Hic et Nunc. Intervista ad Aleksandr Dugin
di Iacopo Nappini - 08/04/2022
Fonte: Italicum
Fra duecento anni, decennio più o decennio meno, i fatti della presente guerra in Ucraina, della presidenza Putin e della contrapposizione senza esclusione di colpi fra l’impero degli Stati Uniti e l’alleanza Cina-Russia saranno argomenti di studio per gli storici. In quel lontano futuro Aleksandr Dugin verrà studiato e interpretato alla luce di una storia passata; dove la critica, ai limiti della diffamazione, di cui è stato oggetto anche qui in Italia avrà perso la sua ragion d’essere. Perché Dugin è stato, in questo presente, comunemente individuato come colui che vuol offrire una sponda filosofica e intellettuale a quanti sono contrapposti agli Stati Uniti e alla loro contestata egemonia globale. Di sicuro del filosofo resterà prima di ogni altra considerazione l’immagine di un personaggio che, in fondo, ha affermato se stesso e il suo pensiero uscendo dall’anonimato e dall’essere uno dei molti malcontenti che scrivono di cose di filosofia e di politica. Il pensiero di Dugin in quel lontano futuro sarà parte di un filone di studi inerenti allo scontro fra la superpotenza USA e la Federazione Russa. Russia che, come è noto, in questa opposizione è alleata con la Cina Comunista, perché il punto è questo: La critica del filosofo all’ideologia liberale dominante è la critica sistematica e senza sconti alla potenza imperiale statunitense e al conformismo culturale che globalmente impone. Questa critica è sostenuta da una nuova teoria politica che il filosofo ha chiamato Quarta Teoria Politica per distinguerla dalle tre ideologie precedenti il secolo XXI. Questa Quarta Teoria Politica risulta essere un bilanciamento fra la riscoperta di valori tradizionali e spirituali primevi della civiltà europea e russa e la volontà di costruire, sul piano della filosofia e delle dottrine politiche, uno strumento di lotta. Continuando nell’esperimento di pensiero si può pensare che questo libro-intervista di 102 pagine a cura di Luigi Tedeschi edito dal Settimo Sigillo, a differenza di altri testi o pezzi sui social media ispirati dalla propaganda di guerra, in quel lontano futuro verrà considerato come uno dei riferimenti per intendere quanto il pensiero di Dugin. In particolare gli studiosi lo useranno per capire come il controverso filosofo sia stato considerato e valutato in Italia. Tornando al lettore contemporaneo, e uscendo dall’esperimento di pensiero, si può affermare che questo testo intende dare direttamente la parola al contestato filosofo e nello stesso tempo verificare a più mani la solidità delle sue argomentazioni. Questo aspetto di Aleksandr Dugin quale pensatore di contrasto all’ordine globale a guida statunitense, avvenuto in tempi di prolungata e subdola propaganda di guerra, fa del filosofo il tipico attuatore del famoso detto: A ragione o torto con la mia patria. In inglese: My country, right or wrong. Il fatto che la patria in questione non sia immediatamente ridimensionabile alla Federazione Russa ma si presenti come una dimensione contemporaneamente spirituale e politica dall’ampio orizzonte risulta essere l’autentico peccato imperdonabile del filosofo poliglotta. La vera colpa del filosofo russo pare proprio quella d’esser stato davvero in grado d’entrare in sintonia con alcune aspirazioni e speranze di una parte di coloro che in Europa sono ostili a quest’ordine costituito. Esso è un sistema complesso di gerarchie e di poteri molto concreti che si professano liberal-democratici. L’intervista a Dugin coglie sinteticamente i principali nuclei della sua filosofia e i brevi articoli presenti nel testo colgono criticità e novità del suo pensiero. Temi dell’intervista sono la fase nichilistica della modernità, i concetto d’impero e d’imperialismo, la disgregazione delle ideologie del Novecento, L’utopia nella contemporaneità, la postmodernità e infine il conflitto fra l’Occidente globalista e la tradizione identitaria russa. Seguono gli interventi di Eduardo Zarelli: La transizione epocale in limine della consunzione liberale. Risposta a Aleksandr Dugin di Adriano Segatori. Eurasia e tradizione, il postmoderno di Aleksandr Dugin, di Luca Lionello Rimbotti. Commento alle risposte di Aleksandr Dugin di Marco della Luna. L’articolo di Marco della Luna è quello che offre una critica più accentuata al pensiero di Dugin; sono sottoposti ad analisi gli aspetti politicamente concreti riguardo al macrocosmo della politica e quelli psicologici e spirituali rispetto al microcosmo del singolo essere umano vivente “Hic et Nunc”.
Hic et Nunc
Intervista ad Aleksandr Dugin
A cura di Luigi Tedeschi
Edizioni Settimo Sigillo