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Europa e Stati-civiltà

di Gennaro Scala - 01/05/2023

Europa e Stati-civiltà

Fonte: Gennaro Scala

Con la fine della guerra nel 1945 crolla anche la civiltà europea. È la sconfitta di un'intera civiltà, poiché anche una potenza formalmente vincitrice della guerra come l'Inghilterra perde il suo “impero”. Comincia un processo di trasformazione che vede la scomparsa delle culture nazionali europee che vengono sostituite dalla “cultura di massa” massmediatica di marca statunitense da cui il pessimismo degli “apocalittici” Adorno e altri della Scuola di Francoforte, e per cui Pasolini parlerà di genocidio culturale.
Siamo soliti considerare lo Stato come il termine ultimo della realtà politica. Tuttavia, oltre lo Stato esiste la civiltà che può essere incarnata da uno Stato oppure da un “sistema di Stati” come quello europeo. Che la civiltà sia una realtà politica fondamentale è indicato dal fatto che la gran parte delle potenze che si oppongono all'egemonia mondiale statunitense sono eredi di grandi civiltà. Per quanto riguarda la Cina uno studioso cinese l'ha definita “stato-civiltà” (1), tale concetto è stato ripreso anche da Alexandr Dugin, ed è stato discusso da Alain de Benoist in un interessante articolo (2). Innanzitutto, cos'è la civiltà? Difficile dirlo in due parole, ci sono studiosi che ne hanno fatto oggetto degli studi di una vita, come il grande storico Toynbee, oggi quasi dimenticato, Fernand Braudel, e anche il contestato libro Huntington sullo “scontro di civiltà” contiene un'importante sintesi sulla storia del concetto. Diciamo che si tratta di forme di aggregazione di lunga durata che vanno oltre le forme degli stati. Il crollo di una civiltà ha conseguenze di ben più ampia portata rispetto al crollo di uno stato. Il collante della civiltà è di carattere culturale, per cui si usa spesso i termini cultura/civiltà come sinonimi, e in particolare quella forma di canonizzazione dell'espressione culturale che è la religione. Pensiamo ad Omero in cui arte e religione si confondono.
Recentemente Agamben (3) ha parlato della necessità teorica di un impero latino, al di là della sua fattibilità. Credo che il concetto di stato-civiltà possa rendere meglio quanto si intende dire con “impero”, ovvero un'unica civiltà con un centro o uno stato egemone. Ecco la tragedia dell'Europa è stata quello di non aver saputo trasformarsi in “impero” o non aver trovato uno stato-civiltà che  unificasse politicamente l'unità spirituale. Ciò a causa soprattutto del conflitto secolare tra Inghilterra e Francia, tra la balena e l'elefante, oppure in termini biblici tra Beemot e Leviatano, un mostro terreno e un mostro marino, ognuno dei quali è incapace di sconfiggere l'altro, a meno che uno dei mostri non sconfigga se stesso, come fece la Francia attaccando la Russia. E' con la fine di Napoleone che inizia il declino dell'Europa.
1) Weiwei Zhang, The China Wave: Rise of a Civilizational State
2) Alain de Benoist, L'alba degli Stati-civiltà, https://italiaeilmondo.com/.../lalba-degli-stati-civilta.../
3) Giorgio Agamben, L'impero latino, https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-l-impero-latino