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Come il gatto coi topi (come costruire un'alternativa a Trump)

di Vincenzo Costa - 24/01/2025

Come il gatto coi topi (come costruire un'alternativa a Trump)

Fonte: Vincenzo Costa

Trump sta giocando con la cultura progressista come il gatto coi topi. Niente di quello che dice è reale, e se si vuole costruire un’alternativa bisogna iniziare a sottrarsi al suo gioco. Quando Trump o Musk parlano o fanno qualcosa non stanno esprimendo quello che pensano, e i loro gesti non sono neanche simboli: sono simulacri, rappresentazioni per altri.
Non sono neanche sviste, né segno di alto tasso alcolico, o di autismo, non sono esternazioni involontarie. A quei livelli niente è involontario, ci sono dietro analisi, studi, progetti. Hanno un senso, ma il senso non è quello di manifestare il progetto, bensì quello di costringere a parlare di qualcosa.
Le parole e anche alcuni ordini esecutivi non dicono niente del progetto di Trump e di Musk. La loro funzione è opposta: sviare, fare concentrare su altro.
Sono miliardari, posseggono dati, sanno come ragiona l’opinione pubblica progressista, quanto sia ideologica, reattiva, in fondo stupida. Lo sanno benissimo e stanno giocando con la loro stupidità. Sanno che sparare scemenze, firmare certi ordini, fare un gesto equivoco produce effetti immediati, invade e satura la sfera pubblica. La svuota.
Nessuno di noi sa niente, nessuno al mondo sa che cosa davvero farà Trump, qual è il progetto di Musk. Certamente ne hanno uno, e potente, certamente tra quattro anni vivremo in un altro mondo. In questo periodo la storia subirà un’accelerazione terribile da tutti i punti di vista.
E anche se non sappiamo quale sia il progetto dobbiamo comprendere, se vogliamo davvero costruire un’alternativa, che lo scopo di quelle esternazione è costruire uno spettacolo per il pubblico, affinché il pubblico parli di quello: è lotta di classe nel discorso, serve a dirigere l’attenzione su certe cose e a non fare parlare di altre cose.
L’obbiettivo è svuotare la sfera pubblica: se nessuno sa che cosa davvero vuol fare Trump (per l’Ucraina, riguardo alla Cina, quale uso della tecnologia, quale ordine mondiale) la sfera pubblica non può discutere di niente di reale. Può solo reagire.
Serve a impedire che nella sfera pubblica giunga a manifestarsi il malessere che attraversa le nostre società, e che a dargli voce sia una prospettiva che assume una forma diversa dal liberalismo oligarchico che sta dilagando.
Trump sa che tutta la mitologia progressista è divenuta priva di credibilità. Ci giocherà senza fine.
Quando la cultura progressista lo attacca lo rafforza, perché Trump ha raccolto i consensi proprio in quel modo, esasperando quei temi. Ogni attacco rafforza Trump. E dunque è conveniente stimolare la cultura progressista a indignarsi: priva di credibilità, sempre più retorica e ipocrita, sorda e supponente verso i problemi delle persone reali, tanto più critica Trump tanto più questi rafforza il consenso.
Trump e Musk lo sanno, ma lo sanno perché hanno i dati, sanno che cosa bolle nel mondo della vita, e fanno tutto per quello: dettano l’agenda setting, “parlate di questo, tirate fuori i soliti discorsi che fate da 40 anni e che oramai non mordono il reale e vengono decodificati dalle persone come discorsi ipocriti. Traiamo forza dalle vostre critiche".
Sanno che tutti i cuori sanguinanti staranno a gridare, sanno che subito scatterà l’antifascismo estetico. E sanno che le persone normali hanno problemi diversi, che dell’antifascismo estetico non sanno che farsene. Servono a impedire che nasca un'alternativa che parli alle persone, che si faccia carica della loro esigenza di emancipazione, che non sono le parole che usa la sinistra progressista degli ultimi 40 anni.
Quei simulacri servono a impedire che il discorso si sposti sulla realtà: è la realtà che non deve apparire, e sanno che in questo possono contare sulle reazioni di una cultura di deficienti, su quei cretini che parlano di “democrazia deliberativa”, quando ogni persona al bar ti dice: “ma non c’è un accidente da deliberare!”.
Se vogliamo costruire un’alternativa reale, concreta, non bisogna contrastare Trump in maniera reattiva. Bisogna capire che tutto ciò che fanno e dicono non manifesta: copre, nasconde. Nessuno sa qual è il loro progetto, e certamente c’è un progetto, potente, risoluto.
Quei simulacri sono lotta nel discorso, e l’alternativa nasce non facendosi dettare da Trump e Musk i temi, ma imponendone altri, che non possono essere i soliti cavalli di battaglia della cultura progressista degli ultimi 40 anni.
Non si costruisce un’alternativa usando quell'orizzonte che le persone hanno letteralmente vomitato, ciò che ha perso ogni credibilità. E non si costruisce con i volti di chi ha distrutto ogni credibilità, la ha persa, non si costruisce niente con discorsi melensi e retorici.
Trump e Musk sanno di poter contare, negli USA e in Europa, su un’arma formidabile: la mancanza di credibilità di ogni alternativa. Sanno che facendo scattare quei meccanismi la credibilità di ogni alternativa diminuirà ancora di più.
Se si vuole, e si deve, costruire un’alternativa, bisogna cambiare discorso, orizzonte di pensiero, abbandonare tutti i santini, tutta la cultura degli ultimi decenni.
Se fosse davvero utile non saremmo qui, e se siamo qui vuol dire che quella cultura non serve a niente, è settaria, acceca, ci potete fare i seminari, ma non potete usarla per costruire un’alternativa, popolare, di massa, che parli alle persone concrete e che dia voce ai lori bisogni e desideri.