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Eran trentamila, eran giovani, forti e sono morti

di Enrico Tomaselli - 16/03/2025

Eran trentamila, eran giovani, forti e sono morti

Fonte: Giubbe rosse

Il riallineamento degli Stati Uniti sembra offrire al Regno Unito la possibilità di ritagliarsi nuovamente uno spazietto di egemonia, andando ad occupare quello lasciato libero dal 'ripiegamento' statunitense dall'Europa. Insieme alla Francia, e cercando di giocarsi la carta dei rispettivi (e risibili) arsenali nucleari, Londra punta ad assumere la leadership di un Europa in piena fibrillazione guerresca; e, osservando l'assoluta mancanza di alcuna differenza tra il governo conservatore e quello laburista, si comprende bene come a decidere ed agire sia il vecchio 'deep power' * imperiale.
Dopo aver riunito i leader politici, Starmer convoca nella capitale britannica i generali dei 27 paesi UE, "per iniziare a discutere sul potenziale dispiegamento di truppe, navi e aerei in Ucraina" (cit. The Telegraph). E nessuno rileva come l'UK, che dall'Unione Europea volle uscire (tra l'altro su istigazione di Trump, durante il primo mandato), ora si muove come una sorta di leader 'esterno', e convoca i leader politici e militari dell'Unione a casa propria…
Scopo di questa riunione dei vertici militari europei, sarebbe appunto quella di stabilire i dettagli - e suddividere i compiti - della missione in Ucraina. A proposito della quale quel gran genio di Macron dichiara: "l'Ucraina è un paese sovrano. Se chiede la presenza di truppe alleate sul suo territorio, non spetta alla Russia decidere se accettare o meno" (e così, d'emblée, si scopre che siamo "alleati" di Kiev…).
Ovviamente, però, al di là delle sparate macroniane, a Londra conoscono bene la situazione reale (tra l'altro, proprio l'UK ha uno degli eserciti messi peggio, in Europa, e può sostanzialmente contare soprattutto sulle azioni coperte del MI6 e delle SAS), quindi conditio sine qua non è "conquistare uno scettico Donald Trump", perché la missione "deve essere svolta congiuntamente con gli Stati Uniti". Anzi, Washington dovrebbe offrire un 'backstop', il che significa che verrebbe in aiuto della coalizione se la Russia aprisse il fuoco sulle sue truppe in Ucraina.
A questo punto, anche un bambino capisce che un'ipotesi del genere è pura follia. La Russia continua a dire (ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire) che non accetterà dispiegamenti di truppe europee, né in qualità di peacekeeper (in quanto le ritiene parte del conflitto), né tantomeno prima di un eventuale cessate il fuoco. Schierare quindi una forza militare europea sarebbe un atto ostile verso Mosca, che questa non accetterebbe, e dunque farebbe saltare qualsiasi ipotesi di negoziato (che è poi esattamente ciò che vogliono). Non si capisce pertanto come Trump potrebbe mai accettare di offrire copertura militare ad un disegno che, con tutta evidenza, e diretto proprio a sabotare i suoi sforzi di appeasement con la Russia. Permangono quindi forti dubbi che questa 'coalizione' abbia la capacità di mettere effettivamente in campo tale missione, che potrebbe richiedere fino a 30.000 soldati. Senza il 'backstop' statunitense (e la copertura aerea, aggiungo), non ce ne sarebbero proprio le basi tattico-operative.
Tutto questo agitarsi nelle capitali europee, rischia insomma di risolversi in un nulla di fatto. E la missione finirà probabilmente per abortire. Sfortunatamente, a non venir meno sarà la volontà dei vari Starmer e Macron di mettere i bastoni tra le ruote a qualsiasi tentativo di porre fine al conflitto, quindi non cesseranno i tentativi di sabotarli. E poiché siamo di fronte ad un gruppo di leader disperati, tutto è possibile. Anche che domani decidano di mandare comunque quei trentamila ragazzi, nonostante il diniego di Putin e Trump, facendo magari leva su un Zelensky più disperato di loro. In quel caso, sarà meglio che gli europei si preparino ai sacchi neri.