I dati reali, quelli scientifici
di Eugenio Capozzi - 18/07/2021
Fonte: Eugenio Capozzi
Nell'ultimo rapporto di Public Health England sulle varianti Covid, datato 9 luglio, sono elencati tutti i casi, i ricoveri e le morti dovuti alla variante Delta dal 1 febbraio al 21 giugno.
Ebbene, su 257 morti 118, il 45,9%, erano vaccinati con doppia dose da almeno 21 giorni. Se si sommano a questi i morti che avevano ricevuto una sola dose di vaccino, si arriva a una percentuale del 63,8%, contro il 36,2% di non vaccinati.
Tenendo presente che finora nel Regno Unito è stato completamente vaccinato il 52,36% della popolazione, e almeno con una dose il 68%, possiamo dire che le vittime vaccinate della Delta sono di poco sotto la percentuale dei vaccinati sul totale della popolazione: in particolare, per quelli che avevano completato l'"immunizzazione", poco più di 6 punti percentuali.
In base a queste cifre ufficiali, mi domando come si possa ancora affermare - da parte di tanti propagandisti politici e mediatici dell'inoculazione di massa indiscriminata - che i vaccini attuali forse non evitano il contagio delle varianti, ma almeno preservano dalle forme gravi del virus.
E mi domando come si possa pensare, in base a dati del genere, di discriminare le persone non vaccinate attraverso il "lasciapassare sanitario" ("green" è la parola usata da chi ti vuole fregare) mentre i vaccinati prendono e trasmettono forme lievi e gravi in misura di poco inferiore.
Resta comunque il fatto che, se pure i vaccini esistenti fossero efficaci al100%, costringere all'inoculazione la popolazione in qualsiasi modo sarebbe inaccettabile perché autoritario e incostituzionale. E spingere con il ricatto o la forza all'inoculazione tutta la popolazione al di sotto dei 50 anni, che rischia zero o quasi dal virus, è inutile, irresponsabile (per i rischi di effetti avversi, per quanto minimi, che le si fa correre) e dannoso (per l'immunizzazione naturale).