Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Fazi vs Vance

Fazi vs Vance

di Thomas Fazi - 17/02/2025

Fazi vs Vance

Fonte: La Fionda

Di solito dal dibattito sui social si ricava ben poco. Ma c’è dell’imprevisto anche lì. Può persino accadere che il Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, J. D. Vance, decida di rispondere all’articolo di un fromboliere tra i più valorosi: il grande Thomas Fazi.

L’articolo, che vi invitiamo a leggere, è il seguente: https://unherd.com/newsroom/jd-vances-munich-speech-was-full-of-contradictions/.

A seguire invece il botta e risposta su X.

Commenta Vance:

“Questa è una critica strana, e fa sembrare che tu abbia letto le clip dei social media ma non il discorso completo. Ecco la frase effettiva del discorso, subito dopo aver esaminato la litania di problemi di libertà di parola in Europa: “La libertà di parola, temo, è in ritirata e nell’interesse della cortesia, amici miei, ma anche nell’interesse della verità, ammetterò che a volte le voci più forti a favore della censura non sono arrivate dall’Europa, ma dal mio stesso Paese, dove la precedente amministrazione ha minacciato e intimidito le aziende di social media affinché censurassero la cosiddetta disinformazione. Disinformazione, come, ad esempio, l’idea che il coronavirus fosse probabilmente trapelato da un laboratorio in Cina. Il nostro stesso governo ha incoraggiato le aziende private a mettere a tacere le persone che osavano pronunciare quella che si è rivelata una verità ovvia. Quindi oggi vengo qui non solo con un’osservazione, ma con un’offerta. E proprio come l’amministrazione Biden sembrava disperata nel voler zittire le persone che esprimevano le proprie opinioni, così l’amministrazione Trump farà esattamente l’opposto, e spero che potremo lavorare insieme su questo.” Ho esplicitamente denunciato il ruolo svolto dalla precedente amministrazione nella censura, l’ho respinto e ho incoraggiato gli alleati europei a collaborare a un nuovo approccio”.

Risponde Fazi:

“Signor Vicepresidente, grazie mille per aver dedicato del tempo a commentare l’articolo. Non nego che l’impegno della sua amministrazione nell’adottare un approccio diverso su queste questioni nei confronti dell’Europa sia genuino. Quello che voglio dire è che lo stato pietoso della politica/leadership europea non è solo il risultato di problemi interni (che sono numerosi) o anche solo della precedente amministrazione, ma anche il risultato di decenni di sforzi degli Stati Uniti per mantenere l’Europa in uno stato di subordinazione strategica, economicamente, politicamente e militarmente. Ricorderà, ad esempio, che durante la sua prima amministrazione, il signor Trump ha svolto un ruolo chiave nel tentativo di far deragliare il progetto Nord Stream, una decisione sovrana del governo tedesco, un obiettivo che è stato finalmente raggiunto dall’amministrazione Biden (BTW, sarebbe fantastico se la sua amministrazione potesse declassificare tutti i documenti relativi al sabotaggio NS!). La pericolosa infantilizzazione della nostra classe politica è in parte il risultato di questi sforzi di lunga data degli Stati Uniti per esercitare la propria influenza sull’Europa sotto le mentite spoglie di una tutela benevola. Per quanto mi piacerebbe vedere i governi europei più allineati sulla posizione della nuova amministrazione su questioni come l’Ucraina e la censura, resta il fatto che se ciò dovesse accadere semplicemente perché “c’è un nuovo sceriffo in città”, non staremmo affrontando la causa principale dei problemi dell’Europa: la subordinazione psicologica delle nostre élite a Washington. Dobbiamo risolvere i problemi del nostro continente da soli, e liberarci dal controllo degli Stati Uniti, ottant’anni dopo la seconda guerra mondiale, fa parte di questo processo”.

Lo scambio per ora si ferma qui. Ma è difficile immaginare una controreplica alla riposta di Fazi, che è impeccabile. Staremo comunque a vedere..