violenze estreme continue ;i valori che un tempo definivano la cultura americana, incluso il senso di comunità , il duro lavoro e la civiltà non sono più importanti per le nuove generazioni;
-Un sistema educativo allo sbando incapace di capire il bene ed il male soffocato da un liberalismo morale dei nuovi diktat morali e sessuali che portano alla dissoluzione della famiglia ;
-Una disuguaglianza senza pari nella loro storia ed asimmetrica al loro mito del “ E pluribus unum “ stampato in ogni dove che contribuisce a creare continui scontri sociali anche tra le forze dell’ordine,
-La forza militare risente del degrado sociale e fisico dei giovani mettendo a rischio le leve dell’esercito se il 73% dei giovani americani sono inidonei alla leva per obesità , precedenti penali ed uso di droghe;
-Diminuzione della natività sia per l’insicurezza sociale , per il costo della vita e per l’apatia delle nuove generazioni che vedono il loro futuro peggiore di quello dei loro genitori;
-Una politica cieca di fronte alle sfide della storia che continua a porre la sua strategia sull’aggressione politica e militare spendendo risorse infinite per guerre , spesso perse , che lasciano dietro distruzioni e morte generando una crescente avversione verso il paese a confronto con una Cina che non fa guerre ed entra sottotono nei paesi che vuole colonizzare ;
-L’idea che il dollaro possa essere sempre la barriera agli sbagli di una politica miope , priva di cultura e di creatività , incapace di capire che il sogno della unipolarità sta arrivando al termine ;
-Dal punto di vista economico la scelta di giocare tutto sulla finanza ha fatto delocalizzare l’economia reale e con essa i posti di lavoro che ora servirebbero per alleviare il dramma sociale , il collasso della finanza ha generato un’inflazione difficile da combattere che sta erodendo dall’interno troppe imprese che grazie ai tassi vicino allo zero hanno preso rischi che , ora per il rialzo degli stessi , stanno erodendo la marginalità.
Conclusioni
Come ai Romani si sono presentati gli Unni a presentare il conto del collasso socioeconomico , così come ai bizantini si sono presentati gli ottomani per lo stesso motivo agli Usa ed all’occidente che si è colpevolmente sottomesso alla politica Usa si presenta un nuovo mondo capitanato dalla Cina .
Il sorgere ed il declino delle civiltà ( società ) dipende in sintesi dalla componente valoriale che caratterizza le classi al governo che si identifica nella capacità creativa . Grazie a questa componente le società si evolvono attraverso un meccanismo di sfida e risposta , come scrive A. Toynbee , ovvero di interazione tra ambiente esterno e capacità di sfruttare e/o dominare gli eventi esterni che consente di fare avanzare il progresso e migliorare le civiltà. Quando vengono meno queste qualità le civiltà cominciano a disgregarsi ed a collassare indipendentemente dalle condizioni materiali in cui si trovano perché è l’uomo con la sua storia che determina l’evolversi della natura. Allora comincia la decadenza e “ la malattia che inibisce i figli della decadenza non è una paralisi delle loro facoltà naturali ma un collasso della loro eredità sociale che interdice ogni esercizio ogni esercizio delle loro in alterate facoltà in un’effettiva e creativa azione sociale…La decadenza non è di origine tecnica ma spirituale e neppure il venire meno del pieno controllo politico ,amministrativo e militare può essere considerato può essere considerato causa sufficiente ed esauriente per spiegare il crollo di una società perché questo interviene quando la fase di decadenza è già iniziata: le civiltà non scompaiono mai per morte violenta per suicidio “ ( A. Toynbee, op.cit . pag.356 ).
Come sempre nulla di nuovo nella storia il cui attore , l’uomo , non riesce mai a fare i conti sulla sua vita e sulle sue aspettative mediando la sua avidità suicida ed aggressiva con la sua umanità troppo spesso sacrificata all’interesse personale e non al bene comune.
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