Come la sovranità è divenuta il tema politico centrale per il mondo intero
di Riccardo Paccosi - 07/11/2024
Fonte: Giubbe rosse
Solo una sparuta minoranza di persone, nei paesi occidentali, si definisce oggi sovranista.
Ma tale dato è scarsamente rilevante nel momento in cui si voglia, più in generale, analizzare il peso della tematica sovranista nel dibattito pubblico odierno. Oggi, infatti, ogni livello della dialettica politica risulta incentrato proprio sul tema della sovranità popolare e, quindi, nazionale.
Quando la questione ha cominciato a fare capolino presso l’opinione pubblica negli anni tra il 2013 e il 2015, la reazione immediata dei media globalisti-liberisti è stata l’immediata demonizzazione della categoria “sovranismo”, etichettando il termine come sinonimo di “fascista”. L’impegno profuso dai liberal in tale direzione, alla luce della situazione attuale, penso renda legittimo un sorriso di compatimento.
Al fine di sostenere tale tesi, però, sarà meglio provare a fare un conciso elenco di fatti indicanti come e perché l’istanza sovranista stia dominando l’attuale fase storica.
- In Francia, alle ultime elezioni legislative l’affluenza alle urne è aumentata quasi del 20%.
- In Germania, l’affluenza è aumentata di quasi il 4% alle ultime europee e di circa il 10% alle regionali.
- I dati definitivi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti nel momento in cui scrivo non risultano ancora disponibili ma, qualunque cifra percentuale debba risultare nei prossimi giorni, va detto che già ora diverse testate stanno parlando di “affluenza record”.
- In Gran Bretagna, invece, alle ultime elezioni generali si è manifestata la tendenza opposta, con un calo dell’affluenza di circa il 10%.
- In Italia, come tutti sanno, l’affluenza è in caduta libera più che altrove, arrivando poco sopra il 60% alle ultime elezioni politiche per poi precipitare sotto il 50% alle europee.
Mettendo per un momento tra parentesi l’ovvietà per cui ogni paese possiede specificità culturali e storiche non comparabili con altre, che cosa connette Germania, Francia e Stati Uniti da una parte e Gran Bretagna e Italia dall’altra?
Ebbene, posto che chi possiede una tesi più puntuale è libero di formularla, mi permetto di azzardare che i paesi in cui l’affluenza risulta in aumento sono caratterizzati dalla possibilità di una scelta elettorale che i cittadini percepiscono come reale: che si tratti di una rinnovata leadership all’interno di un partito tradizionale, come nel caso di Trump, o di nuove formazioni come AdF e BSW in Germania, nonché France Insoumisé e Rassemblement National in Francia, in questi paesi sono presenti e solide formazioni che, in vario modo e grado, recano all’opinione pubblica istanze sovraniste e di contrapposizione con quella dimensione nazionale che le coalizioni liberali storiche, invece, sposano pedissequamente.
In Gran Bretagna e in Italia, al contrario, lo scenario politico è ancora occupato integralmente dalla “destra” e dalla “sinistra” del liberalismo globalista e, di conseguenza, il voto viene percepito dalla maggioranza della popolazione come del tutto inutile. Va però sottolineato come il caso specifico dell’Italia, malgrado tutto, rechi anche una parziale conferma della tesi qui esposta: infatti l’attuale primo partito italiano – ovvero Fratelli d’Italia – ha investito molto la propria comunicazione su istanze parimenti sovraniste; il fatto che l’assunzione di suddette istanze da parte di Meloni & co. si sia in seguito rivelata mendace e strumentale non nega affatto, ma, anzi, conferma la centralità assoluta del problema della sovranità nel dibattito pubblico (lo stesso potrà dirsi in caso di futuro tradimento delle aspettative da parte di Trump o di uno dei partiti europei citati).
L’istanza sovranista, dunque, domina su tutto il dibattito politico occidentale e non solo: infatti, di cosa parla la dichiarazione finale del summit tenuto dai paesi Brics a Kazan pochi giorni fa, se non di un mondo in cui la dimensione globale non debba andare a discapito delle sovranità nazionali?
Ripensando a quella fase iniziale del decennio scorso in cui il concetto di sovranismo muoveva i suoi primissimi passi nell’irrisione generale e comparandola all’oggi, verrebbe proprio da citare il classico “ben scavato, vecchia talpa”.