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Evitare lo scenario peggiore

di Fabio Falchi - 14/03/2022

Evitare lo scenario peggiore

Fonte: Fabio Falchi

La principale causa della guerra tra la Russia e l’Ucraina è indubbiamente la pressione che la NATO esercita sui confini occidentali della Russia ovvero l’espansione ad est della NATO dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Né si deve ignorare la tracotanza dell'amministrazione Biden. Ed è pur vero che l’Ucraina, in pratica, sta combattendo una guerra per procura, ossia per conto della NATO e in particolare dell’America, contro la Russia.
Ciò nonostante, più passa il tempo e più è chiaro che la decisione di invadere l'Ucraina è stata una decisione scellerata, frutto cioè di un calcolo strategico errato da parte del Cremlino, basato probabilmente su informazioni false e su un’immagine fasulla dell’Ucraina. Tutto diverso sarebbe stato se Mosca si fosse limitata a riconoscere le due repubbliche del Donbass e ne avesse garantito la difesa.
Tuttavia, il Cremlino evidentemente non solo non si aspettava una reazione così dura e decisa anche da parte dell’UE, ma era pure convinto (ormai lo si può dare per scontato) che l’Ucraina non avrebbe opposto una forte resistenza, e quindi la Russia avrebbe potuto ”chiudere la partita” a suo favore nel giro di pochi giorni, senza neppure causare danni gravi alla stessa popolazione ucraina.
Invece non solo il regime ucraino ha dimostrato di essere più solido e stabile di quanto Mosca immaginasse ma l’esercito russo non è stato in grado di sconfiggere rapidamente la resistenza ucraina, tanto che ha subito una serie di sconfitte “a livello tattico” che  costringono la Russia ad alzare pericolosamente il “livello dello scontro”, di modo che pure le condizioni dei civili sono sempre più gravi.
Peraltro, se la Russia voleva “meno NATO”, paradossalmente ha ottenuto l’opposto, dato che adesso è inevitabile che, anche se Kiev dovesse cedere alle richieste di Mosca, la NATO e la presenza dell’America in Europa e in particolare nell’Europa Orientale si rafforzeranno il più possibile. Insomma, invadendo l’Ucraina Mosca ha solo fatto il gioco di Washington e dei falchi “euro-atlantisti”.
D’altronde, l’’invasione dell’Ucraina ha anche generato una pericolosa “reazione a catena” che rischia di portare ad una guerra tra la NATO e la Russia. E questo ora è il problema principale da risolvere, benché non sia affatto facile.
Pure l’Occidente, difatti, ha un’immagine distorta della Russia e non si rende conto che la Russia ormai non può tornare indietro e che comunque non si può mettere con le spalle al muro uno Stato con 6.000 testate nucleari – ossia puntare a vincere la guerra contro la Russia e a far cadere il regime di Putin - senza rischiare un “olocausto nucleare”.
Eppure proprio questo pare essere il fine dei falchi americani ed "euro-atlantisti". Trattare con Mosca secondo loro equivarrebbe ad indurre Mosca ad attaccare anche altri Paesi limitrofi, appartenenti alla NATO.
Ma la Russia non è la Germania nazista (nonostante le farneticazioni di giornalisti e intellettuali che comprendono la realtà “alla rovescia”), e, del resto, non ha nemmeno i mezzi né le risorse per imporre la sua egemonia in Europa o per aggredire la NATO senza subire perdite catastrofiche.
Comunque sia, più si cercherà di prolungare questa guerra e più aumenterà non solo la pressione militare russa ma pure quella per un intervento della NATO. E questo è lo scenario peggiore che si possa immaginare (che non lo si capisca è solo una ulteriore conferma del disordine mentale che “regna sovrano” in Europa).
In sostanza, giunti a questo punto, quel che davvero conta è evitare lo scenario peggiore, vale a dire che conviene a tutti - tranne forse ai falchi americani ed "euro-atlantisti" - che l’Ucraina possa diventare come l’Austria e la Finlandia, ossia un Paese neutrale, come vuole Mosca, ma pienamente autonomo e indipendente per quanto concerne gli aspetti “non militari” della politica estera e la politica interna.
Non sarebbe una resa dell’Ucraina ma solo una sconfitta dei nazionalisti ucraini più estremisti. La Russia non sarebbe umiliata, anche se certo non si tratterebbe di una vittoria strategica per Mosca, dato che adesso i russi, sempre che a Mosca non si sia perduto del tutto il senso della realtà, non possono certo chiedere o pretendere che non vi siano più delle basi NATO in Europa, né possono permettersi di “ignorare” quanto sia gravemente compromessa l'immagine della Russia stessa, se non nel mondo certamente nel mondo occidentale.