Consulente per conto dell'Impero britannico
di Antonio Catalano - 17/11/2024
Fonte: Antonio Catalano
Che noi siamo sotto tutela inglese è un dato di fatto, non è un caso che i nostri tg dedichino quasi ogni giorno una sezione importante a parlarci delle mirabolanti vicende della casa regnante e di qualsivoglia altra facezia.
D’altronde non è un mistero che gli inglesi abbiano sempre avuto molto riguardo per il nostro Stivale, pesantemente condizionandone lo stesso processo unitario. Nel 1943, quando era ormai prossima la caduta del regime fascista e circolavano diversi progetti di golpe, tutti supervisionati dall’intelligence britannica, il ministero degli Esteri inviava un dispaccio nel quale con estrema e brutale chiarezza si diceva che «al momento del collasso dell’Italia, è nostro desiderio avere le mani totalmente libere, con l’obiettivo di formare un governo adeguato agli interessi britannici» (Fasanella, “Il golpe inglese”).
Oggi la porzione inglese del Tg1 dedicata alla “perfida Albione” riguardava l’ex premier Tony Blair. Il quale, da un po’ di anni, va in giro per il mondo per consulenze tramite il “Tony Blair Institute for Global Change”, con un migliaio di dipendenti in molti paesi. Nel 2021 l’istituto fatturava 81 milioni di dollari, quest’anno sta per raggiungere i 140 milioni, e consulenze a oltre 40 governi.
La principale entrata del Tony Blair Institute, appunto, viene dalle collaborazioni con i governi dove l’istituto invia i suoi consiglieri, tra i quali anche l’ex premier finlandese, Sanna Marin. Principalmente opera in Africa, Medio Oriente e nel Sud Est asiatico. Blair è il presidente esecutivo e spesso il primo punto di contatto dei leader che cercano consigli (Fatto Quotidiano del 23 dicembre 2023).
Come ricordava il servile e untuoso servizio del Tg1 odierno, la “mission” dell’attività di Tony Blair è denunciare il pericolo populista. Ma guarda un po’. Dopo l’elezione di Biden nel 2020 disse: «Il voto in America ha dato una lezione a tutti. Che il populismo di destra non può essere battuto da un populismo di sinistra». Infatti ha di nuovo trionfato Trump.
Ma la cosa indecente che il nostro caro Tg nazionale tace è che questo educato e democratico uomo, che va in giro per il mondo a vendere i suoi servizi per conto degli interessi britannici, è responsabile della grande menzogna venduta in diretta 21 anni fa. Quando, in accordo con gli Usa, giustificò l’entrata in guerra contro l’Iraq perché questa aveva l’arma di distruzione di massa (l’avesse avuta!).
Menzogna che lui stesso ammise… dieci anni dopo. Ma intanto l’Iraq era stato raso al suolo, uccisi milioni di abitanti e gettato nel gran caos l’intero Medio Oriente.