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I dimorati di "Dio"

di Gianni Petrosillo - 29/10/2016

I dimorati di "Dio"

Fonte: Conflitti e strategie

Gli immigrati un tanto al chilo rivelano il business che si cela dietro la vetrina dei buoni (finti) sentimenti dei politicamente corretti in combutta con i finanziariamente corrotti. Gli sciacalli sono ovunque si possa lucrare ma qui tutto il progetto di fantomatica integrazione appare come un’unica grande truffa a danno dei paesi ospitanti e dei loro cittadini. Il governo europeo e quello nazionale ci stanno prendendo per i fondelli. I profughi che sbarcano sulle nostre coste o attraversano il continente via terra non sono così disperati come si vuol far credere. Sono giovani in forma, sovvenzionati dallo Stato per bighellonare in strada,  i quali rompono la monotonia inscenando proteste antirazziste e reclami contro il vitto e l’alloggio gratuiti. Qualcuno deve averli istruiti al piagnisteo e loro hanno appreso perfettamente la lezione. Se è vero che fuggono dai conflitti civili,  nel pieno vigore delle loro forze, sono dei vili. Può darsi si tratti degli stessi uomini che, manipolati dalle ONG americane e da chissà chi altro, con le loro manifestazioni di piazza, hanno consentito i regime change nei paesi dai quali ora scappano. Magari, si sono anche prestati alle dimostrazioni contro i presunti dittatori proprio perché allettati dalle promesse di espatri più facili e pagati da tali organizzazioni. A sostenere simili oscure manovre ci si è messa pure la Chiesa buonista di Bergoglio che con i “dimorati” di Dio vuole recuperare la credibilità perduta dopo gli scandali sessuali (che sembrano avere una precisa regia alle spalle) e fare anche cassa come tutti gli altri.

In ogni caso, l’ ingratitudine ingiustificata degli immigrati, stride con i problemi economici degli autoctoni ai quali le istituzioni pubbliche negano aiuti, distruggendo la precedente rete di sicurezza sociale. Per questo le situazioni diventano potenzialmente esplosive nelle città e nei quartieri costretti ad assistere a queste quotidiane ingiustizie. Gli episodi di intolleranza sono destinati a moltiplicarsi. A fortiori se lo Stato, anziché comprendere il malumore dei residenti, requisisce case ed alberghi per  alloggiare e servire chi entra senza bussare e si comporta come gli pare, rifiutando costumi e valori del posto.

La verità è che in Europa non ci sono tutti questi fuggiaschi per guerre di cui si dice. Sono semplicemente migranti economici. I dati parlano chiaro. Nell’Ue ci sono attualmente 76 milioni di immigrati. Gli sfollati in tutto il mondo sono 21 milioni e di questi l’Europa ne accoglie solo lo 0,7%.

Quello dei perseguitati ai quali non possiamo sbattere la porta in faccia, per umana solidarietà, è un pretesto che nasconde ben altri piani. Qualche potenza, apparentemente amica, vuol usare l’immigrazione come un’arma di ricatto e al momento opportuno minaccerà di premere il pulsante per avviare la destabilizzazione dei nostri contesti. Soprattutto, se l’Europa tenterà di ostacolare i suoi progetti (geo)politici.