Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Dead man walking

Dead man walking

di Maurizio Murelli - 02/01/2025

Dead man walking

Fonte: Maurizio Murelli

Nella guerra ibrida globale non esiste distinzione tra chi opera (milita) nell’apparato militare e chi nell’apparato civile. L’individuo che agisce in divisa è parificato a chi veste l’abito civile ed è considerato solo in quanto amico o nemico e in quanto tale soggetto ad essere colpito ove necessario. Il teatro di guerra non è più un campo di battaglia circoscritto, è ovunque; sul terreno ove opera la fanteria, l’artiglieria, il carro armato così come in ogni singola abitazione civile residenza di chi è mobilitato sotto una specifica insegna/bandiera contro il fronte avverso. In questo contesto – quello della guerra ibrida globale – Cecilia Sala e Gianni Alemanno sono “prigionieri legittimi” di uno dei due fronti e per i quali non valgono le categorie di “giusto” e “ingiusto”, “legalità” o “illegalità, “bene” o “male”: valgono le “leggi di guerra”.
Nella guerra ibrida chi si è mobilitato su un fronte o sull’altro è semplicemente un potenziale cadavere (se militare) un soggetto in libertà provvisoria (se civile), per quanto non è escluso che anche un militare sia fatto prigioniero e un civile colpito fatto cadavere (vi risparmio l’elenco di “militanti” assassinati).
Cecilia Sala è andata in Iran in modalità ostile, nella veste di militante attivo per conto del “fronte occidentale” (sul cosa intendo per “fronte occidentale” facciamo a capirci…), con l’intento, attraverso i suoi reportage, di fare del male al nemico. Il nemico l’ha fatta prigioniera.
Gianni Alemanno ha declinato la sua ostilità all’ “apparato ideologico occidentale” (anche qui facciamo a capirci…) conducendo appropriate azioni conflittuali: il suo nemico lo ha fatto prigioniero.
Non c’è nulla da recriminare chiamando in causa “norme morali”, “legalità”, “giusto” e “ingiusto”. È la durra “legge di guerra”; non c’è da frignare e lamentarsi ma solo da prenderne atto.
Tutti quelli che sono schierati è bene che sappiano di essere tutti in libertà provvisoria e nel peggiore die casi, morti che camminano. E comunque, nella guerra ibrida globale che vede contrapposto il “fronte multipolare” a quello “unipolare” con le annesse visioni del mondo, concezioni dell’uomo, scale valori e via elencando, anche le neutre masse consumiste, ovvero le cataste di individui che se ne fregano di tutto e badano solo al divertimento e ai propri interessi personali, non sono dotate di salvacondotto. Chiunque è in libertà provvisoria, chiunque nell’attuale scenario è un potenziale morto che cammina perché nella guerra ibrida globale non esistono più limiti, confini o spazi neutri.
Dunque, abbiate l’accortezza di aver pronta una valigetta per andare in carcere e magari fate un appropriato testamento: siete (siamo) tutti in lista d’attesa. Sopra tutto non frignate, non cercate riparo nella “giustizia”, nell’etica e nella morale.