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L’istituzionalizzazione di Selvaggia Lucarelli

di Mario Adinolfi - 16/03/2025

L’istituzionalizzazione di Selvaggia Lucarelli

Fonte: Mario Adinolfi

In questi giorni non ci si può non imbattere nella polemica di Selvaggia Lucarelli contro Fabrizio Corona, reo di averla insultata durante uno spettacolo teatrale. La Lucarelli, che ormai da blogger sbarazzina e mordace si è istituzionalizzata diventando riverita opinionista prezzemolina in ogni programma di Raiuno fino a Verissimo della Toffanin, ha assunto i toni alla moda di ammonitrice sulla “mascolinità tossica” con la finalità di distruggerne gli interpreti: Morgan e Fedez, Cruciani e Lacerenza, ma più di tutti Corona. Che reagisce con i suoi modi inurbani. La Lucarelli ci propone come modello maschile il giovane fidanzato che sta sempre un passo indietro, è docile, si fa piazzare tra i concorrenti di Ballando senza vergognarsene, si fa promuovere e scrivere da lei improbabili spettacoli teatrali in salsa vegana o funge da accompagnatore in estenuanti viaggi in terre sempre lontanissime e inospitali. Roba da femmine insomma, ma lui non si lamenta mai.
L’istituzionalizzazione di Selvaggia Lucarelli mi ha impressionato perché è la vittoria della maldicenza, la carriera di questa donna è tutta costruita sul dire male delle persone, non c’è letteralmente nient’altro. Non parlatemi dell’inchiesta sui pandori, opacità e truffe nel settore della beneficienza ne esistono a secchiate, la sua finalità era distruggere la favola dei Ferragnez. Obiettivo raggiunto. Se poi però sulla coppia dice qualcosa Corona, con lo stesso identico metodo della sistematica maldicenza, allora lui diventa “tossico”.
Così sulle querele agli haters. La Lucarelli è nota per averne querelati decine, ogni tanto pubblica orgogliosa le sentenze dei risarcimenti che ottiene dai poveracci che trascina in tribunale per averla insultata sui social. Però se altri usano lo stesso metodo li addita e li accusa di “pesca a strascico” condannando gli studi legali che la praticano a vantaggio di alcuni clienti famosi. Io non ho mai querelato nessuno in vita mia e me ne faccio un vanto, pur avendo il record mondiale di insulti subiti sui social tanto che un mio hater me lo fece incontrare le Iene. Io gli ho accarezzato la mano per tranquillizzarlo.
Selvaggia Lucarelli è una influencer che ce l’ha con le influencer, una maldicente che ce l’ha con i maldicenti, una gossippara che odia il re del gossip, una semigiornalista che mira a distruggere i colleghi a lei sgraditi (ha un odio particolare per Antonino Monteleone perché è filoisraeliano), occupa gli spazi televisivi tirando colpi di machete a chi ne ha occupati più di lei come Barbara d’Urso e Alba Parietti, con i suoi ex amorazzi tipo Morgan e Cruciani riesce a essere particolarmente assetata di sangue e comunque la finalità è sempre radere al suolo le persone. Come fa chi ha costruito una carriera con questo metodo ora a lanciare l’allarme su Fabrizio Corona?
C’è un complesso di inferiorità che agita i sonni della Lucarelli: non essere considerata dalla grande stampa nazionale. Insomma, Repubblica e Corriere della Sera non la citano quando occupa le classifiche con i libri sui Ferragnez, non la considerano una grande intellettuale del nostro Paese e con oltraggiosa supponenza non le dedicano le entusiaste attenzioni ormai garantite su tutta Raiuno (non era Telemeloni?) fino alla Toffanin. Vorrei rasserenare Selvaggia: stai tranquilla, ormai ce l’hai fatta, con il metodo della maldicenza hai svoltato e sei arrivata. Piano piano ti dedicheranno articoli pure sul Corriere della Sera. Che intanto però ha dedicato spazio nella cronaca di Torino allo spettacolo teatrale in cui Fabrizio Corona l’ha chiamata “cicciona”.
Sgradevolissimo, non si fa. Non verso una signora. Mi rivolgono lo stesso insulto da decenni tendenzialmente con declinazioni assai più pesanti, ma io sono maschio e si può fare. Però mi pare eccessivo scatenare una censura di Stato perché pure sul sito de La7 c’è un frammento dello spettacolo di Corona. Perché se il racconto maldicente di Corona fosse ignorato, come dovrebbe essere, saresti ignorata anche tu cara Selvaggia Lucarelli. E invece questo è un tempo rozzo e volgare in cui imperatore e imperatrice della maldicenza occupano il trono di operatori dell’informazione più importanti del Paese. Nessuno conosce il nome del direttore del Tg1 o del Tg4, tutti conoscono Fabrizio Corona e Selvaggia Lucarelli, due permalosi che se ti occupi di loro poi te la fanno pagare (quindi pregate per me).
Selvaggia si dice preoccupata per come tutto questo può “andare a finire”. È già andata a finire male, per una maldicenza una povera ristoratrice si è suicidata e lì si è capito il potere di quel metodo di fare comunicazione. Qualcuno ha dato un colpo di freno? No, si è continuato il gioco al massacro. Ma, per favore, i carnefici oggi non si atteggino a vittime, almeno. Avete vinto voi, potete pure sopportare qualche insulto che vola tra le opposte barricate, è mera conseguenza del clima infame che avete tutti contribuito a creare.