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È un problema di sicurezza nazionale

di Fabio Conditi - 09/01/2019

È un problema di sicurezza nazionale

Fonte: Moneta Positiva

Realizzare un sistema di banche pubbliche non è una mera questione di scelte politiche, ma è un problema di sicurezza nazionale.

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Ve lo spiego con il classico esempio del corpo umano, perchè così lo capiscono anche i bambini.

Il corpo umano ha bisogno di sangue per scambiare i nutrienti tra le cellule e gli organi.

Allo stesso modo lo Stato ha bisogno di soldi per scambiare beni e servizi tra i cittadini e le aziende.

Ora, chi conosce le nostre proposte sa che la sovranità monetaria e fiscale è ancora dello Stato, che  quindi potrebbe tranquillamente creare strumenti di pagamento, ad esclusione delle sole banconote, con cui alimentare la circolazione monetaria. Non abbiamo bisogno di una banca esterna allo Stato, problema risolto.

Ma rimaniamo nella situazione attuale, nella quale si è fatta la scelta folle di far circolare solo moneta fornita da banche private con i prestiti e gli interessi. In pratica abbiamo deciso di prendere il sangue in prestito da una “banca”, cui lo dobbiamo però restituire con gli interessi. Che fine fa il corpo dopo un po’ di tempo?

La follia oggi è tale che una volta questa “banca” era principalmente pubblica, quindi i soldi restituiti venivano reimmessi di nuovo nell’economia reale. Oggi invece è privata e riutilizza quei soldi privilegiando soprattutto l’economia finanziaria e facendo morire quella reale.

Quello che sta accadendo, è che le banche prestano soldi, ma a causa della crisi economica spesso non vengono restituiti, per cui le banche vanno in difficoltà. A quel punto vengono acquistate da banche e fondi stranieri, che ne acquisiscono il controllo. Così decideranno loro quali aziende far morire e quali far soffrire per comprarsele con pochi spicci.

È un problema di sicurezza nazionale, perchè quando soggetti privati con nazionalità e interessi stranieri, avranno acquisito il controllo dell’emissione di denaro bancario e soprattutto potranno decidere a chi fornirlo, saremo diventati a tutti gli effetti una colonia.

Il potere esecutivo, legislativo e giudiziario, che già oggi con lo Spread è soggetto ai ricatti ed alle ritorsioni dei mercati finanziari, con un sistema di banche private controllate da istituzioni finanziarie extranazionali, sarà completamente in balia dei loro interessi, perdendo in questo modo l’integrità di uno degli elementi costitutivi di uno Stato, la sovranità monetaria, che però si porta dietro anche tutte le altre.

In merito a questo tema la nostra Costituzione è molto chiara perché all’art.1 afferma che “la sovranità appartiene al popolo”, mentre l’art.47 chiarisce che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.

Se il sistema bancario sarà in mano ad entità ed interessi extranazionali, sarà ancora possibile disciplinare, coordinare e controllare l’esercizio del credito? Se le banche private seguitano a privilegiare le speculazioni finanziarie nelle loro attività, si può tutelare il risparmio dei cittadini?

La Germania, che è più furba di noi in questo campo, ha mantenuto il controllo del suo sistema bancario, lasciando in mano pubblica più del 50% delle sue banche. In questo modo tutela la sicurezza nazionale impedendo qualsiasi possibilità che soggetti stranieri ne assumano il controllo.

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In Italia il sistema bancario presta il denaro sia allo Stato, che ad aziende e cittadini, generando un debito pubblico e privato che ammonta a più di 6.000 mld di euro complessivi, su cui paghiamo ogni anno circa 200 mld di euro di interessi. Se avessimo anche noi un 50% di banche pubbliche, rientrerebbero nelle casse dello Stato circa 100 mld di euro all’anno, con i quali fare Flat Tax, Reddito di Cittadinanza e abolizione della Legge Fornero.

Quindi la nostra proposta è semplice e chiara.

Dobbiamo creare un sistema di banche pubbliche e non possiamo farci scappare l’occasione di farlo nazionalizzando quelle esistenti in difficoltà.

Le banche in difficoltà non devono essere salvate con i soldi pubblici, ma nazionalizzate.

È una questione di interesse nazionale.

MPS e Carige sono le due banche più antiche del mondo, equivalenti a monumenti storici, quindi vanno nazionalizzate e fuse insieme.

Due piccioni con una fava.

Se poi la chiamiamo Banca Pubblica per i Conti di Risparmio degli Italiani, ne prendiamo tre di piccioni con una fava, perchè lo Stato non deve più chiedere i soldi in prestito ai mercati finanziari.

Abbiamo inventato noi le banche, dimostriamo di essere capaci di “ristrutturarle” a tutela dell’interesse nazionale.

Gli elementi costitutivi dello Stato sono territorio, popolo e sovranità, ma senza sovranità, il territorio viene distrutto ed il popolo reso schiavo.

Governo M5S e Lega sovranista e populista, se ci sei, batti un colpo.