Donald Trump e i vecchi lacchè europei
di Giuseppe Del Ninno - 07/11/2024
Fonte: Giuseppe Del Ninno
Dunque, Donald Trump è il nuovo-vecchio Presidente USA e, contro ogni opinione e/o sondaggio, la proclamazione è avvenuta immediatamente, data la nettezza di questa vittoria (stavolta, a differenza del 2016, ottenuta non solo grazie alla maggioranza dei voti dei Grandi Elettori, ma anche col voto popolare). Questo dimostra una volta di più che sulle due sponde dell’Atlantico sondaggi e previsioni degli “esperti” rispondono più a desideri e auspici di chi li esprime che non alla realtà fattuale. Dopo il mio post della vigilia, dove sottolineavo le differenze fra la società e i costumi statunitensi e quelli europei, italiani in particolare, qui vorrei invece soffermarmi brevemente su alcuni punti di contatto fra Europa e America, mettendo però in luce altre differenze, stavolta sotto il profilo del voto e di quello che c’è dietro. Punti di contatto: l’irrilevanza delle pressioni mediatiche, soprattutto dei vip dello spettacolo, sugli orientamenti della gente comune. Da un lato, negli USA, George Clooney e Lady Gaga, Bruce Springsteen e Meryl Streep; da noi, si parva licet…, un Elio Germano e una Lilly Gruber, e compagnia cantante. Si aggiunga, qui e in America, la sordità delle forze politiche di (centro)sinistra nei confronti delle esigenze e delle speranze del popolo. Nel mio post accostavo i privilegiati di Hollywood e della East Coast al microcosmo delle nostre ZTL, sostenitori rispettivamente della Harris e dei democratici e, da noi, del PD e dei “verdi-sinistri”: entrambi i rappresentanti del progressismo, di qua e di là dell’Atlantico, hanno perduto i contatti con il popolo, che si tratti di tute blu o di pensionati, di casalinghe o di agricoltori, tutta gente che ha votato per esponenti delle diverse forme di populismo, sentendosi non più tutelata dai cosiddetti progressisti Questi ultimi hanno privilegiato la difesa di vuoti diritti individuali di talune minoranze - spesso solo sul piano dell’enunciazione di principi - piuttosto che la concretezza di certe istanze attinenti alla vita quotidiana (lavoro, sanità, scuola).Purtroppo, mentre sullo scenario americano, caratterizzato da incertezze sul futuro, chiusura di aziende e delocalizzazione di altre, diffusa perdita del potere d’acquisto, immigrazione incontrollata e così via, con la vittoria di Trump, questa spinta sembra aver avuto successo, paradossalmente accomunando ricchissimi e poverissimi, latinos ed ebrei, maschi bianchi e donne di colore, in Italia e soprattutto in Europa, malgrado l’avanzamento di alcuni partiti e movimenti “di destra” e/o sovranisti, quella spinta si è arrestata alle soglie del potere, un po’ scuotendo e un po’ – ma poco davvero – condizionando gli storici occupanti della stanza dei bottoni, cioè Popolari e Socialisti (questi ultimi addirittura in rotta).E a proposito di principi astratti in contrasto con bilanci pubblici ed esigenze della gente comune, l’esempio lampante è dato dall’oneroso sostegno all’Ucraina, malgrado le stragi e le devastazioni sopportate da quella sfortunata nazione e la crescente insofferenza popolare in tutta Europa (e ricordiamo che mentre il sostegno americano, voluto dai democratici, è costato oltre 400 miliardi di dollari, ai nostri bilanci sono stati sottratti 87 miliardi di euro dall’inizio della crisi).Paura del cambiamento? Sfiducia nella democrazia dell’alternanza? Scarsa stima nei confronti di chi quel cambiamento dovrebbe realizzare? Meccanismi ferrei di autotutela di governi deboli? Speranza di poter conservare la residua prosperità di epoche passate? Sta di fatto che il cambiamento auspicato da molti a chiacchiere, non si è verificato, e di questo sono testimoni i paesi più importanti dell’Unione, cioè Germania, Francia e Italia. Si diceva, più o meno chiaramente: non ci si può sottrarre alle direttive d’oltreoceano. Vedremo ora se quel che resta dell’Impero americano, sotto la guida del trionfatore di oggi, sarà in grado d’imporre un cambio di rotta anche a quelli che finora sono stati i suoi (più o meno) fidati lacchè europei, magari costringendoli ad assumersi le proprie responsabilità, soprattutto di fronte ai rispettivi popoli.