Così Amsterdam dichiara guerra all’inglese
di Vittorio Sabadin - 28/01/2018
Fonte: La Stampa
La città di Amsterdam ha dichiarato guerra alla lingua inglese e ai troppi negozi per turisti che affollano il centro storico, nelle cui vetrine non si trova più una sola parola in olandese. Con una serie di misure che forse dovrebbero ispirare i sindaci di Roma, Venezia e Firenze, il Consiglio cittadino ha stabilito di limitare a 40 il numero delle gelaterie e dei rivenditori di panini e hot-dog in centro. Inoltre, sta riducendo drasticamente il numero di negozi per turisti che utilizzano soltanto la lingua inglese, favorendo invece l’apertura di attività in olandese destinate agli olandesi. Lo scopo è quello di consentire ai cittadini di riappropriarsi del centro storico, invaso da insegne in inglese e da negozi per turisti che vendono tutti le stesse cose.
L’ultima vittima del nuovo sciovinismo olandese è stato un negozio della catena di formaggi Amsterdam Cheese Company, che ha dovuto chiudere la propria attività sul Damrak perché sopra la vetrina aveva una grande insegna in inglese che diceva: “Say cheese to life”. Il proprietario, Quirijn Kolff, ha fatto ricorso contro la decisione del comune, ma la corte di giustizia gli ha dato torto e non ha accettato le sue giustificazioni. Kolff aveva sostenuto che l’inglese è per gli olandesi una seconda lingua, che lo parla il 90% della popolazione e che un residente su 10 si esprime solo in inglese e non conosce l’olandese. Tutto vero, ma non abbastanza per convincere il giudice che il negozio avesse come target anche i cittadini di Amsterdam e non solo i turisti.
La fobia verso l’inglese si sta incredibilmente diffondendo in quella che era stata finora una delle capitali europee più ospitali verso gli stranieri. Il principale giornale olandese, De Telegraaf, ha titolato in prima pagina “Fermate la follia inglese”, preoccupato dalle insegne dei negozi ma anche dal fatto che sempre più corsi scolastici sono oggi tenuti solo in inglese e non più in olandese. Questo favorisce l’afflusso di studenti stranieri, ma crea anche situazioni paradossali. Tutti i corsi universitari di psicologia, ha ricordato ad esempio Tariq Sewbaransingh, presidente dell’Unione nazionale degli studenti, sono tenuti in inglese e nel paese mancano specialisti olandesi di questa materia.